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Dagli iPhone alle auto elettriche: perché Foxconn ha deciso di rivoluzionare l’azienda

C’è un problema per l’azienda di Taiwan: lo scenario geopolitico. Foxconn per anni ha lavorato con Cina e Stati Uniti, e le tensioni tra i due Paesi potrebbero impattare sui piani futuri del colosso tech.
A cura di Elisabetta Rosso
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La società taiwanese Foxconn a ottobre 2022 ha presentato a Taipei i due suoi nuovi veicoli elettrici, Model B e Model V. Ora alla BBC, il presidente e capo dell'azienda, Young Liu ha raccontato i piani per il futuro: diventare un'azienda leader nel settore delle auto elettriche. Foxconn nasce nel 1974, all'inizio realizzava manopole per televisori e poi è diventata un nodo nevralgico per la produzione di dispositivi Apple. Foxconn è fondamentale per l'azienda di Cupertino, il 60% delle parti di un iPhone sono prodotte dalla società taiwanese, i moduli della fotocamera, i connettori, il il retro dell'involucro del telefono (componenti essenziali dello smartphone) sono prodotti dentro gli stabilimenti cinesi dell'azienda. Negli anni è diventata un colosso dell'universo tech con un fatturato annuo di 200 miliardi di dollari. Ora vuole diversificare e scommettere sulle auto elettriche.

"Pensiamo che questa sia una grande opportunità per noi, con il tradizionale motore a gas, hai motori che sono per lo più meccanici", ha spiegato alla BBC Young Liu. "Ma con i veicoli elettrici, abbiamo tra le mani batterie e motori", e l'azienda parte in ricorsa, vista la sua esperienza. L'obiettivo di Foxconn è di produrre il 5% di veicoli elettrici nel mercato globale. Le fabbriche automobilistiche dell'azienda avranno sede in Ohio negli Stati Uniti, in Tailandia, Indonesia e forse anche in India, ha spiegato. Con questa incursione Foxconn sta diversificando non solo la produzione, ma anche le linee di fornitura, e secondo Liu, è questo il futuro dell'azienda.

Un problema geopolitico

C'è pero un problema: lo scenario geopolitico. La Cina rivendica Taiwan, e gli Stati Uniti si sono schierati al fianco dell'isola come blocco contrario all'annessione, le tensioni tra i Paesi sono state alimentate da esercitazioni militari sul confine da parte di Pechino, e Foxconn non può non tenerne conto. "Speriamo che la pace e la stabilità siano qualcosa che i leader di questi due paesi terranno a mente", ha detto Liu, parlando nel suo ufficio a Taipei, capitale di Taiwan. Ma oltre alle speranze c'è già una "pianificazione della continuità operativa" in corso, alcune linee di produzione, in particolare quelle legate ai "prodotti per la sicurezza nazionale", sono state spostate dalla Cina al Messico e al Vietnam.

La posizione di Foxconn è difficile. Ha costruito il suo impero tra Stati Uniti e Cina e ora si trova incastrata tra le tensioni di due superpotenze che l'hanno spinta per anni. "Gli Stati Uniti e la Cina sono impegnati in quella che consideriamo una competizione strategica", ha affermato Shihoko Goto, vicedirettore del programma Asia presso il Wilson Center di Washington DC. "Foxconn vuole fare affari con entrambi, ma può esserci un solo vincitore". Per Liu non è così semplice. "Assumiamo molti lavoratori e la maggior parte dei Paesi, inclusa la Cina, vuole sostenere i propri lavoratori", e poi ha aggiunto, "le crescenti tensioni stanno mettendo sotto pressione il modello? Per ora non è stato così".

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