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Violentissime eruzioni di classe X sul Sole: blackout e possibili tempeste geomagnetiche sulla Terra

Un aggregato di macchie solari noto come AR3663 ha dato vita a due brillamenti estremamente energetici, che hanno già provocato blackout sulla Terra. Possibili effetti fino al 7 maggio. Il rischio principale è rappresentato da espulsioni di massa coronale (CME) e conseguenti forti tempeste geomagnetiche sulla Terra.
A cura di Andrea Centini
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Credit: SDO /AIA
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Domenica 5 maggio 2024 si sono verificate due violentissime eruzioni solari di classe X, la più potente in assoluto nella scala dei brillamenti. Sulla Terra sono stati già registrati blackout nell'area direttamente esposta al fenomeno spaziale, ma gli esperti si aspettano possibili conseguenze fino al 7 maggio, come indicato dallo Space Weather Prediction Center della National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA). Il rischio principale è legato a una o più espulsioni di massa coronale (CME) associate alle eruzioni sul Sole, in grado di dar vita a significative tempeste geomagnetiche. Al momento non sono stati rilevati flussi di particelle cariche elettricamente (plasma) diretti verso il nostro pianeta, ma non possono essere esclusi del tutto, alla luce delle limitazioni delle analisi coronografiche. Nel frattempo Spaceweather.com segnala che alle 20:00 ora italiana del 5 maggio una tempesta geomagnetica di classe G1 (la più debole) ha innescato spettacolari aurore polari in Europa alle medie latitudini.

Questi fenomeni sono intimamente connessi ad AR3663, il più attivo aggregato di macchie solari attualmente presente sul Sole. Dopo essere apparso alla fine di aprile ha sprigionato oltre una dozzina di brillamenti di classe M e tre di classe X. Le classi di brillamenti sono quattro (B, C, M ed X) e ciascuno di essi è suddiviso in 9 sottocategorie (da 1 a 9), ad eccezione della più potente che può abbondantemente sorpassare X 9. Il 4 novembre 2003 i sensori rilevarono il più potente in assoluto, un X 45 che inizialmente si pensava fosse un più “debole” X 28. I due flare registrati il 5 maggio 2024 sono stati sensibilmente meno energetici, ovvero un X 1.3 (alle 08:01 ora italiana) e uno X 1.2 (alle 13:54), ciò nonostante gli effetti sulla Terra non sono mancati. Blackout radio a frequenze inferiori a 30 Mhz (onde corte) sono stati registrati da chi le utilizza per la comunicazione, come piloti, navigatori e radioamatori.

Credit: Space Weather Prediction Center / NOAA
Credit: Space Weather Prediction Center / NOAA

Spaceweather.com specifica che la macchia solare AR3663 è caratterizzata da un campo magnetico “beta-gamma-delta”, un tipo particolarmente instabile e predisposto allo sviluppo di brillamenti ed espulsioni di massa coronale. Non a caso si stima per oggi, lunedì maggio, una probabilità del 90 percento di nuove eruzioni solari di classe M e una del 50 percento di classe X.

Il pericolo di questi fenomeni è legato proprio al rilascio di vento solare altamente energetico, in grado di scatenare tempeste geomagnetiche violente sulla Terra. Una di classe G5, la più potente, sarebbe in grado di distruggere linee elettriche, linee internet e satelliti, oltre ad alterare in modo significativo il comportamento degli animali. Non a caso i ricercatori ritengono che simili fenomeni possano rispedirci in un "medioevo tecnologico" per diverso tempo. In questo periodo simili eventi, seppur rari, sono più probabili perché il Sole si sta avvicinando al picco massimo di attività magnetica, atteso tra la fine del 2024 e l'estate del 2025. Esso è caratterizzato dalla comparsa di grandi e numerose macchie solari, a loro volta associate alle CME con potenziali effetti devastanti sulla Terra.

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