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Come sono nate le suonerie dei vecchi Nokia

L’account Twitter @ringtonebangers si impegna a mantenere la directory dei toni telefonici di Andre Louis, un archivio di software per telefoni, banche del suono, suonerie ed effetti audio di un’era ormai andata. O quasi.
A cura di Lorena Rao
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Esiste una cultura delle suonerie di metà anni '90-inizi anni 2000 che affascina molto i giovani di oggi. Tra questi vi è Fusoxide, musicista scozzese di 20 anni. "Adoro il suono delle vecchie suonerie, in parte a causa della nostalgia e in parte perché penso che siano autentiche gemme sottovalutate", ha affermato su The Verge. Per tale ragione ha dato origine all'account Twitter @ringtonebangers, che assieme ad altri come @OldPhonePreserv, si impegna a mantenere la directory dei toni telefonici di Andre Louis, un archivio di software per telefoni, banche del suono, suonerie ed effetti audio di un'era ormai andata. O quasi: giovani artisti come Rebecca Black, in prima linea nel sostenere il progetto di Fusoxide, dimostrano come le vecchie suonerie per cellulari risultano ancora appetibili e perfettamente inseribili nella musica di oggi.

La formazione di questo tipo di cultura risale a metà degli anni '90 con il Nokia Tune, tratto dalla canzone "Gran Vals" del chitarrista classico Francisco Tárrega. Una sonorità che in breve tempo è diventata iconica. Timo Anttila, uno dei primi compositori interni di Nokia, ha detto a The Verge che "improvvisamente tutti hanno avuto il proprio telefono e volevano avere suonerie e immagini di sfondo personali". La svolta effettiva è arrivata nel 2002, quando Nokia ha presentato la prima suoneria polifonica al mondo. Le sue melodie sono diventate una parte onnipresente della vita quotidiana delle persone e hanno assunto un nuovo significato come forma di espressione personale.

Tale desiderio ha portato alla formazione di un team Nokia dedicato esclusivamente al suono, in cui figurano compositori del calibro di Hannu af Ursin e Henry Daw, Aleksi Eeben, Markus Castrén, il già menzionato Timo Anttila, nonché appaltatori come Ian Livingstone e Noa Nakai. Anttila afferma che nel 2005, ovunque andasse, poteva sentire una suoneria che aveva composto o a cui aveva collaborato. Una progressiva crescita che negli anni successivi ha portato ulteriori artisti e professionisti, come Brian Eno (compositore del tema di Windows 95), Kruder & Dorfmeister, Ryuichi Sakamoto, Alison Craighead e Jon Thomson. Insomma, si è andata a creare una vera e propria industria, poi arrivata a livello amatoriale: in molti ricorderanno di aver pagato amici o conoscenti per avere la propria suoneria Nokia personalizzata.

Secondo la nota critica culturale Geeta Dayal, questa sottocultura delle suonerie Nokia continua a sopravvivere nella tecnologia musicale di oggi. "Per me, TikTok è come le nuove suonerie", afferma Dayal. "Le canzoni su TikTok diventano meme molto rapidamente… qualche vecchia canzone che la gente ha dimenticato, diventa improvvisamente di nuovo super hot, grazie a TikTok… in un certo senso, è come le nuove firme sonore". Parlando di tecnologia e musica, è impossibile non citare anche i videogiochi. I brani tratti dalle vecchie glorie Nintendo, come Metroid e Zelda, hanno dovuto affrontare le stesse sfide delle suonerie dei cellulari per poi diventare iconiche. Non a caso, alcuni professionisti facenti parte del team del suono di Nokia hanno poi lavorato al comparto sonoro di titoli videoludici: un esempio può essere Livingston e il suo contributo per Forza Horizon 5 e per diversi capitoli della serie strategica Total War.

Oggi le suonerie attuali hanno un impatto diverso e si basano su concetti altrettanto diversi. All'inizio degli anni 2000 c'era la volontà di avere sonorità uniche e personali nel proprio telefono, ora la modalità silenziosa la fa da padrona. E quando non è attiva è comunque evidente una certa omologazione dei suoni, a seconda del brand di telefonia mobile utilizzato. Intanto, il vecchio team di Nokia resta sorpreso dal fatto che ci sia ancora interesse per il proprio lavoro. Del resto si parla di un'importante parantesi della musica elettronica, riscoperta solo di recente grazie alle giovani generazioni di artisti.

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