42 CONDIVISIONI

Effetto Elon Musk: ora Twitter è diventato il primo social a sponsorizzare la cannabis

Per sponsorizzare la droga leggera le aziende dovranno comunque seguire un elenco di regole e i contenuti saranno pre-autorizzati dal social prima di essere pubblicati.
A cura di Elisabetta Rosso
42 CONDIVISIONI
Immagine

Se vedete apparire una pubblicità che sponsorizza marijuana su Twitter non preoccupatevi. Vuol dire che tutto sta andando secondo i piani. Il social è diventato meno appetibile per gli inserzionisti dopo l’acquisto di Musk. Un po’ per le spunte blu a pagamento, poi le regole blande sulla moderazione, i licenziamenti a cascata. Insomma le entrate pubblicitarie di Twitter sono diminuite, così il social corre al riparo e si rivolge a chi, anche volendo, non può trovare spazio altrove.

Le aziende tecnologiche come Meta, Google, vietano gli annunci direttamente correlati alla marijuana ricreativa o medicinale, così Twitter apre le porte e diventa il primo social a sponsorizzare la cannabis. Lo ha annunciato con un post: d’ora in poi gli inserzionisti potranno promuovere annunci informativi sulla droga leggera, ma dovranno comunque rispettare una serie di regole.

Come promuovere marijuana su Twitter

"A partire da oggi, in alcuni Stati degli Stati Uniti abbiamo adottato misure per allentare la nostra politica sugli annunci di cannabis per creare maggiori opportunità per un marketing responsabile della cannabis, il più grande passo avanti di qualsiasi piattaforma di social media", ha scritto Twitter. "Andando avanti, Twitter consentirà agli inserzionisti di promuovere la preferenza del marchio e contenuti informativi relativi alla cannabis per CBD, THC e prodotti e servizi correlati alla cannabis". Per promuovere la cannabis le aziende dovranno soddisfare un elenco di requisiti. Innanzitutto servirà la pre-autorizzazione di Twitter, e poi gli annunci non potranno promuovere la vendita di prodotti specifici.

Le società dovranno assumersi tutta la responsabilità legale per il rispetto delle leggi e dei regolamenti applicabili, non possono rivolgersi agli utenti con meno di 21 anni, e le pubblicità sulla cannabis non devono attrarre i minori. Non possono poi chiaramente rilasciare false indicazioni o messaggi fuorvianti e nemmeno mostrare persone sotto l’effetto della marijuana. Per far rispettare le regole però, Twitter probabilmente dovrà investire in nuove risorse di verifica, e non è chiaro come sarà possibile applicare determinate restrizioni. Secondo quale criterio, per esempio, le pubblicità non attrarranno i minori? E poi, nonostante non sia permessa la pubblicità esplicita, a scopo informativo gli inserzionisti potranno comunque evidenziare  i nomi delle società e delle aziende che producono determinati prodotti, indirizzando quindi il cliente.

Perché potrebbe essere una buona soluzione

Il via libera di Twitter potrebbe funzionare. Da un lato smarca tutte le altre aziende tecnologiche che vietano gli annunci relativi alla cannabis, offrendo una casa sicura per un prodotto in crescita che non riesce a trovare altri spazi online, dall’altro il pubblico di Twitter è il target perfetto per il mercato della cannabis. La fascia d’età sul social è quella giusta, e sia Twitter, sia l’erba sono più popolari tra gli uomini. Anche i dati interni confermano la strada intrapresa dal social. In un post sul blog Twitter ha spiegato che la marijuana è un argomento di conversazione popolare sul social. "Con l'espansione dell'industria della cannabis, anche la conversazione su Twitter è aumentata", ha scritto la società.

Le aziende che vendono prodotti a base di cannabis hanno accolto con entusiasmo la novità introdotta da Twitter. "Questo cambiamento parla della crescente accettazione della cannabis come categoria di benessere tradizionale e speriamo che serva da catalizzatore affinché altre piattaforme di social media seguano l'esempio", ha spiegato Kate Lynch di Curaleaf, la più grande azienda di cannabis che opera negli Stati Uniti Stati, a Reuters. Rosie Mattio, CEO della società di marketing della cannabis Mattio Communications, ha twittato che la sua azienda aiuterà Twitter nella transizione. "Complimenti a Twitter per essere stato il primo grande social network ad accogliere annunci pubblicitari di cannabis". Amy Deneson, co-fondatrice del Cannabis Media Council, un'associazione per l'educazione all'uso e consumo della cannabis, ha invece dichiarato :"È una cosa rivoluzionaria per molti inserzionisti di cannabis essere in grado di raggiungere i loro mercati e il loro pubblico senza fare alcun tipo di soluzione".

42 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views