Cosa sono i flap, come funzionano e cosa c’entrano con l’incidente aereo in India

L'inchiesta per determinare le cause del disastro del volo AI171 di Air India è entrata nel vivo, dopo il recupero di una delle due scatole nere, il digital flight data recorder. L'aereo, un Boeing 787-8 Dreamliner, si è schiantato il 12 giugno contro un dormitorio per studenti di medicina circa 30 secondi dopo il decollo, mostrando evidenti difficoltà a prendere quota dopo essersi staccato dalla pista. Il catastrofico impatto ha provocato la morte di oltre 300 persone, tutti i passeggeri e membri dell'equipaggio sul velivolo – ad eccezione del 40enne Ramesh Viswashkumar, seduto sul sedile 11A – e decine di altre all'interno dell'edificio. Si è trattato del primo incidente mortale che ha coinvolto questo grande e moderno velivolo e uno dei più tragici degli ultimi dieci anni in termini di vite umane perdute.
Le cause dell'incidente non sono ancora note, ma le immagini e la dinamica dell'impatto suggeriscono che possano esserci stati dei problemi di configurazione dell'aereo, come indicato da alcuni piloti contattati dalla BBC. Al momento un guasto a entrambi i motori viene considerato poco probabile, trattandosi di un problema estremamente raro, mentre i riflettori sono puntati su alcuni dettagli su un paio di particolari: i carrelli ancora abbassati dopo circa 30 secondi (in genere vengono retratti a una decina di secondi dal decollo) e soprattutto la posizione dei flap o ipersostentatori. Le immagini non sono molto chiare, tuttavia sembra che queste appendici alari non siano nella corretta posizione per agevolare il decollo. In pratica, non sarebbero estesi. Si tratta solo di supposizioni, non solo alla luce della scarsa qualità dei filmati, ma anche perché una simile condizione potrebbe prefigurare un insolito e inverosimile errore umano, alla luce dei molteplici allarmi e automatismi legati all'utilizzo di queste importanti superfici mobili.
Cosa sono i flap o ipersostentatori
Quando saliamo su un aereo, durante le operazioni di rullaggio (la fase che dal parcheggio porta alla pista) non è insolito vedere i flap sulle ali che fanno su e giù; è un controllo che fanno i piloti per verificare che tutto funzioni correttamente. Queste appendici sugli aerei di linea sono generalmente posizionati davanti e dietro le alti – bordo d'attacco e bordo d'uscita – e giocano un ruolo fondamentale soprattutto nel decollo e nell'atterraggio. I flap, infatti, modificano il profilo alare per aumentare la portanza a velocità ridotte. In parole semplici, favoriscono la spinta verticale verso l'alto grazie al moto del velivolo e lo aiutano a prendere quota dopo essersi staccato dalla pista. Negli aerei più piccoli possono non essere impiegati per varie ragioni, mentre in quelli più grandi sono estremamente preziosi per garantire una corretta configurazione nelle fasi più critiche del volo. Un'altra funzione importante dei flap è quella di aumentare la resistenza aerodinamica, pertanto durante l'atterraggio vengono estesi maggiormente – rispetto al decollo – fungendo da stabilizzatori e in parte come “freni”, permettendo di manovrare agevolmente l'aereo a velocità più basse e dunque garantire un atterraggio più morbido, sicuro e breve. Ricordiamo che i flap possono essere regolati con vari gradi di inclinazione, ad esempio 5, 10, 15 e 20.

Poiché sono appendici mobili così importanti, la verifica del loro funzionamento non solo è parte integrante delle checklist che i piloti compilano prima di ogni volo, ma i moderni velivoli presentano molteplici sensori che indicano e regolano automaticamente la giusta angolazione dei flap in base alle condizione della pista, alla temperatura e naturalmente alla tipologia del velivolo. Se non sono correttamente posizionati, come spiegato alla BBC da un pilota, l'equipaggio di un 787 riceve diversi allarmi di avviso legati all'errata configurazione di decollo. Anche per questo molti esperti non credono a un problema con i flap. Come ha affermato alla BBC l'ex pilota Marco Chan, le immagini non sono sufficientemente chiare per determinare se i flap del Dreamliner di Air India fossero effettivamente estesi, ma in tal caso saremmo innanzi a un errore “altamente insolito”.

“I flap vengono regolati dai piloti stessi, prima del decollo, e ci sono diverse checklist e procedure per verificarne l'impostazione”, ha spiegato Chan. “Questo indicherebbe un potenziale errore umano se i flap non fossero regolati correttamente”, ha chiosato l'ex pilota. Come indicato, tuttavia, l'equipaggio avrebbe ricevuto avvisi impossibili da ignorare prima di alzarsi in volo.
Un potenziale problema potrebbe essere collegato alle altissime temperature registrate sull'aeroporto di Ahmedabad il 12 giugno, prossime ai 40 °C. L'aria calda è più rarefatta e dunque meno densa, pertanto rende più difficile il decollo, per due ragioni: innanzitutto genera meno portanza e quindi spinta verso l'alto, a causa della ridotta densità; inoltre i motori a reazione necessitano di più potenza proprio perché incamerano meno aria in simili condizioni.
Per controbilanciare questi effetti, in genere i piloti estendono i flap con un'inclinazione maggiore, al fine di aumentare la portanza e dunque la spinta verso l'alto in fase di decollo. Dalle immagini dell'incidente si vede il Boeing 787-8 Dreamliner fare molta fatica a prendere quota, prima di abbattersi contro l'area residenziale. La presunta assenza dei flap estesi suggerisce che alla base dell'incidente possa esserci stata proprio un'errata configurazione del velivolo al decollo, in un contesto di temperature alte e pieno carico, sia di passeggeri che di carburante (circa 100 tonnellate, per raggiungere l'aeroporto di Gatwik a Londra). Sottolineiamo che si tratta solo di supposizioni e che le reali ragioni dell'incidente verranno probabilmente chiarite dall'indagine in corso e dalla contestuale analisi della scatola nera recuperata.