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Quando inizia l’estate con il solstizio 2025, la data e cosa succede nel giorno più lungo dell’anno

Sabato 21 giugno alle 04:42 si verificherà il solstizio d’estate, il momento esatto che sancisce il passaggio astronomico dalla stagione primaverile a quella estiva. Cos’è questo fenomeno, cosa accade e perché la data non è sempre la stessa.
A cura di Andrea Centini
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Alle 04:42 ora italiana (le 02:42 del Tempo Coordinato Universale – UTC) di sabato 21 giugno si verificherà il solstizio d'estate 2025, fenomeno che determina il giorno più lungo dell'anno – o più correttamente il più lungo – e l'inizio ufficiale dell'estate astronomica nell'emisfero boreale (settentrionale), dove si trova anche l'Italia. Sottolineiamo che le stagioni, dal punto di vista meteorologico, iniziano circa un paio di settimane prima di solstizi ed equinozi, che sono momenti di passaggio squisitamente astronomici. E durano un istante, non per tutta la giornata.

Il termine solstizio d'estate deriva dall'unione delle parole latine “sol” e “sistere”, che possiamo tradurre come “Sole fermo”. La ragione risiede nel fatto che durante il solstizio il Sole sembra fermarsi nel suo moto apparente disegnato sulla volta celeste. In quello d'estate raggiunge il punto più settentrionale nel cielo rispetto all'orizzonte, mentre in quello d'inverno il punto più meridionale; ciò si traduce nel dì (ore di luce) più lungo nel primo caso e nella notte (ore di buio) più lunga. Tutto è legato ai moti celesti della Terra, il cui asse di rotazione non è perpendicolare rispetto al Sole ma inclinato di 23°27′ rispetto al piano dell'eclittica, dove giace l'orbita della Terra attorno al Sole. È proprio l'inclinazione dell'asse di rotazione terrestre a determinare l'alternanza delle stagioni, mentre ruota attorno al Sole (moto di rivoluzione).

Ricordiamo che il solstizio d'estate non si verifica sempre il 21 giugno, ma può cadere anche il 20 o il 22 del mese (più raramente). La ragione risiede nel fatto che la durata dell'anno nel nostro calendario gregoriano è di 365 giorni, mentre la durata dell'anno siderale, cioè il tempo che impiega la Terra a compiere un giro attorno al Sole, è di 365 giorni e 6 ore circa. Questa discrepanza – che ha reso necessaria l'introduzione degli anni bisestili – di concerto con altri fenomeni determina i cambi di data e orario. Per calcolarli vengono utilizzati modelli astronomici basati su inclinazione dell'asse terrestre, precessione degli equinozi, coordinate celesti del Sole (sulla base delle effemeridi) e altri parametri che permettono di individuare il momento esatto di equinozi e solstizi.

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Quando cade il solstizio d'estate 2025, la data e l'orario

Nella rubrica “Il Cielo del Mese” dell'Unione Astrofili italiani si specifica che il solstizio d'estate 2025 cade esattamente alle 02:42 del Tempo Coordinato Universale. Poiché in questo periodo dell'anno l'Italia si trova nel fuso orario CEST (Central European Summer Time), che corrisponde a UTC+2, nel nostro Paese il solstizio d'estate si verificherà esattamente alle 04:42. Ricordiamo che si tratta di un momento esatto e non di una giornata intera; il solstizio d'estate è l'istante astronomico che sancisce il passaggio dalla stagione primaverile a quella estiva, differente dal cambio di stagione meteorologico che si basa sulla valutazione delle temperature medie. In genere il cambio di stagione meteorologico avviene un paio di settimane prima rispetto a quello astronomico

Perché il solstizio d'estate non è sempre il 21 giugno e come si calcola la data

Il motivo principale per cui il solstizio d'estate non cade sempre il 21 giugno è legato al fatto che c'è una discrepanza tra la durata dell'anno del nostro calendario gregoriano (365 giorni esatti) e la durata dell'anno siderale, il tempo che impiega la Terra a compiere un giro completo attorno al Sole col moto di rivoluzione, che è pari a 365,2422 giorni, ovvero 365 giorni e circa 6 ore. Alla luce di questa differenza è stato necessario introdurre gli anni bisestili ogni 4 anni, con un giorno in più a febbraio (29 giorni invece che 28) per tornare a un conto paro. Sei ore di differenza ogni anno per 4 danno proprio quel giorno in più per pareggiare i conti. Questa discrepanza tra anno del calendario e anno siderale, assieme a fenomeni molto più lenti come la precessione degli equinozi e altri disturbi gravitazionali, determinano scarti e slittamenti che possono far cambiare date e orari di eventi come quelli che sanciscono il cambio di stagione astronomico.

Credit: Timeanddate
Credit: Timeanddate

Il calcolo della data esatta del solstizio d'estate, così come quelli del solstizio d'inverno e dei due equinozi (primavera e autunno), si basa su modelli astronomici – matematici che tengono conto di molteplici parametri. I principali sono la sopracitata durata dell'anno siderale, l'inclinazione dell'asse terrestre (che ricordiamo essere di 23°27′ rispetto al piano dell'eclittica) e le coordinate celesti del Sole, ovvero dove si trova esattamente la stella rispetto all'equatore. Dalla combinazione dei vari moti si ottiene la data, che fluttua proprio perché ci troviamo in un sistema dinamico e non statico, in continuo mutamento. Basti sapere che anche la stella polare (Polaris) a Nord non sarà per sempre la stessa; fra circa 14.000 questo ruolo sarà acquisito dalla brillante stella Vega.

Cosa succede nel giorno più lungo dell'anno con il solstizio d'estate

Il solstizio d'estate è popolarmente conosciuto come il giorno più lungo dell'anno, ma è più corretto definirlo quello con il dì più lungo dell'anno, ovvero con più ore di luce in assoluto. Nello specifico, la UAI indica che il soleggiamento sabato 21 giugno avrà una durata di ben 15 ore e 15 minuti, con riferimento alla latitudine di 42° più o meno al centro dell'Italia. Il Sole sorgerà alle 05:36 e tramonterà alle 20:51 (ora di Roma).

Ma perché nel solstizio d'estate si verifica il dì più lungo dell'anno? La ragione risiede nel fatto che, a causa dell'inclinazione dell'asse terrestre, il Sole viene a trovarsi nel punto più settentrionale in assoluto sulla volta celeste e quindi rispetto all'orizzonte. Ciò fa durare di più il soleggiamento, con la stella che sembra ferma (sol sistere) e molto alta nel cielo. A circa 23,5° di latitudine Nord, cioè esattamente sul Tropico del Cancro, a mezzogiorno si può vedere il Sole esattamente allo zenit, con i raggi solari che arrivano perpendicolari al suolo, proprio in virtù dell'inclinazione dell'asse terrestre.

Credit: NASA
Credit: NASA

È interessante notare che, sebbene si dica spesso che in estate le giornate si allungano, in realtà avviene l'esatto contrario. A partire dal solstizio d'estate le giornate iniziano ad accorciarsi (in principio lentamente), fino ad arrivare al “pareggio” tra ore di luce e buio dell'equinozio d'autunno. Ciò nonostante le temperature continueranno a salire – e di molto – nelle prossime settimane perché la Terra impiega del tempo a liberarsi del calore accumulato. Fra l'altro la distanza dal Sole non c'entra nulla con l'aumento delle temperature in estate; basti sapere che l'afelio, cioè la distanza massima dalla stella, viene raggiunta proprio a luglio, che è tipicamente il mese più caldo dell'anno. È infatti l'incidenza dei raggi solari – determinata dall'inclinazione dell'asse terrestre – a incidere sensibilmente sulla temperatura superficiale dell'aria e non la distanza della Terra dal Sole.

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