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Sulla Terra ci sono centinaia di alberi della Luna, nati da semi che hanno viaggiato nello spazio

Durante la missione Apollo 14 furono portati nello spazio centinaia di semi, dai quali nacquero gli “alberi della Luna”. Di molti se ne sono perse le tracce.
A cura di Andrea Centini
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Sulla Terra sono stati piantati centinaia di cosiddetti “alberi della Luna” (Moon Trees), fatti germogliare da semi portati in orbita lunare durante la missione Apollo 14. Una volta riportati sulla Terra, incredibilmente, nessuno ha tenuto un registro ufficiale sul destino dei semi, pertanto di molti se ne è persa traccia. Da diversi anni la signora Rosemary Roosa, figlia dell'astronauta Stuart Roosa cui si deve in larga parte l'affascinante storia degli alberi della Luna, ha istituito la Moon Tree Foundation per promuovere l'eredità del padre, tutelare e catalogare tutte le piante – e le loro discendenti – nate da quella storica missione.

Tutto ebbe inizio tra la fine degli anni '60 e l'avvio dei '70 del secolo scorso, quando Roosa fu scelto come pilota del modulo di comando per la missione Apollo 14. Prima di diventare un abile pilota di caccia ed entrare nel corpo della NASA, il compianto astronauta – deceduto a Washington il 12 dicembre 1994 ad appena 61 anni – era un cosiddetto “smokejumper”, un vigile del fuoco paracadutista, che aveva lavorato in stretta collaborazione con il Servizio Forestale degli Stati Uniti, lo U.S. Forest Service (USFS). Dopo la sua selezione come astronauta per l'Apollo 14 l'ex capo dello USFS Ed Cliff, suo amico, gli chiese di portare con sé alcune centinaia di semi di alberi di cinque specie diverse, che sarebbero stati piantati al rientro anche per verificare gli effetti della microgravità sullo sviluppo. Gli alberi coinvolti erano un pino americano (Pinus taeda); l'abete di Douglas (Pseudotsuga menziesii); la sequoia di California (Sequoia sempervirens); lo storace americano (Liquidambar styraciflua) e il sicomoro / platano americano (Platanus occidentalis).

La missione dell'Apollo 14 partì il 31 gennaio 1971 dalla base di Cape Canaveral, con i tre astronauti Alan Shepard (comandante), Edgar Mitchell (pilota del modulo lunare) e il sopracitato Stuart Roosa (pilota del modulo di comando). A causa del suo ruolo Roosa non scese sulla regolite lunare come i colleghi, ma li aspettò in orbita e li riportò sani e salvi sulla Terra il 9 febbraio 1971. Una volta rientrato l'astronauta consegnò larga parte dei semi allo USFS, ma ne tenne alcuni per sé e anche Mitchell ne prese alcuni. Larga parte di quei semi fu piantata in giro per gli Stati Uniti nel 1976, in occasione del bicentenario della dichiarazione d'Indipendenza (dall'Impero britannico), mentre altri arrivarono anche all'estero, come in Brasile, Francia e Regno Unito (qui se ne troverebbero tra i 12 e i 15). Molti di questi “alberi della Luna” sono vivi e vegeti ancora oggi, come dichiarato da Rosemary Roosa in un'intervista alla BBC, diversi dei quali hanno dato vita a piante di seconda e terza generazione. Ma di moltissimi, come indicato, se ne sono perse le tracce. La Royal Astronomical Society, ad esempio, è alla ricerca degli alberi della Luna sul suolo britannico, ma ad oggi non ha avuto successo.

L'ultimo degli alberi di prima generazione di cui è a conoscenza Rosemary Roosa è quello che piantò assieme a suo padre negli anni '70 nella sua vecchia casa di Austin. L'albero è ancora lì, in crescita, come confermato dal proprietario. Grazie al lavoro dello scienziato planetario della NASA Dave Williams è stato recentemente pubblicato un elenco con decine di questi alberi di prima generazione ancora in vita, molti dei quali si trovano in giardini pubblici delle capitali, negli orti botanici e parchi al fianco di piante della stessa età, piantate nello stesso giorno per valutare le differenze dovute al viaggio nello spazio. Il sogno di Rosemary Stuart è prendere i semi di questi alberi e riportarli sulla Luna per farli crescere nelle future colonie umane, rendendoli così dei veri “alberi della Luna”.

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