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Facebook

Facebook compie 20 anni, ora è diventato un luogo dove accarezzare il nostro passato

Facebook è stato il primo social network di massa in Italia. Ora buona parte del suo pubblico, o almeno la parte più giovane, si è spostato verso altri luoghi digitali. Eppure Facebook resta ancora un luogo dove conservare le nostre vecchie foto. Un archivio di un’era social che è finita insieme a un’era della nostra vita.
A cura di Valerio Berra
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Il 4 febbraio del 2004 da qualche parte nell’università di Harvard qualcuno ha premuto su una tastiera il tasto INVIO. Un click, durato qualche istante. Una pressione meccanica, che poi si è trasformata in un impulso elettrico che poi è diventato il primo vero social network di questa era. È qui che Mark Zuckerberg ha lanciato TheFacebook, un social network creato insieme ad altri studenti dimenticati dalle cronache. All’inizio doveva essere un sito dedicato agli studenti di Harvard. Alla fine è diventato il primo social network a diffondersi in tutto il mondo.

I primi traguardi fanno parte della storia della tecnologia. Facebook si diffonde prima nelle università degli Stati Uniti, poi viene aperto anche a tutti gli studenti e ai dipendenti di alcune grandi aziende. Nel 2006 cambiano le regole: tutti possono iscriversi. Vengono potenziate le funzioni dedicate e foto e video. Viene creata un’app per gli smartphone. Nascono le prime pagine meme e le Facebook Star, gli antenati degli influencer che conosciamo adesso. Se non vi ricordate il vostro primo post, qui trovate una guida per cercarlo.

Il 24 agosto del 2015 per la prima volta nella sua storia sono attivi nello stesso giorno oltre un miliardo di utenti. Escono libri e film. Consigliati The Social Network, The Circle e An Ugly Truth. E poi comincia un lento spostamento di utenti, almeno nei mercati in cui Facebook è già attivo da anni. Ora, 20 anni dopo il lancio, cosa resta di questo social?

Facebook non è più il nostro Diario

Facebook è arrivato in Italia verso la fine del 2008. All’inizio era un luogo esotico, conosciuto solo da chi sfoggiava già una linea internet veloce o dai compagni di classe che avevano fatto l’anno all’estero negli Stati Uniti. Poi è diventato il posto dove stare. Ha spazzato via qualsiasi cosa. Msn con i suoi blog e la sua estetica saturata sono stati abbandonati, così come è stato lasciato ad ammuffire MySpace.

Tornare ora solleva un discreto sentimento di nostalgia. Ognuno ha la sua bolla e se voi aprite Facebook sicuramente avrete un’esperienza diversa da quella di chi sta scrivendo. I post che si trovano adesso sono soprattutto contenuti. Pagine di giornali, riviste, creator veri o che cercano di diventarlo. E poi istituzioni, locali, musei, film, ancora qualche meme. Insomma tutto il contrario di quello che c’era all’inizio. Abbiamo provato anche a chiedere a un'intelligenza artificiale come sarebbe stato il mondo se Facebook non fosse mai esistito.

Facebook non è più un Diario. Non è più quel posto in cui si pubblicano gli album delle vacanze con gli amici, le foto della classe del liceo, delle prime serate in club discutibili o dei concerti. È vero, in generale pubblichiamo sempre meno contenuti sui nostri social. Tutta l’industria che si basa sui creator li ha trasformati in piattaforme dove tanti utenti passivi guardano i contenuti di pochi utenti molto attivi. Eppure quel passato che abbiamo vissuto resta. Tutti quei bit di informazione con le vecchie foto, gli stati un po' mitomani e un po' sconnessi, i meme in cui abbiamo taggato i nostri amici sono ancora al loro posto.

I Gruppi sono l’ultimo spazio di condivisione su Facebook

L’unico spazio di condivisione che sopravvive su Facebook sono i Gruppi. In un modo che per adesso nessun social è riuscito a replicare, Facebook ha un’ottima funzione per far convergere in un unico luogo persone appassionate di un tema. Certo, Reddit in questo sarebbe ottimo ma la base utenti in Italia è ancora troppo bassa.

Nei gruppi le attività fremono. Trovate gruppi per qualsiasi cosa, dai consigli per il running all’arrampicata su ghiaccio, passando per la compravendita delle carte Pokémon agli appassionati di oggetti antiquari. Certo, poca cosa rispetto al passato. Se volete ricordarvi cos’era Facebook potete sempre scorrere in fondo al vostro profilo. Quando vi troverete taggati in una foto sgranata scattata tra i banchi di scuola, non commuovetevi troppo.

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