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Caso Chiara Ferragni

Alla fine abbiamo capito quanto è costato il Caso Pandoro per Chiara Ferragni

Negli ultimi 18 mesi Chiara Ferragni ha dovuto affrontare un lungo elenco di conseguenze legate al Caso Balocco. Qui trovate un elenco parziale fatto da donazioni volontarie, accordi con altri enti e perdite registrate negli ultimi bilanci depositati dalle sue società.
A cura di Valerio Berra
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A fine giugno sono arrivati i bilanci delle due società principali legate a Chiara Ferragni. I nomi ormai sono diventati noti alle cronache. Sono Tbs Crews, che gestisce la sua immagine, e Fenice, che gestisce il marchio Chiara Ferragni Brand. Sono i bilanci del 2024. I primi in cui si può vedere l’effetto del Caso Balocco sulle attività di quella che resta la donna più seguita sui social in Italia.

Una premessa. Tutto quello che è successo a Chiara Farragni non è legato solo al Caso Balocco. È stato l’inizio. Ma forse a essere entrato in crisi è stato un sistema più ampio, in cui la beneficenza si mischia al marketing e la comunicazione diventa opaca. Poi certo, la crisi dell’immagine di Chiara Ferragni è legata anche alle sue vicende private ma questo è un altro capitolo.

Le perdite nei bilanci di Fenice e Tbs Crew

I bilanci del 2023 avevano già dato qualche segnale, quelli del 2024 hanno assestato il colpo finale. Sia Tbs Crew che Fenice hanno chiuso in perdita: 2,3 milioni e 3,4 milioni di euro. In tutto parliamo di 5,7 milioni di euro. In una nota firmata dalle società si spiega che il segno meno sul bilancio è legato anche a una “scelta strategica di pausa operativa”.

Questi due dati sono solo l’ultimo capitolo di vicende societarie diventate abbastanza complesse. Fenice ha prima affrontato una ricapitalizzazione e poi una ridistribuzione delle quote. Se fino allo scorso anno la società era gestita da tre soci, ora la maggior parte delle quote è in mano a Chiara Ferragni. Lo 0,2% invece è rimasto nelle mani di Pasquale Morgese, uno dei soci originari. Da ricordare anche la liquidazione di Fenice Retail, un ramo dell'azienda dedicato alla vendita al dettaglio.

A questi 5,7 milioni di euro di perdite bisogna aggiungere anche altri costi. Il 9 gennaio Chiara Ferragni ha donato un milione di euro all’ospedale Regina Margherita di Torino, la struttura che veniva citata nella campagna marketing legata al lancio del pandoro creato insieme a Balocco. E ancora. A luglio Chiara Ferragni ha pagato 1,2 milioni di euro a I Bambini delle Fate in seguito a u accordo stretto con l’Antitrust. Questo è un filone legato al Caso Balocco solo per il metodo. Lo stesso tipo di comunicazione sulla beneficenza era stato usato anche per lanciare delle uova di Pasqua create con Dolci Preziosi.

C’è ancora una voce di spesa da aggiungere, per ora. A fine dicembre 2024 Chiara Ferragni ha stretto un accordo con il Codacons per risarcire singolarmente un gruppo di consumatori che avevano acquistato uno dei pandori Pink Christmas nati dalla collaborazione con Balocco. Nell’accordo c’era anche il versamento da parte di Chiara Ferragni di 200.000 euro verso un’associazione scelta dal Codacons.

La vicenda non si è ancora chiusa. Il 23 settembre 2025 c’è il prossimo capitolo. Chiara Ferragni è stata rinviata a giudizio per il reato di truffa continua e aggravata. Qui si capirà se Ferragni andrà anche a processo.

Il conto totale dei pandori

Quindi, restando solo alle informazioni che abbiamo ricapitolato in questi paragrafi il conto totale delle perdite dopo lo scoppio del Caso Balocco è parecchio alto: 8,1 milioni di euro. E questo, ovviamente, non conta tutte le opportunità e i progetti saltati nell’ultimo anno. Ferragni parla di nuovi programmi per il 2025 in cui non si punta solo al “consolidamento ma alla crescita del marchio”. Vedremo.

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