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Instagram Threads ha già un problema di moderazione: parte tutto dagli audio

Dopo qualche mese di attesa, Meta ha reso disponibile Instagram Threads anche per l’Unione Europea. Una delle caretteristiche di questo nuovo social è la possibilità di pubblicare post formati solo da messaggi audio. Si è aperta una nuova sfida per i sistemi di moderazione.
A cura di Valerio Berra
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Cosa ha di diverso Instagram Threads dagli altri social? Poco. Dopo aver passato un giorno a scrollare i primi post sul nuovo social network di Meta ci siamo accorti che le novità non sono molte. Si possono pubblicare testi (massimo 500 caratteri), immagini e video. Si può commentare, si può condividere, si può anche bloccare. Ci sono gli hashtag, ma sono un po’ più nascosti. C’è solo una novità che sembra funzionare parecchio bene: gli audio.

Come funzionano gli audio su Threads

In effetti il gioco è divertente. Su Threads è possibile pubblicare audio. La durata massima sembra essere 30 secondi. La cosa ancora più interessante è che gli audio possono essere usati anche come commenti ad altri post. La grafica e il limite di tempo nella pubblicazione offrono un’esperienza familiare: sembra di ricevere un audio su WhatsApp.

Non solo. Quando si compone un audio, Threads codifica anche il testo. Se scegliete di pubblicare il testo insieme all’audio quindi potrete vedere un’animazione in cui le vostre parole vengono evidenziate mentre procede la riproduzione dell’audio.

Il problema dei commenti sotto i posti dei politici

C’è uno spazio preciso in cui capire quanto questo strumento possa essere problematico. I primi post pubblicati dai politici italiani sono diventati un luogo di sperimentazione satirica. Sotto è pieno di audio che a volte prendono in giro il bersaglio, altre volte si esibiscono in volgarità di vario tipo.

C’è di tutto. Vuole la leggenda che uno dei primi commenti al primo Thread di Giorgia Meloni sia stato un sonoro rutto, rimasto a lungo uno dei commenti con più like. Ma abbiamo anche discorsi del Duce e sciacquoni tirati sotto il primo post di Elly Schlein e un variopinto bouquet di insulti sotto quello di Matteo Salvini.

Negli anni le tecniche di moderazione dei social si sono raffinate. Ci sono parole che vengono segnalate in automatico e che possono provocare subito l’oscuramento del profilo. Su Instagram lo abbiamo visto con il caso dei post su Gaza e la Palestina.

Come bloccare i post su Threads

Su Instagram Threads è possibile anche segnalare direttamente al social delle parole chiave per evitare di vedere certi contenuti sul feed. Per farlo bisogna andare su Impostazioni > Parole Nascoste > Gestisci Parole e Frasi personalizzate. Questi sistemi di moderazione automatica funzionano anche per le immagini. Sangue e nudità possono essere identificati facilmente.

Come moderare gli audio

Moderare gli audio invece è più difficile. Certo, con uno sforzo di programmazione sarà possibile implementare software in grado di identificare e tracciare delle parole. Ma sarà più difficile trovare e bloccare dei rumori che invece potrebbero essere molto più generici, come appunto quello di uno sciacquone usato come commento per denigrare un post.

La moderazione dall’alto non aiuta. Secondo i dati comunicati da Meta dopo il Digital Service Act, il numero di moderatori che lavorano ai contenuti della società per l’Italia è 179, distribuiti su Facebook, Instagram e ora Threads. Al momento sarà solo un lavoro in più per i social media manager. Dovranno ascoltarsi tutti gli audio e decidere di volta in volta cosa tenere e cosa togliere. Visto il compito non semplice, auguriamo loro un adeguamento di stipendio.

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