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Plasma “cannibale” verso la Terra: allerta per violenta tempesta solare G4 e aurore nel weekend

La NOAA ha lanciato l’allerta per tempeste geomagnetiche G4 (acute) sulla Terra nel weekend tra l’11 e il 12 maggio. Dalla gigantesca macchia solare AR3664 il Sole ha scagliato diverse CME in sequenza che possono trasformarsi in plasma “cannibale” altamente energetico. Possibili aurore a medie latitudini. Quali sono i rischi.
A cura di Andrea Centini
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Per il weekend della Festa della Mamma lo Space Weather Prediction Center (SWPC) della National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA) ha lanciato l'allerta di una possibile, violenta tempesta geomagnetica G4 sulla Terra. Non accadeva da quasi 20 anni, ovvero da gennaio 2005. La ragione risiede nell'intensa attività del Sole, che negli ultimissimi giorni ha dato vita a una serie di brillamenti (flare) altamente energetici con relative espulsioni di massa coronale (CME). Il più potente è stato di classe X 2.2. In parole semplici, la stella ha eruttato materiale – tecnicamente plasma, particelle cariche elettricamente – che si sta dirigendo a gran velocità verso il nostro pianeta. Si tratta di nubi di gas elettrificato e magnetico pesante miliardi di tonnellate che viaggia dai 20 ai 2.000 chilometri al secondo.

Credit: Spaceweather.com
Credit: Spaceweather.com

Le eruzioni solari in sequenza sono state catturate dai coronografi LASCO (Large Angle Spectrometer Coronagraph) del Solar and Heliospheric Observatory (SOHO), un telescopio solare messo a punto dall'Agenzia Spaziale Europea (ESA) e dalla NASA. Il vento solare prodotto darà vita a quella che l'agenzia aerospaziale statunitense chiama “CME Cannibale”; si verifica quando flussi di particelle più veloci espulsi in un secondo momento raggiungono e si fondono quelli più lenti che li hanno preceduti. L'impatto delle ondate di plasma contro la magnetosfera terrestre è atteso tra l'ultima parte di venerdì 10 maggio e domenica 12 maggio.

Le espulsioni di massa coronale in sequenza. Credit: SOHO
Le espulsioni di massa coronale in sequenza. Credit: SOHO

Come indicato dal portale specializzato Spacewether.com, gestito dall'astrofisico statunitense Tony Phillips, nelle ultime ore sono state scagliate cinque CME verso la Terra. Le prime tre potrebbero fondersi in una CME Cannibale e investire il pianeta tra il 10 e l'11 maggio; le altre due arriverebbero a stretto giro (entro il 12) e sono quelle che destano maggiore preoccupazione. La CME Cannibale dovrebbe infatti dar vita a una tempesta geomagnetica di classe G3 (Forte), mentre le altre due di classe G4 (Acuta), relative all'allerta lanciata dalla NOAA.

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Dal punto di vista della potenza, le G4 sono al penultimo gradino, appena prima delle G5 (Estrema). La NOAA spiega che una tempesta G4 può provocare blackout delle reti elettriche, diffusi problemi di tensione e alle operazioni satellitari, che a loro volta potrebbero compromettere i sistemi di navigazione GPS. Impatti significativi anche sugli animali che sfruttano il campo geomagnetico per migrare e orientarsi (possono verificarsi spiaggiamenti di massa dei cetacei, secondo gli esperti). I brillamenti associati alle cinque CME hanno già dato problemi alle comunicazioni radio a bassa frequenza, registrati anche in Italia.

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L'origine di queste ondate di potenti flussi di vento solare è il mostruoso complesso di macchie solari AR3664, che ha raggiunto uno spaventoso diametro di ben 200.000 chilometri. Il suo diametro è paragonabile a quello di 16 terre affiancate. È un "mostro" che gli esperti definiscono di “classe Carrington”, ma che fortunatamente, almeno per il momento, non dovrebbe dar vita a un evento potenzialmente catastrofico. Una macchia solare di dimensioni simili il 1 settembre del 1859 scatenò quello che è passato alla storia come “Evento di Carrington”; il flusso di vento solare fu talmente energetico da far prendere fuoco alle linee dei telegrafi e far accendere le pile senza essere collegate. Oltre agli incendi molti telegrafisti presero brutte scosse. L'aspetto più spettacolare dell'evento, una tempesta geomagnetica G5, fu la comparsa di aurore a basse latitudini. Lo spettacolo di luci colorate fu visibile anche nei cieli delle Hawaii e su Roma. Come indicato, per il weekend è attesa al massimo una tempesta geomagnetica G4. Sono previste aurore alle medie latitudini ma al momento non ci sono indicazioni certe per l'Italia.

La ragione di questa irrequietezza del Sole risiede nel fatto che la stella si sta avvicinando al picco massimo di attività magnetica, previsto tra la fine del 2024 e l'estate del 2025. Il picco massimo si accompagna alla formazione di grandi e numerose macchie solari, regioni più fredde delle aree circostanti e caratterizzate da turbolenti campi magnetici; le linee di campo si "rompono" e riconnettono, dando vita ai brillamenti solari che possono essere accompagnati dalle espulsioni di massa coronale, il plasma che si trasforma in vento solare. Il flusso di particelle, quando indirizzato verso la Terra, interagisce con la magnetosfera del pianeta e in base alla sua energia può scatenare effetti spettacolari come le aurore, ma anche danni significativi. Una tempesta geomagnetica G5 in un mondo ipertecnologico e iperconnesso come il nostro potrebbe avere esiti catastrofici per settimane o mesi, distruggendo ad esempio le linee elettriche e la rete internet.

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