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Festival di Sanremo 2024

Abbiamo contato tutte le volte che a Sanremo è comparsa la parola “amore”: c’è una tendenza chiara

L’analisi ci ha resitituito due dati interessanti: i testi sono diventati più lunghi e l’amore sembra non essere più di moda. Abbiamo realizzato due grafici per mostrare come sono cambiate negli anni le canzoni di Sanremo.
A cura di Elisabetta Rosso
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Basta pensare a Nilla Pizzi, quando nel 1952 sale sul palco di Sanremo con Papaveri e papere. Una critica al potere mascherato da un motivetto allegro. O a Caterina Caselli, che urla "Nessuno mi può giudicare" incarnando un'ancora acerba emancipazione femminile (è 1966 e rivendica la possibilità per una donna di avere più partner). E ancora Adriano Celentano e Claudia Mori, che portano al festival nel 1970 "Chi non lavora non fa l’amore", in un momento in cui gli scioperi e le contestazioni erano all’ordine del giorno. Il palco dell'Ariston è una vetrina storica, e i testi portati a Sanremo un modo per tastare il polso della società. Hanno anticipato tendenze, fotografato realtà, e si sono anche appiattiti in zone comfort. Perché a Sanremo si gioca per vincere.

Per capire meglio come sono cambiati i testi presentati al Festival dal 1951 fino a oggi abbiamo realizzato un algoritmo per calcolare due semplici analisi statistiche. La prima si basa sul numero di parole utilizzate nei per analizzare la complessità dei brani presentati, la seconda invece va a calcolare quante volte sono stati utilizzati termini legati alla sfera sentimentale nelle canzoni di Sanremo. L'amore infatti è il leitmotiv del festival. D'altronde come diceva Frank Zappa: "Esistono più canzoni d’amore che di ogni altro genere. Se le canzoni fossero in grado di farti fare qualcosa, saremmo tutti innamorati uno dell’altro". L'analisi ci ha restituito due dati interessanti: i testi sono diventati più lunghi e l'amore sembra non essere più di moda.

Come abbiamo realizzato i grafici sull'amore

Per realizzare i grafici abbiamo preso tutti i testi delle canzoni in gara dal 1951 al 2023, e cercato quante volte sono state utilizzate le parole "amore", "amor", "cuore", "passione". Una volta svolto il calcolo abbiamo applicato la media mobile. Lo strumento viene utilizzato per l'analisi di serie storiche. Abbiamo considerato i dati a partire dalla prima edizione del festival e calcolato la media.

Una volta ottenuti i valori abbiamo creato un grafico con Matplotlib di Python, per creare una visualizzazione statica. Il risultato ci ha mostrato un picco tra gli anni '90 e 2005. Questo vuol dire che i termini "amore", "amor", "cuore", "passione" sono comparsi più spesso nei brani presentati a Sanremo in questo arco di tempo. L'analisi mostra poi un calo progressivo.

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Come sono cambiati i testi di Sanremo

Abbiamo anche analizzato come sono cambiati i testi considerando il numero di parole utilizzate. Per calcolare il risultato per prima cosa abbiamo eliminato i termini ripetuti, le congiunzioni, e gli articoli. Le parole che in questo tipo di analisi vengono definite stop word. L'obiettivo infatti era focalizzare l'analisi solo sulle parole che dessero peso al testo. A questo punto abbiamo realizzato una media aritmetica per ogni anno. Per esempio, nel 1976 sono state utilizzate in media circa 34 parole, nel 1978, 35, e nel 1981, 41.

Una volta ottenuto il risultato abbiamo calcolato la media mobile per generare il grafico storico. I dati mostrano un calo fino al 1970 e poi una crescita progressiva fino al 2023. Questo significa che sono aumentate le parole utilizzate nei testi delle canzoni, si presume quindi che anche la complessità dei brani sia cresciuta negli anni. Sull'analisi però incide un altro fattore. Nel 2018 infatti è cambiato il regolamento del Festival. Per la 68esima edizione del Festival di Sanremo l'ex direttore artistico Claudio Baglioni aveva allungato la durata dei brani in gara a 4 minuti. Prima infatti potevano durare al massimo 3.15. È quindi probabile che gli artisti abbiano sfruttato il nuovo regolamento per portare sul palco dell'Ariston canzoni e testi più lunghi.

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