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Il Telescopio James Webb è stato colpito da una minuscola roccia spaziale: cosa è successo

Un micrometeoroide si è schiantato contro il pannello C3 dello specchio primario del Telescopio Spaziale James Webb. Effetto maggiore del previsto.
A cura di Andrea Centini
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L'avveniristico e costosissimo Telescopio Spaziale James Webb, lanciato nello spazio a Natale del 2021, è stato colpito da una minuscola roccia spaziale, un micrometeoroide. Si è trattato di un evento inevitabile che ha avuto conseguenze superiori a quelle attese dagli scienziati. Fortunatamente non siamo innanzi a un danno in grado di alterare o compromettere il programma di lavoro del telescopio, tuttavia, come specificato dalla NASA in un comunicato stampa, gli effetti della collisione sono stati "marginalmente rilevabili nei dati". Per questa ragione è stata creata una task force di esperti per valutare meglio questo tipo di minaccia e prendere le opportune precauzioni.

Come ogni altro veicolo spaziale il James Webb è esposto al bombardamento di frammenti e polveri di oggetti celesti, il cui impatto è ampiamente previsto dagli ingegneri. Il dispositivo è progettato per resistere a questi piccoli incidenti e continuare a operare per anni al meglio delle sue possibilità. Basti pensare al Telescopio Spaziale Hubble, nello spazio da oltre 30 anni e vittima di molteplici impatti, anche da parte della cosiddetta spazzatura spaziale. Il Webb è sicuramente in una posizione più sicura di Hubble, trovandosi a 1,5 milioni di chilometri dalla Terra, “parcheggiato” nel punto di Lagrange L2, un punto in cui la gravità della Terra e del Sole si equilibrano e permettono di mantenere in orbita stabile un oggetto. Ma anche in questa posizione privilegiata non è del tutto al sicuro.

“Abbiamo sempre saputo che Webb avrebbe dovuto resistere all'ambiente spaziale, che include la forte luce ultravioletta e le particelle cariche del Sole, i raggi cosmici provenienti da sorgenti esotiche nella galassia e gli attacchi occasionali di micrometeoroidi all'interno del nostro sistema solare”, ha dichiarato il dottor Paul Geithner, dirigente presso il Goddard Space Flight Center della NASA. “Abbiamo progettato e costruito Webb con un margine di prestazione – ottica, termica, elettrica, meccanica – per garantire che possa svolgere la sua ambiziosa missione scientifica anche dopo molti anni nello spazio”, ha aggiunto.

Ad oggi, come indicato dall'agenzia aerospaziale americana, sono già cinque i micrometeoroidi che si sono schiantati sul Webb; i primi quattro hanno avuto effetti in linea con quanto previsto dai modelli, mentre l'ultimo, che si è schiantato sul pannello C3 dello specchio primario tra il 23 e il 25 maggio, come indicato ha avuto un effetto maggiore del previsto. “Con gli specchi di Webb esposti allo spazio, ci aspettavamo che impatti occasionali di micrometeoroidi avrebbero degradato delicatamente le prestazioni del telescopio nel corso del tempo”, ha affermato il dottor Lee Feinberg. "Dal lancio – ha proseguito lo scienziato – abbiamo avuto quattro micrometeoroidi misurabili più piccoli che erano coerenti con le aspettative e questo più recente è più grande di quanto ipotizzato dalle nostre previsioni di degrado". L'esperto ha aggiunto che i dati raccolti dopo questo evento saranno utilizzati per “massimizzare le prestazioni di imaging del Webb nella migliore misura possibile per molti anni a venire”.

Lo specchio primario del telescopio spaziale è composto da 18 pannelli esagonali in berillio ricoperti d'oro, ciascuno dei quali può essere riposizionato – su scala nanometrica – grazie a sofisticati motori per ottenere un allineamento e una messa a fuoco perfetti. Gli impatti con i micrometeoroidi possono disallineare i segmenti e gli ingegneri della NASA possono a loro volta intervenire per limitare al minimo i danni della distorsione. “Ciò riduce al minimo l'effetto di qualsiasi impatto, sebbene non tutto il degrado possa essere annullato in questo modo”, spiega la NASA. L'effetto dell'ultima collisione è stato rilevabile nei dati, tuttavia dopo i test eseguiti dagli scienziati il telescopio è ancora in ottima forma, dato che "funziona ancora a un livello che supera tutti i requisiti della missione". Insomma, ha preso solo un brutto schiaffo e il team di esperti farà il possibile per mitigare le conseguenze di simili eventi in futuro. Per il 12 luglio è attesa la pubblicazione della prima immagine a colori catturata dal James Webb, il più avanzato telescopio mai inviato nello spazio.

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