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Rare e misteriose meduse fantasma avvistate in Antartide: hanno tentacoli lunghi 10 metri

Durante una spedizione nelle acque della Penisola Antartica sono stati avvistati tre esemplari di medusa fantasma, tra i più grandi e misteriosi invertebrati che popolano gli oceani.
A cura di Andrea Centini
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Medusa fantasma. Credit: Antony Gilbert / Viking
Medusa fantasma. Credit: Antony Gilbert / Viking

Le meduse sono animali marini piuttosto comuni nei mari e negli oceani di tutto il mondo, tuttavia alcune specie particolari, come la misteriosa e spettacolare medusa fantasma (Stygiomedusa gigantea), sono estremamente rare. Tre esemplari di questo incredibile invertebrato sono stati avvistati al largo della Penisola Antartica, durante una spedizione scientifica del Viking Expedition Team condotta lo scorso inverno. Si è trattato di un incontro davvero straordinario, tenendo presente che ad oggi, in oltre un secolo, sono state riportate in letteratura scientifica meno di 130 osservazioni della medusa fantasma.

Credit: MBARI
Credit: MBARI

Questi scifozoi hanno un aspetto a dir poco fantascientifico. Sono infatti tra le meduse più grandi del mondo, essendo caratterizzate da lunghissimi tentacoli nastriformi (non urticanti) che possono superare i 10 metri di lunghezza. L'esombrella, ovvero la “cupola” dell'animale, può raggiungere il metro di lunghezza. Il colore è influenzato dalla luminosità; quando la medusa è sufficientemente vicine alla superficie diventa di un meraviglioso e vivace cremisi, mentre più in profondità tende all'arancione che si indebolisce progressivamente. Queste meduse, appartenenti alla famiglia Ulmaridae, sono animali planctonici che vengono sospinti dalle correnti: usano le enormi braccia come nastri per catturare il plancton e i piccoli pesci di cui si nutrono. Si ritiene che vivano dalla superficie sino a oltre 6.600 metri di profondità, nel cuore degli oceani.

Incontrare una medusa fantasma è un'esperienza meravigliosa ed estremamente significativa per gli scienziati, viste le pochissime occasioni avute per studiarle. Non a caso i tre esemplari avvistati durante la spedizione in Antartide sono stati descritti in uno studio scientifico ad hoc, nel quale è stata evidenziata l'importanza dell'utilizzo di piccoli sommergibili controllati da remoto per condurre indagini di biologia marina. Soprattutto nelle acque antartiche con una profondità superiore ai 50 metri, la cui fauna non è ben conosciuta per motivi logistici e finanziari.

La medusa col tentacolo annodato. Credit: Gregory Gibbons / Viking
La medusa col tentacolo annodato. Credit: Gregory Gibbons / Viking

I tre esemplari di medusa fantasma sono stati avvistati in tre occasioni distinte, sempre da soli. Il primo a Georges Point (Rongé Island) a una profondità di 80 metri; il secondo a Fournier Bay (Anvers Island) a una profondità di 280 metri; e il terzo a Brown Station (Paradise Harbour) a 87 metri di profondità. I ricercatori hanno potuto confermare che si trattava di tre esemplari diversi grazie a caratteristici segni sulla “campana”. Uno di essi aveva anche un nodo a uno dei lunghissimi tentacoli, che molto probabilmente gli rendeva difficoltosa l'alimentazione. L'esemplare più lungo misurava poco meno di 5 metri, ma come indicato questi splendidi e misteriosi scifozoi possono avere dimensioni di oltre il doppio.

Tra gli avvistamenti più preziosi della medusa fantasma vi è quello fatto dagli scienziati del The Monterey Bay Aquarium Research Institute (MBARI), un centro di ricerca oceanografico della California. Grazie a un piccolo sottomarino controllato da remoto (ROV) sono riusciti a catturare un meraviglioso filmato in 4K. L'esemplare, filmato dal ROV “Doc Ricketts” a 1000 metri di profondità, è stato avvistato nella baia di Monterey, nel Golfo della California. I dettagli della ricerca “Personal submersibles offer novel ecological research access to Antarctic waters: an example, with observations of the rarely encountered scyphozoan Stygiomedusa gigantea” sui tre esemplari filmati in Antartide sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Polar Research del Norwegian Polar Institute.

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