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Il Serpente celeste più dettagliato di sempre nella nuova strabiliante immagine del telescopio VISTA

Appena diffusa dall’Osservatorio europeo australe (ESO), è stata catturata dalla VISTA InfraRed CAMera (VIRCAM) che, con i suoi 67 milioni di pixel, ha rivelato gli incredibili particolari di questo straordinario vivaio stellare.
A cura di Valeria Aiello
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La nebulosa Sh2-54 cartturata all'infrarosso dal telescopio VISTA / ESO
La nebulosa Sh2-54 cartturata all'infrarosso dal telescopio VISTA / ESO

A circa 6.000 anni luce dalla Terra, nella costellazione del Serpente, si trova Sh2-54, un’estesa nebulosa di gas e polvere, ricca di giovani stelle. Quelle più brillanti, in cui gli antichi greci riconobbero uno schema che ricordava la coda del rettile a cui la costellazione deve il suo nome, sono però solo una minima parte della miriade di stelle che, come mai osservate prima d’ora, sono state catturate dal Visible and Infrared Survey Telescope for Astronomy (VISTA) dell’Osservatorio europeo australe (ESO).

Situato presso l’Osservatorio astronomico del Paranal, in Cile, con il suo potentissimo occhio a infrarossi da 67 milioni di pixel, il telescopio VISTA è infatti riuscito a rilevare i minimi dettagli di questo straordinario vivaio stellare nell’ambito del VVVX survey — the VISTA Variables, parte del programma Via Láctea eXtended survey volto a mappare ampie porzioni della nostra galassia alle lunghezza d’onda dell’infrarosso.

Man mano che la tecnologia utilizzata per esplorare l’Universo progredisce – precisa l’ESO in una nota – aumenta anche la nostra comprensione di questi vivai stellari. Uno di questi progressi è la capacità di guardare oltre la luce che può essere rilevata dai nostri occhi, come la luce infrarossa. Proprio come il serpente, omonimo di questa nebulosa, ha evoluto la capacità di percepire la luce infrarossa per comprendere meglio il suo ambiente, così anche noi abbiamo sviluppato strumenti a infrarossi per saperne di più sull’Universo”.

Lo strumento che ha permesso l’osservazione, chiamato VIRCAM (VISTA InfraRed CAMera), ha infatti consentito una più dettagliata osservazione della nebulosa, superando le limitazioni della luce visibile, facilmente assorbita dalle nubi di polvere della nebulosa, come mostrato nell’immagine della stessa nebulosa catturata con il telescopio VST, sempre all’Osservatorio del Paranal. La luce infrarossa può invece attraversare gli spessi strati di polvere quasi senza ostacoli, rivelando la complessità dei vivai stellari e fornendo preziose informazioni su come si formano le stelle.

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