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Perché in Inghilterra hanno eliminato la scadenza sui cibi freschi e perché dovremmo farlo anche noi

L’iniziativa della catena britannica di supermercati Waitrose, che ha deciso di rimuovere la data che indica entro quando è preferibile consumare frutta e verdura confezionate per ridurre lo spreco alimentare.
A cura di Valeria Aiello
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Tra le diverse strategie di vendita messe in atto dai supermercati per invogliarci a comprare di più, ne esistono anche alcune orientate a ridurre lo spreco alimentare. Così, dopo gli scaffali e i banchi frigo dove è possibile acquistare al ribasso i prodotti prossimi alla scadenza, c’è anche chi ha deciso di rimuovere completamente la data entro la quale è preferibile consumare determinati cibi. È il caso della catena di supermarket Waitrose, una delle principali del Regno Unito, che da settembre eliminerà la data di scadenza da circa 500 prodotti freschi, lasciando al consumatore la libertà di decidere se siano buoni o meno.

La data di scadenza di frutta e verdura confezionate

Oltremanica, Waitrose non è il primo gruppo a muoversi in questa direzione: all’inizio di questo mese, la multinazionale britannica Marks & Spencer ha tolto la data di scadenza da oltre 300 prodotti ortofrutticoli confezionati, inclusi lattughe, insalate in busta, cetrioli e peperoni, dopo un test di successo, così come i negozi di generi alimentari Tesco, che si sono sbarazzati della celebre dicitura “da consumarsi preferibilmente entro” su circa 100 prodotti freschi commercializzati con il proprio marchio. Altri sforzi per ridurre gli sprechi e l’impronta di carbonio della vendita di cibo includono anche il più grande servizio di consegna del latte a domicilio del Regno Unito, Milk & More, che ha ottimizzato il suo sistema di distribuzione in modo a utilizzare 500.000 bottiglie in meno all’anno, dopo un forte aumento dei prezzi del vetro.

Secondo il programma d’azione per le risorse dei rifiuti (Wrap) sostenuto dal Governo britannico, la rimozione della data di scadenza da frutta e verdura confezionate potrebbe salvare l’equivalente di 7 milioni di cestini di cibo nel solo Regno Unito. Le patate sono l’alimento più sprecato nel Paese, seguite dal pane e dal latte, indicano i dati del Wrap. D’altra parte, la rimozione della data di scadenza da questi e altri prodotti freschi non andrebbe a inficiare sulla sicurezza degli stessi, in quanto non si tratta di un limite da rispettare tassativamente ma più di una soglia indicativa, che nel caso degli alimenti freschi conservati correttamente può essere superata anche di qualche giorno e oltrepassata ulteriormente per i prodotti industriali secchi.

Le famiglie britanniche buttano via 4,5 milioni di tonnellate di cibo commestibile ogni anno, il che significa che tutta l’energia e le risorse utilizzate nella produzione alimentare vengono sprecate  – ha affermato Marija Rompani, direttore della sostenibilità e dell’etica presso la John Lewis Partnership, proprietaria di Waitrose – . Rimuovendo la data di scadenza dai nostri prodotti, vogliamo che i nostri clienti utilizzino il proprio giudizio per decidere se un prodotto è buono da mangiare o meno, il che a sua volta aumenterà le sue possibilità di essere consumato e di non diventare uno spreco”.

Quella di eliminare gli sprechi è chiaramente un’importante strada da percorrere per rendere il nostro sistema alimentare più sostenibile, per ridurre le emissioni di gas serra e proteggere le risorse naturali, aiutandoci anche a risparmiare denaro. La trasformazione in questa direzione richiede la collaborazione da parte di rivenditori e marchi alimentari, l’adozione di buone pratiche per il modo in cui i prodotti sono confezionati, etichettati e prezzati, nonché una corretta informazione che aiuti i consumatori a orientarsi tra i diversi tipi di etichettature e ridurre lo spreco alimentare domestico.

L’indicazione “da consumarsi preferibilmente entro” su frutta e verdura confezionate “non è necessaria e crea spreco perché limita le persone nell’utilizzare il proprio giudizio, contribuendo alla crisi climatica” sottolineano dal Wrap, che evidenzia come la sua eliminazione permetta anche di risparmiare sulla spesa settimanale. Una scelta che, al giorno d’oggi, viste le tante preoccupazioni e incertezze sul prossimo futuro, non solo potremmo ma dovremmo adottare tutti noi, evitando che tanto buon cibo finisca nella spazzatura.

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