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Una cometa appena scoperta può regalarci uno spettacolo memorabile nel cielo, visibile a occhio nudo

La cometa C/2023 A3 (Tsuchinshan-ATLAS) appena scoperta potrebbe regalarci uno spettacolo mozzafiato. Le stime preliminari suggeriscono una luminosità paragonabile a quella della stella Vega. I calcoli più ottimistici prevedono addirittura una magnitudine massima simile a quella del pianeta Venere. Un sogno a occhi aperti, ma le comete sono imprevedibili.
A cura di Andrea Centini
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La "cometa dei Neanderthal" fotografata a gennaio 2023. Credit: Edu INAF / Alessandro Bianconi / Wikipedia - CC BY-SA 2.0
La "cometa dei Neanderthal" fotografata a gennaio 2023. Credit: Edu INAF / Alessandro Bianconi / Wikipedia – CC BY-SA 2.0

Dopo il passaggio ravvicinato della cometa C/2022 E3 (ZTF), denominata “dei Neanderthal” perché non salutava la Terra da decine di migliaia di anni, un'altra cometa appena scoperta potrebbe regalarci uno spettacolo meraviglioso nel cielo. Ma questa volta ci sarebbero gli ingredienti giusti per qualcosa di davvero memorabile. Il condizionale è assolutamente d'obbligo, dato che poche cose sono più imprevedibili  delle comete, tuttavia, almeno per il momento, i dati preliminari promettono benissimo. Insomma, sognare non costa nulla.

La protagonista di questo possibile exploit è la cometa C/2023 A3 (Tsuchinshan-ATLAS), che purtroppo non ha ancora un nome comune (ma lo avrà senz'altro, se rispetterà almeno in parte le promesse). Il corpo ghiacciato è stato scoperto il 22 Febbraio 2023 dal sistema di sorveglianza Asteroid Terrestrial-impact Last Alert System (ATLAS), ma era già finito nei dati raccolti dall'Osservatorio Purple Mountain sito in Cina il 9 gennaio 2023. Da quel momento gli astronomi hanno iniziato a “prendere le misure” del corpo celeste facendo scoperte decisamente interessanti sulla sua traiettoria e sulla luminosità.

La "cometa dei Neanderthal" fotografata nel cielo dei Castelli Romani tra il 24 e il 25 gennaio 2023. Credit: Andrea Centini
La "cometa dei Neanderthal" fotografata nel cielo dei Castelli Romani tra il 24 e il 25 gennaio 2023. Credit: Andrea Centini

Innanzitutto sottolineiamo che al momento la cometa C/2023 A3 si trova a circa 7,2 Unità Astronomiche; poiché una U.A. è pari a 150 milioni di chilometri (la distanza che separa la Terra dal Sole), il corpo celeste sta viaggiando a oltre 1 miliardo di chilometri dalla stella. Impiegherà più di 1 anno e mezzo per raggiungere il perielio, ovvero la distanza minima dal Sole, che sarà toccata il 28 settembre 2024, quando si troverà a circa 60 milioni di chilometri. Il massimo avvicinamento alla Terra si verificherà invece circa un mese dopo, il 13 ottobre, con un margine di errore di + o – 3 giorni. Questi calcoli sono suscettibili di variazioni, dato che l'oggetto è ancora decisamente troppo distante.

Ciò che ci interessa di più è la magnitudine apparente – cioè la luminosità nel cielo notturno – che potrebbe raggiungere quando giungerà nei pressi del Sole. Secondo le stime attuali, infatti, a settembre 2024 potrebbe arrivare a una magnitudine prossima allo 0, che è circa quella della stella Vega, una delle più brillanti nel firmamento. In parole semplici, la cometa potrebbe diventare perfettamente visibile a occhio nudo, anche in cieli non esattamente bui e privi di inquinamento luminoso, a differenza di quanto accaduto con la cometa dei Neanderthal (osservabile senza strumenti solo in cieli molto bui e stellati).

Secondo i calcoli più ottimistici riportati da scienziati dei Paesi Bassi del portale astro.vanbuitenen.nl la cometa C/2023 A3 potrebbe regalarci un vero e proprio sogno a occhi aperti, arrivando a una clamorosa magnitudine di -4.0. È la stessa del Pianeta Venere, il terzo oggetto più luminoso della volta celeste dopo il Sole e la Luna (proprio in queste sere lo potete ammirare a Ovest, dopo il tramonto, in congiunzione astrale con Giove). Ricordiamo che per la magnitudine più basso è il valore maggiore è la luminosità dell'oggetto (il Sole, ad esempio, ha una magnitudine di –26.72).

La curva della magnitudine apparente stimata per la cometa C/2023 A3. Credit: astro.vanbuitenen.nl
La curva della magnitudine apparente stimata per la cometa C/2023 A3. Credit: astro.vanbuitenen.nl

Va sottolineato che la luminosità delle comete è diffusa e non puntiforme come quella di un pianeta o una stella, dunque più attenuta, ma valori di questo tipo sarebbero una manna dal cielo per gli scienziati e gli appassionati di astronomia (e non solo). Ribadiamo ancora una volta che le comete sono assolutamente imprevedibili, pertanto tutto questo entusiasmo potrebbe schiantarsi contro un fuoco di paglia. Lo ha sottolineato anche l'astrofisico Gianluca Masi in un post su Facebook, dove ha condiviso la notizia dell'arrivo della cometa.

Per capire quanto sia difficile prevedere il comportamento di questi affascinanti oggetti ghiacciati, possiamo scomodare le citazioni di due illustri astronomi. La più celebre è indubbiamente quella del ricercatore canadese David Levy, che spesso campeggia nei post sui social network: “Le comete sono come i gatti: hanno la coda e fanno quello che vogliono”. Come dargli torto. Molto famosa anche quella del collega Fred Whipple, ricordata dallo stesso Masi: “Se proprio non potete fare a meno di scommettere, scommettete su un cavallo, non su una cometa!”. Insomma, non sappiamo cosa ci regalerà C/2023 A3, ma sognare non costa davvero nulla e i dati preliminari fanno ben sperare. Non resta che attendere pazientemente il suo lento avvicinamento al Sole e alla Terra e incrociare le dita per il memorabile exploit.

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