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Perché usano la camera iperbarica per curare gli ustionati dell’esplosione a Roma

Fra le molteplici applicazioni mediche, l’ossigenoterapia iperbarica (OTI) in camera iperbarica è molto efficace anche per il trattamento delle ustioni. Non a caso alcuni dei feriti dell’esplosione avvenuta il 4 luglio a Roma sono stati subito sottoposti a questo trattamento in ospedale. Ecco quali sono i suoi benefici.
A cura di Andrea Centini
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Attorno alle 08:00 di oggi, venerdì 4 luglio, Roma è stata squassata da un fortissimo boato, provocato dall'esplosione di una cisterna all'interno di una stazione di servizio in via dei Gordiani, nel quartiere Prenestino-Labicano. Alla base dell'incidente potrebbe esserci stata la collisione fra un camion e una conduttura, che aveva reso necessario l'intervento dei vigili del fuoco per una fuga di gas, oltre che della polizia e del 118 a scopo precauzionale. Proprio durante le operazioni di ripristino si sarebbe verificata la potente esplosione (preceduta da una più piccola), ragion per cui tra i 25 feriti attualmente segnalati figurano molti soccorritori. Alcuni in codice rosso hanno riportato ustioni gravi e sono stati trasferiti al Policlinico Umberto I, dove sono stati sottoposti a ossigenoterapia iperbarica (OTI) in appositi dispositivi di decompressione noti come camere iperbariche. Ecco per quale ragione la camera iperbarica può rappresentare un aiuto prezioso per i feriti con ustioni termiche.

Cos'è una camera iperbarica

Le camere iperbariche sono stanze pressurizzate nelle quali la pressione dell'aria può essere aumentata di alcune volte rispetto a quella atmosferica, inoltre al loro interno viene somministrato ossigeno puro. Come spiegato dall'Università del Kansas, l'aria che respiriamo contiene normalmente il 21 percento di ossigeno a una pressione di 14,7 libbre per pollice quadrato (psi), equivalente a 1 atmosfera (atm), 1,013 bar o 101.353 pascal (Pa). All'interno di questi dispositivi medici, la pressione dell'aria può essere portata a 2 o anche 3 bar. L'ossigeno, come specificato, viene somministrato ai pazienti in forma pura, cioè al 100 percento. Ciò ha molteplici applicazioni cliniche poiché incrementa sensibilmente la concentrazione di ossigeno disciolto nell'organismo e migliora pertanto l'ossigenazione dei tessuti. Questo principio è alla base dell'ossigenoterapia iperbarica (OTI).

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Cos'è l'ossigenoterapia iperbarica e a cosa serve

L'ossigenoterapia iperbarica, nota anche con l'acronimo di OTI, come evidenziato dalla Mayo Clinic “aumenta l'apporto di ossigeno al corpo fornendo ossigeno puro in uno spazio chiuso con una pressione dell'aria superiore al normale”. Viene appunto gestita all'interno della camera iperbarica. La terapia è nota soprattutto per il trattamento della malattia da decompressione dei subacquei e per l'avvelenamento da monossido di carbonio, ma in realtà ha molteplici applicazioni mediche, compresa la cura delle ustioni. Ciò è dovuto al fatto che una maggiore quantità di ossigeno catalizza la crescita di nuovi vasi sanguigni e tessuti, agevolando al contempo il sistema immunitario. Le ustioni, in particolar modo quelle di secondo e terzo grado, sono lesioni complesse che, come evidenziato nello studio “Hyperbaric Treatment of Thermal Burns” condotto da scienziati dell'Università del Nebraska, determinano “una profonda attivazione di piastrine e globuli bianchi, la distruzione del microcircolo per coagulazione o trombosi e l'accumulo di edema”.

Perché la camera iperbarica è efficace per curare le ustioni

Questa grave compromissione tissutale rende le ustioni molto difficili da trattare e, soprattutto quando sono molto estese, subentra un concreto rischio di perdere la vita per i pazienti. I tassi di mortalità sono piuttosto variabili e dipendono da molteplici fattori, come appunto l'estensione delle ustioni sulla superficie corporea (TBSA), la profondità, l'età del paziente, i danni da inalazione e così via. In caso di ustioni sul 70 percento del corpo, le probabilità di morire possono superare il 50 percento. L'ossigenoterapia iperbarica in determinate condizioni può dunque rappresentare un intervento salvavita, alla luce dei molteplici benefici.

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Come spiegano i ricercatori Matthew Edwards e Jeffrey S. Cooper nel proprio articolo, questo trattamento nel complesso riduce i tempi di guarigione e migliora i risultati clinici. Se somministrata entro le prime 24 ore dall'incidente, come sta avvenendo nel caso dei soccorritori investiti dall'esplosione a Roma, l'ossigenoterapia iperbarica può avere diversi effetti positivi sulla prognosi. Fra le altre cose, riduce l'edema grazie alla vasocostrizione; i rischi di infezione; il rischio di shock da ustione; il fabbisogno di liquidi; e l'ischemia dei tessuti lesionati; inoltre aumenta la vitalità degli innesti di pelle e promuove la crescita di nuovi tessuti e vasi sanguigni.

L'OTI è anche efficace contro l'eventuale inalazione di gas tossici con cui si può venire in contatto durante gli incidenti che provocano le ustioni, come ad esempio il fumo. La terapia, quando somministrata dopo le 24 ore, offre ulteriori benefici, come la riduzione del rischio di un particolare tipo di ulcere, di cicatrici ipertrofiche ed edema cerebrale, abbattendo altresì la necessità di interventi chirurgici e la degenza ospedaliera.

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