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Scoperti “mattoni della vita” su un meteorite caduto nel Regno Unito

Nel meteorite di Winchcombe, precipitato nel Gloucestershire (UK) nel 2021, i ricercatori hanno scoperto amminoacidi, le molecole alla base della vita. Il “sasso spaziale” fa forse parte di una classe completamente nuova di meteoriti.
A cura di Andrea Centini
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La dottoressa Queenie Chan con il frammento di meteorite studiato. Credit: Università Royal Holloway di Londra
La dottoressa Queenie Chan con il frammento di meteorite studiato. Credit: Università Royal Holloway di Londra

In un meteorite precipitato nel Regno Unito nel 2021 sono state trovate tracce di amminoacidi, i cosiddetti “mattoni della vita” da cui avrebbe avuto origine la biosfera della Terra, ovvero l'insieme degli esseri viventi. Sebbene sono state trovate tracce di amminoacidi molto più basse rispetto ad altre condriti carboniose, sono in un rapporto peculiare con le concentrazioni di idrocarburi policiclici aromatici (IPA), tanto da far sospettare gli scienziati che possa trattarsi di un meteorite appartenente a una classe totalmente nuova. Inoltre il primo frammento è stato recuperato ad appena 12 ore da quando è stato visto cadere sulla Terra, pertanto gli scienziati ritengono che si tratti di un meteorite “puro”, privo della contaminazione da parte degli elementi terrestri, che non hanno avuto tempo di reagire.

A descrivere le caratteristiche della peculiare roccia spaziale, nota come “meteorite di Winchcombe” dal nome della città nel Gloucestershire dove è stato recuperato, è stato un team di ricerca britannico guidato da scienziati dell'Università Royal Holloway di Londra, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi del Dipartimento di Scienze della Terra e Ingegneria dell'Imperial College London, della UK Fireball Network (UKFN) – una rete che monitora il cielo a caccia di bolidi –, e della Scuola di Scienze Geografiche e della Terra dell'Università di Glasgow. I ricercatori coordinati dalla dottoressa Queenie Chan del Dipartimento di Scienze della Terra dell'ateneo londinese, hanno determinato la composizione del meteorite analizzando i solventi estratti da uno dei frammenti con varie tecniche, come la spettrometria di massa e la gascromatografia.

Come indicato, il meteorite contiene deboli livelli di amminoacidi, pari ad appena 1.132 parti per miliardo, che è “circa 10 volte inferiore rispetto ad altri meteoriti CM2”, come spiegato nell'abstract dello studio. Fra essi vi sono amminoacidi terrestri rari come l'acido α-amminoisobutirrico, l'isovalina, la β-alanina e gli acidi α-, β- e γ-ammino-n-butirrico. Gli studiosi spiegano che le caratteristiche rilevate per l'alanina e l'isovalina indicano che gli amminoacidi erano presenti sul meteorite sin dall'origine, pertanto non derivano da contaminazione terrestre.

Il fatto che sia stato recuperato pochissime ore dopo l'impatto lo rende estremamente prezioso per gli scienziati. “La caduta di meteoriti avviene tutto l'anno, tuttavia, ciò che rende questo evento così unico è che questo è il primo meteorite ad essere stato osservato da numerosi testimoni oculari, registrato e recuperato nel Regno Unito negli ultimi 30 anni”, ha dichiarato la dottoressa Chan in un comunicato stampa. “Winchcombe appartiene a un raro tipo di meteorite carbonioso che tipicamente contiene un ricco inventario di composti organici e acqua. La prima pietra meteoritica di Winchcombe è stata recuperata entro 12 ore dall'evento di osservazione della palla di fuoco e adeguatamente curata per limitare qualsiasi contaminazione terrestre. Questo ci ha permesso di studiare la firma organica veramente essenziale per il meteorite stesso”, ha aggiunto l'esperta.

Gli scienziati ritengono che il meteorite facesse parte in origine di un asteroide più grande che orbita (o orbitava) nella Fascia di Asteroidi, dove era a diretto contatto con l'acqua. Il suo mix di ingredienti unico può aiutarci a capire come le molecole organiche sono arrivate sul nostro pianeta e hanno avviato la scintilla della vita. I dettagli della ricerca “The amino acid and polycyclic aromatic hydrocarbon compositions of the promptly recovered CM2 Winchcombe carbonaceous chondrite” sono stati pubblicati sulla rivista scientifica specializzata Meteoritics and Planetary Science.

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