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Breve guida per avere un po’ più di privacy sul tuo smartphone (Android e iPhone)

Il 28 gennaio si festeggia il Data Protection Day, la giornata dedicata alla privacy. Il primo modo per controllare i nostri dati è quello di controllare i nostri smartphone.
A cura di Valerio Berra
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Non è esattamente come se fosse Pasqua, non si contano i giorni come per Natale e probabilmente non ci saranno nemmeno card o auguri da mandare via WhatsApp come per Capodanno. Eppure il 28 gennaio si festeggia il Data Protection Day, una giornata dedicata alla sensibilizzazione sulla privacy digitale che è stata istituita dal Consiglio d’Europa nel 2007 e dal 2009 anche dal Congresso degli Stati Uniti.

Forse l’era in cui svendiamo i nostri dati per sapere a quale Principessa Disney assomigliamo è finita. Eppure ogni giorno diamo il nostro consenso per il tracciamento di abitudini che forse, con qualche accortezza, potremmo anche nascondere meglio. Per questo vi lasciamo qui sotto tre consigli per migliorare la privacy dei vostri smartphone, sia per iPhone che per i dispositivi Android.

1. Come gestire la localizzazione per le app

La localizzazione viene richiesta quasi da tutte le app. Il tracciamento dei nostri spostamenti è un dato molto appetitoso per il marketing: permette di conoscere le nostre abitudini e di modulare meglio le nostre offerte. Per alcune app è necessario per poter fornire un servizio. È il caso delle app che ci guidano negli spostamenti come Google Maps o Waze e o delle app di sharing che seguono la nostra posizione per capire se stiamo usando il loro mezzi di trasporto. In altri casi invece la localizzazione è del tutto superflua. Il primo passo da fare è capire quali app utilizzano la posizione sul nostro smartphone, un’operazione che segue percorsi diversi in base al tipo di dispositivo che utilizziamo.

Per Android il percorso è questo. Si trascina lo schermo verso il basso, si accede alle icone de menù delle opzioni rapide e si tiene premuta l’icona che definisce la posizione, si tratta della classica goccia. A questo punto si può accedere alle Autorizzazioni per la posizione, da cui potrebbe vedere per ogni app quale categoria abbiamo impostato. Le tre opzioni sono Autorizzazione sempre concessa, Autorizzazione concessa solo durante l’uso e Autorizzazione non concessa.

Per iPhone il percorso è diverso. Bisogna andare su Impostazioni, spostarsi su Privacy e Sicurezza, toccare Localizzazione e quindi da qui si potranno vedere tutte le app che possono accedere alla posizione del nostro smartphone. Anche in questo caso per ogni app viene indicato il diverso accordo di verifica della posizione che può essere Mai, Se è in Uso o Quando è condivisa.

2. Come gestire le nostre password su iPhone e Android

Trovare una nuova password che sia almeno decente sembra essere ancora un problema. Secondo uno studio diffuso dall’agenzia NordPass, nel 2022 in Italia la password più usata è ancora “123456”. Nell’elenco delle password più diffuse ci sono anche altri difficili sequenze alfanumeriche praticamente impossibile da hackerare come “ciao”, la variante “ciao ciao”, nomi di squadre di calcio (in testa Juventus e Napoli) e bestemmie. Se quindi non avete voglia di costruirvi un vostro sistema di password, un’opzione è sempre quella di affidarsi ai servizi offerti dai sistemi operativi. Ovviamente sapete già il prezzo da pagare: avrete delle password più sicure ma lascerete le vostre chiavi di accesso in mano alle Big Tech.

Nelle Impostazioni di iPhone si può trovare la sezione Password. Si tratta di una delle aree considerate più critiche dello smartphone. Esattamente come per l’installazione delle nuove applicazioni o le app bancarie, per accedere sarà necessario il Face ID (se lo avete impostato). Qui andando su Opzioni Password potrete selezionare la possibilità di attivare la compilazione automatica delle password che avete salvato sia su iCloud che su Google. Nella sezione Suggerimenti di Sicurezza potrete anche vedere se i vostri account sono stati coinvolti in data leak rivelati ai principali provider di servizi in rete.

La Gestione Password è attiva anche nell’ecosistema Android. In questo caso caso nel momento in cui dal nostro smartphone ci troviamo a dover creare una nuova password per un account comparirà una notifica con scritto Password e una icona a forma di chiave. Una volta cliccato cliccato potremo selezionare Genera Password e poi Salva. In questo modo Android potrà creare una password automatica più sicura del nostro 123456.

3. Come verificare le app in background

Le app, come sappiamo, non lavorano solo quando sono attive. Molte continuano a tenere attive delle funzioni in alcuni casi necessarie, come quelle che permettono di ricevere messaggi sulle nostre chat, altre volte inutili per gli utenti ma ottime per le aziende. Ci sono degli strumenti per capire meglio quali app sono al lavoro sul nostro smartphone.

Apple ha introdotto la funzione Resoconto sulla privacy delle app, una funzione che permette di verificare l’attività in rete delle app, quali domini online contattano e ogni quanto si connettono alla rete. Per verificare il percorso da seguire è Impostazioni>Privacy e Sicurezza>Resoconto sulla privacy delle App.

Per gli utenti Android invece le tappe da seguire sono diverse. Bisogna andare su Impostazioni, quindi Applicazioni e poi scorrere su tutte le app. Qui possiamo forzare l’interruzione delle app in background selezionando le singole app. Sempre da Impostazioni possiamo anche impostare la Batteria in modo che non si attivi per queste app quando non sono in esecuzioni. In questo modo rinunceremo all’immediatezza delle notifiche ma allo stesso tempo avremo più controllo su quello che succede sul nostro smartphone.

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