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Google ha dichiarato bancarotta in Russia

Una decisione che rende insostenibile il funzionamento degli uffici, tra cui “l’assunzione e il pagamento di dipendenti con sede in Russia, il pagamento di fornitori e l’adempimento di altri obblighi finanziari”, ha affermato un portavoce di Google.
A cura di Lorena Rao
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Il colosso di Mountain View, Google, ha dichiarato la bancarotta in Russia. È accaduto dopo che il governo russo ha deciso di sequestrare il conto bancario locale della società. Una decisione che rende insostenibile il funzionamento degli uffici, tra cui "l'assunzione e il pagamento di dipendenti con sede in Russia, il pagamento di fornitori e l'adempimento di altri obblighi finanziari", ha affermato un portavoce di Google in una nota a Mashable. Da qui dunque la necessità di dichiarare la bancarotta, anche se la società ha precisato che i servizi gratuiti, ossia Ricerca, YouTube, Gmail, Maps, Android e Play, resteranno disponibili.

Non è ancora chiaro il motivo per cui il governo russo abbia deciso di sequestrare il conto bancario di Google. Con l'inizio della guerra in Ucraina a fine febbraio scorso, la società ha deciso di demonetizzare su YouTube i canali statali russi, oltre a limitarne la visibilità e l'accesso, specie in territorio ucraino. In seguito il governo russo ha risposto accusando Google di diffondere e pubblicare annunci pubblicitari che raccontano in maniera parziale e fallace il conflitto. Da qui la richiesta inviata alla società di sospendere le pubblicità in Russia.

I servizi di Google sono stati criticati dal governo russo – e dai suoi alleati – anche in altre occasioni. Nelle scorse settimane, il canale bielorusso Nexta Tv ha postato su Twitter diverse immagini delle basi russe per affermare che "Google Maps ha smesso di nascondere le strutture militari e strategiche segrete della Russia, consentendo a chiunque nel pubblico di visualizzare". Alla fine si è trattata di una bufala, giacché la qualità delle immagini militari di Maps non è mai stata alterata. Lo dimostrano altre immagini che ritraggono in alta definizione le basi NATO, come quelle in Italia site a Sigonella e Aviano.

Questi episodi di astio e accuse spiegherebbero la decisione finale di sequestrare il conto bancario russo di Google. Si attendono tuttavia ulteriori chiarimenti sulla faccenda, considerando che la società continuerà a elargire i suoi servizi gratuiti.

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