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Un vaccino contro l’allergia ai cani è sempre più vicino: tutti potranno accarezzare Fido

Un team di ricerca giapponese ha gettato le basi per lo sviluppo di un vaccino efficace contro l’allergia ai cani, una condizione sempre più diffusa nel mondo.
A cura di Andrea Centini
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Un vaccino per proteggerci dall'allergia al cane è sempre più vicino. Scienziati giapponesi, infatti, per la prima volta hanno identificato l'intera struttura di uno dei principali antigeni responsabili di questa allergia, che nel mondo è sempre più diffusa. Ci sono infatti moltissime persone che a causa di questa condizione non possono avere cani o comunque avvicinarli e accarezzarli, pena una reazione allergica – spesso molto più violenta rispetto a quella che si sperimenta con il gatto – che può manifestarsi con rinite, congiuntivite, orticaria, edema, asma e altri sintomi. È una grande sofferenza per chi ama questi meravigliosi animali, ma presto potrebbe diventare un lontano ricordo.

A determinare l'intera struttura dell'allergene Can f 1 – da solo responsabile del 50 – 75 percento delle reazioni nelle persone allergiche ai cani – è stato un team di ricerca giapponese guidato da scienziati della Scuola di specializzazione in Scienze della vita e dell'ambiente dell'Università della prefettura di Osaka, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi del Centro di ricerca clinica per l'allergia e la reumatologia dell'Ospedale nazionale di Sagamihara e del Dipartimento di Alimentazione e Nutrizione dell'Università Senri Kinran. Gli scienziati, coordinati dal professor Takashi Inui, docente presso il Dipartimento di Scienze della vita applicate dell'ateneo nipponico, sono riusciti a “mappare” Can f 1 grazie a una tecnica chiamata cristallografia a raggi X, che sfrutta la diffrazione dei raggi X per rilevare la struttura cristallina di molecole come le proteine.

Gli scienziati si sono concentrati principalmente sugli epitopi dell'allergene, ovvero le porzioni specifiche degli antigeni (tecnicamente sequenze di amminoacidi) che vengono riconosciute dal sistema immunitario e che innescano la risposta immunitaria. Nel caso di Can f 1, come indicato, nelle persone sensibili può scatenarsi una reazione allergica piuttosto violenta. In tutto gli scienziati riconoscono sette allergeni legati al cane – il nome completo è allergeni del Canis familiaris da 1 a 7 (Can f 1-7) -, del quali il principale responsabile delle allergie è proprio Can f 1. Esso si trova nella pelle, nel tessuto della lingua e nelle ghiandole salivari del cane. Bastano i minuscoli frammenti di pelle morta di un cane che viaggiano nell'aria e nella polvere per scatenare una reazione nei soggetti suscettibili; reazioni più dirompenti possono verificarsi se si viene leccati da fido.

Gli epitopi si legano a uno specifico recettore dell'antigene sulla superficie degli anticorpi del sistema immunitario, delle cellule B o delle cellule T, proprio come la forma di un pezzo di puzzle si adatta alla forma specifica di un altro pezzo di puzzle”, spiegano gli scienziati giapponesi in un comunicato stampa. Presentando all'organismo questi epitopi tramite un vaccino ad hoc, gli esperti sperano di poter generare immunità e dunque proteggere dall'allergia ai cani.

Grazie alla cristallografia a raggi X i ricercatori hanno scoperto che Can f 1 (la cui struttura è stata determinata nel suo insieme per la prima volta) è simile ad altri allergeni dei cani, tuttavia vi sono significative differenze nelle cariche elettriche superficiali. Queste informazioni preziose serviranno per mettere a punto un vaccino sicuro ed efficace, ma sarà necessario ancora del tempo. Con queste basi si potranno sviluppare vaccini non solo contro l'allergia ai cani, ma anche per altre forme allergiche. I dettagli della ricerca “Structure-based prediction of the IgE epitopes of the major dog allergen Can f 1” sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Federation of European Biochemical Societies.

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