Caso Amabile, per uscire dalla crisi Martina Strazzer sta facendo l’esatto opposto di Chiara Ferragni

Sono esattamente 16 giorni che Martina Strazzer non pubblica un contenuto sui social. Classe 2000, all’inizio della sua carriera è stata accostata a Chiara Ferragni. Virale sui social, 700.000 follower su Instagram e 1,6 milioni su TikTok. Attiva nella moda con il suo brand di gioielli Amabile. In pochi anni ha collezionato sponsorizzazioni, ospitate ai festival, interviste adoranti e qualche milione di fatturato. L’ultimo di Amabile Srl arriva a 7.733.983 euro, gli utili sono 1.750.050 euro.
Una scalata, punteggiata da da qualche inciampo. Nell’aprile del 2023 il sito Amabile, e quindi le vendite, sono rimaste bloccate per quasi due mesi. E ancora. Nel novembre dello stesso anno è uscita la collezione di gioielli Amore Dannoso. Pessimo timing: erano i giorni del delitto di Giulia Cecchettin e di un cambio di coscienza più esteso sul tema del patriarcato.
Momenti difficili da attraversare, certo. Ma nulla in confronto a quello che è successo il 12 agosto quando la giornalista Charlotte Matteini ha pubblicato sulla sua newsletter un articolo dal titolo Che fine ha fatto la ragazza incinta assunta ad Amabile da Martina Strazzer? in cui racconta la storia di un’impiegata assunta quando era incinta e poi non più rinnovata. Quello è stato anche l’ultimo giorno in cui abbiamo visto una traccia di Strazzer sui social.
La strategia di comunicazione di Martina Strazzer
Negli ultimi anni abbiamo visto decine di progetti imprenditoriali partiti da TikTok. I panini di Con Mollica o Senza, le cover di New Martina o i vestiti del brand Amore. Amabile è senza dubbio uno dei progetti che hanno funzionato di più. Vende piccoli gioielli, principalmente orecchini e anelli. Lancia diverse collezioni durante l’anno, ognuna ispirata a un tema.
Sfrutta strategie di marketing virali che abbattono i costi della pubblicità. Tra tutte ha avuto grande seguito sui social il Golden Ticket di Amabile, ispirato alla Fabbrica di Cioccolato di Roald Dahl. Per un certo periodo chi trovava un biglietto dorato nel suo pacco ordinato su Amabile avrebbe vinto un viaggio con Martina Strazzer alle Maldive.
Per un brand del genere due settimane di silenzio sono tante. Nessun video con gli occhi lucidi “che non avremmo mai voluto fare”. Nessuna inquadratura con felpa grigia. Nessun altro contenuto pubblicato. L’unica eccezione è stato un post publicato sui canali di Amabile. Una serie di dati che vorrebbero mostrare quanto sia basso il turover di Amabile. Non è il cuore della questione. L'impiegata assunta in gravidanza era a tempo determinato: finito il contratto non è stata rinnovata. Nulla di illegittimo. Il problema è la differenza tra il marketing fatto dall'azienda su questa storia con video in cui veniva celebrata la sua assunzione e il reale esito della vicenda.
I numeri della crisi: quanti sono i follower persi
Intanto i follower di Strazzer hanno seguito qualche smottamento: su Instagram sono passati da 767.000 a 751.000. 16.000 follower in meno in due settimane. Anche gli account di Amabile hanno perso qualcosa: da 300.000 al 296.000 follower. Il post però ha funzionato. Ha ricevuto oltre 45.000 like. Molti commenti sono negativi ma qui è più difficile capire quanti sono clienti delusi e quante persone che non hanno e comunque non avrebbero mai comprato da Amabile.
È l’esatto opposto di quello che ha fatto Chiara Ferragni nel Caso Balocco. Il 18 dicembre 2023 Chiara Ferragni ha pubblicato un video passato alla storia dei social, almeno italiani. Una clip in cui chiede scusa, annuncia una donazione da un milione di euro e attribuisce l’origine di tutto il caso a un errore di comunicazione. Un video che è stato visto 54 milioni di volte. Sappiamo come è finita: non ha aiutato Ferragni a uscire dalla crisi.
Strazzer e Amabile non staranno in silenzio per sempre. Non solo per etica. È difficile pensare che un brand del genere rinunci a usare il marketing sui social. Anche contando che pochi mesi fa Strazzer aveva lanciato Taccier, un nuovo progetto imprenditoriale che ruota attorno a un portale per la ricerca di lavoro.
Certo. Agosto è un buon mese per stare fermi, lontani dai picchi di vendita per i prodotti come Amabile: uno stop sotto Natale o S. Valentino sarebbe stato più complesso. I conti di una gestione della crisi si fanno alla fine. Soprattutto sui social. Vedremo come reagirà il pubblico ai primi contenuti pubblicati da Amabile.