Spiagge del Mediterraneo divorate dai cambiamenti climatici: “Rischiano di scomparire per sempre”
Buona parte delle spiagge del Mar Mediterraneo, molte delle quali si trovano in località turistiche di fama internazionale, rischiano di scomparire in pochi decenni all’attuale ritmo dei cambiamenti climatici. I fenomeni di erosione, dovuti all’innalzamento del livello del mare e l’intensificarsi di eventi meteo estremi, hanno già divorato una parte consistente di costa, come mostrato dalle immagini satellitari che rivelano il ritiro delle spiagge nell’ultimo decennio. Queste tendenze storiche sono state estrapolate dagli studiosi per prevedere le dinamiche future delle coste, con proiezioni spesso terrificanti.
I dati indicano che l’erosione è particolarmente minacciosa per le spiagge delle isole, in quanto hanno generalmente dimensioni e disponibilità di sedimenti limitate. Allo stesso tempo, in molti casi, le spiagge delle isole sono tra le principali destinazioni turistiche, con molte isole del Mediterraneo che dipendono strettamente dal turismo balneare. L’accelerazione dell’innalzamento medio del livello del mare e i cambiamenti nell’entità e nella frequenza di eventi estremi rappresentano quindi un rischio ancora più significativo per nazioni a forte vocazione turistica, come l’Italia, la Spagna ma anche la Grecia, che conta quasi 3.000 isole e vede la maggior parte dei suoi visitatori scegliere come destinazione le spiagge delle sue isole.
Un nuovo studio, pubblicato su Frontiers in Marine Science, ha preso in esame la situazione dell’isola di Cipro, nel Mediterraneo orientale, la terza più grande del nostro bacino dopo Sicilia e Sardegna, dove l’innalzamento del mare è accelerato dalla fine degli anni Novanta (2,4-3,8 mm/anno) e, negli ultimi decenni, il turismo balneare è diventato un’attività economica molto significativa, contribuendo per circa 2,7 miliardi di euro all’economia. Secondo l’analisi degli studiosi, fino al 72% delle spiagge dell’isola potrebbe scomparire entro la fine del secolo.
Ritiro delle spiagge e cambiamenti climatici: il caso di Cipro
Per calcolare il tasso di ritiro delle spiagge di Cipro nei prossimi decenni, i ricercatori hanno analizzato le caratteristiche delle coste e la loro dinamica nel tempo attraverso immagini satellitari ottenute nel periodo 2003-2022, combinando queste informazioni con modelli di previsione dell’innalzamento del livello del mare e l’azione delle onde erosive da tempeste in vari scenari climatici. Questi due problemi sono ulteriormente esacerbati dalla perdita di sedimenti che scorrono a valle nei fiumi verso la costa, mentre le dighe costruite a monte intrappolano i sedimenti, il che significa è disponibile meno sabbia per ricostruire le spiagge dopo gli eventi erosivi.
Le proiezioni indicano che l'innalzamento estremo del livello del mare aumenterà del 60% entro il 2100 (fino a 1,29 metri sopra il livello medio del mare) rispetto al livello di riferimento del 2000, con la maggiore azione erosiva risultante che si verificherà sulle coste meridionali e occidentali dell’isola. Tuttavia, sono le spiagge più strette e di larghezza inferiore a 50 metri quelle che sono potenzialmente più suscettibili all’erosione: fino al 72% che rischia un ritiro di almeno la metà alla fine del secolo.
Nei diversi scenari di emissioni di anidride carbonica dell’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change), con l’aumentare delle emissioni, aumenta anche il livello del mare. Da uno scenario in cui le emissioni di anidride carbonica sono di 650 ppm (RCP4.5) a uno in cui sono di 1.500 ppm (RCP8.5) nello scenario peggiore, i ricercatori hanno riscontrato un aumento di tre volte dell'innalzamento estremo del livello del mare, pari a 2,04 metri.
Agli effetti dell’innalzamento del livello del mare, si somma l’aumento della gravità e della frequenza delle tempeste costiere, che implicano una maggiore azione delle onde erosive. Nello scenario RCP4.5, si prevede che un evento di tempesta estrema si verificherà ogni 9-27 anni a partire dal 2050, mentre nelle condizioni più severe RCP8.5 con una frequenza di una ogni 2,5-13 anni. Data la loro azione erosiva, il ritiro totale interesserebbe il 2% delle spiagge entro il 2050 nello scenario RPC4.5, e fino al 16% si ritirerebbe della metà nello senario RCP8.5. Successivamente, nella seconda metà del secolo, nelle stesse condizioni si prevede che il 30% delle spiagge si ritirerà completamente e il 72% si ritirerà della metà entro 2100. Ciò si tradurrebbe in una media 39 metri di profondità di costa che potrebbero andare perduti.
Sulla base di questi risultati, i ricercatori avvertono di come, senza azioni volte a contrastare emissioni, innalzamento del mare ed erosione delle coste, il ritiro delle spiagge abbia già avuto e avrà gravi ripercussioni su Cipro. “Entro il 2100 gli impatti potrebbero essere devastanti – affermano gli studiosi – . I nostri risultati indicano con forza che i piani per rispondere alla prevista erosione e al ritiro delle spiagge dovrebbero essere elaborati con urgenza, prendendo in considerazione, in primo luogo, l’introduzione di politiche e normative efficaci”.