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Tempesta solare “cannibale” in arrivo tra oggi e domani, aurora boreale probabile in Italia: i rischi

Tra l’11 e il 12 novembre la Terra sarà colpita da due violente espulsioni di massa coronale (CME). I due flussi, secondo un modello della NOAA, si uniranno poco prima di raggiungere il nostro pianeta dando vita a una CME cannibale, in grado di scatenare una tempesta solare acuta. Quali sono i rischi e perché potremmo vedere l’aurora boreale in Italia.
A cura di Andrea Centini
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Due espulsioni di massa coronale (CME) sono dirette verso la Terra e un modello della NOAA prevede che si fonderanno poco prima dell'impatto col pianeta, tra l'11 e il 12 novembre (oggi e domani). La fusione dei due flussi di plasma (particelle cariche elettricamente) e campi magnetici prende il nome di “CME cannibale” e, come spiegato dalla NASA, è un fenomeno in grado di intensificare sensibilmente l'attività geomagnetica. In parole semplici, possono scatenare eventi molto più forti del previsto, come le tempeste solari cannibali verificatesi a maggio e a novembre del 2024.

Al momento lo Space Weather Prediction Center della NOAA prevede una tempesta geomagnetica G3 (forte), ma la fusione dei flussi potrebbe innescare una G4 (acuta) come accaduto in passato, con aurora boreale visibile anche nei cieli d'Italia. Il problema, evidenzia l'astrofisico Tony Phillips sul portale specializzato spaceweather.com, risiede nel fatto che secondo il modello la fusione si verificherà poco prima di colpire la Terra, pertanto, trattandosi di un modello previsionale, l'evento potrebbe accadere anche dopo il superamento del nostro pianeta. Ciò, comunque, non escluderebbe la prevista tempesta geomagnetica G3, legata al momento particolarmente turbolento della nostra stella.

Il modello della NOAA mostra le due CME in fusione poco prima dell’impatto contro la Terra, tra l’11 e il 12 novembre. La CME cannibale potrebbe dar vita all’aurora boreale in Italia. Credit: NOAA
Il modello della NOAA mostra le due CME in fusione poco prima dell’impatto contro la Terra, tra l’11 e il 12 novembre. La CME cannibale potrebbe dar vita all’aurora boreale in Italia. Credit: NOAA

I rischi delle forti tempeste solari

Ricordiamo che tempeste geomagnetiche molto intense possono danneggiare le reti elettriche, bloccare le comunicazioni radio e friggere i satelliti, con problemi di navigazione GPS e altri disservizi. Eventi estremi, come quello di Carrington del 1859, possono avere effetti catastrofici sulla Terra, considerando che viviamo in un mondo ipertecnologico e iperconnesso, con le correnti parassite in grado di causare estesi e prolungati danni. Ma torniamo al vento solare in arrivo tra oggi e domani.

Cos'è una CME cannibale

Entrambe le espulsioni di massa coronale, che sono miliardi di tonnellate di materiale proiettati dallo strato più esterno della stella (la corona) a velocità fino a 20.000 chilometri al secondo, sono state innescate da violenti brillamenti di classe X sviluppati nelle scorse ore sulla macchia solare AR 4274, altamente instabile. Il primo è stato un classe X 1.8 registrato alle 07:33 (ora italiana) del 9 novembre, il secondo un classe X 1.2 rilevato alle 10:22 di ieri, martedì 10. I due flussi viaggiano a velocità differenti ed è proprio questa caratteristica a essere alla base delle CME cannibali. Quando il vento solare più lento viene raggiunto da quello più veloce, interagiscono e danno vita a un fenomeno più intenso.

I ricercatori solari – spiega la NASA – ritengono che le CME cannibali possano essere la fonte di nubi di CME ‘complesse', ovvero con una struttura più grande e complessa rispetto alle tipiche CME”. “Queste caratteristiche – prosegue l'agenzia aerospaziale statunitense – fanno sì che le complesse espulsioni di massa coronale (CME) inneschino tempeste magnetiche prolungate quando avvolgono la Terra”. È esattamente lo scenario che sta per presentarsi tra l'11 e il 12 novembre. La coda di questo evento potrebbe protrarsi fino al 13 novembre, ma con minore intensità. Per giovedì, infatti, è al momento prevista una tempesta geomagnetica G1 (minore).

Il bollettino della NOAA sulle CME in arrivo e relativo rischio di tempeste geomagnetiche. Credit: NOAA
Il bollettino della NOAA sulle CME in arrivo e relativo rischio di tempeste geomagnetiche. Credit: NOAA

Non è ancora chiaro l'orario dell'arrivo delle due CME tra oggi e domani, ma il picco, secondo il modello della NOAA, dovrebbe essere raggiunto nel cuore della notte in Italia. È un'ottima notizia perché le aurore polari (boreali nell'emisfero settentrionale e australi in quello meridionale) sono visibili soltanto nelle ore di buio. Al momento le applicazioni che prevedono questi fenomeni indicano un picco di attività magnetica attorno alle 04:00 ora italiana del 12 novembre, con un indice Kp di 7 o più (su una scala di 9). È un valore significativo perché è proprio a partire da questo livello di attività che l'aurora boreale può manifestarsi nei cieli d'Italia, come accaduto nel 2024 e a Capodanno 2025.

Cos'è e come si forma l'aurora boreale

Questi spettacolari fenomeni luminosi sono dovuti all'interazione tra le particelle cariche elettricamente (ionizzate) del vento solare con gli atomi presenti nell'alta atmosfera terrestre (ionosfera), come azoto e ossigeno, che si eccitano e illuminano di splendidi colori. Gli archi aurorali, simili a bellissimi tendaggi, sono generati da queste particelle che si dispongono lungo le linee del campo magnetico terrestre (magnetosfera), che vengono distorte o “sfondate” dal colpo del vento solare. Oltre alle aurore boreali vere e proprie possono manifestarsi altri fenomeni aurorali come SAR e STEVE. Le CME in arrivo sono rapide, intense e con possibilità di fusione in CME cannibale; ci sono dunque tutti gli ingredienti per uno spettacolo magnifico nel cielo. Non resta che attendere questa notte e sperare in cieli sereni.

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