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Covid 19

Omicron non provoca una malattia più grave nei bambini, anche se aumentano i ricoveri

Ospedalizzazioni in crescita nell’età pediatrica, ma la gravità della malattia causata da Omicron e il rischio di complicazioni sembra essere inferiore rispetto a Delta.
A cura di Valeria Aiello
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L’ondata di contagi, spinta dalla variante Omicron che sta prendendo il sopravvento su Delta, sta colpendo soprattutto ragazzi e bambini. Dall’Europa alle Americhe, i ricoveri per Covid in età pediatrica fanno segnare un preoccupante aumento, specialmente dove la circolazione del virus è più sostenuta. Negli Stati Uniti, diversi Paesi riportano una crescita di circa il 50 percento delle ospedalizzazioni tra bambini e ragazzi a dicembre. Nella sola New York, tra le città Usa più colpite dalla nuova ondata, si registra un incremento di quattro volte dei ricoveri tra i più giovani, più del doppio di quello degli adulti.

Medici e ricercatori, tuttavia, rassicurano sulla gravità dell’infezione provocata da Omicron che, sulla base delle osservazioni cliniche, non sembra più severa di quella scatenata dalle varianti precedenti. Dati preliminari, riporta il New York Times, suggeriscono che, rispetto alla variante Delta, Omicron sta causando una malattia più leggera nei bambini, simile a quella descritta negli adulti. “La gravità è molto ridotta e il rischio di malattie gravi e significative sembra essere inferiore” ha affermato il dottor David Rubin, ricercatore presso il Children's Hospital di Philadelphia.

Secondo Rubin e altri esperti, gran parte dell’aumento dei ricoveri pediatrici deriva dall’enorme numero di bambini che vengono infettati sia da Delta sia dalla variante più contagiosa di Omicron, così come dai bassi tassi di vaccinazione tra i bambini di età superiore ai 5 anni. I più piccoli, d’altra parte, non hanno ancora accesso alla vaccinazione, e solo quelli di età pari o superiore a 16 anni possono ricevere la terza dose che offre uno scudo più efficace contro l’infezione e il ricovero in ospedale. Questo determina uno scenario per cui i bambini sono più vulnerabili rispetto agli adulti.

Secondo l’American Academy of Pediatrics, nella settimana terminata il 23 dicembre sono stati segnalati a livello nazionale circa 199.000 casi in età pediatrica, con un aumento del 50% rispetto all’inizio di dicembre. Da inizio pandemia, un bambino americano su 10 è risultato positivo al virus. I dati del Dipartimento della salute e dei servizi umani degli Stati Uniti, indica che ogni giorno vengono ricoverati in media 1.200 bambini, rispetto agli 800 di fine novembre.

Numeri che sono comunque al di sotto dei picchi raggiunti lo scorso settembre, anche se gli esperti temono un incremento dei ricoveri pediatrici nelle prossime settimane, alimentato dalla diffusione di Omicron, dagli incontri familiari per Natale e Capodanno e dal ritorno a scuola dopo le festività. “Stiamo solo trattenendo il respiro e ci stiamo preparando per uno tsunami di impatto” ha ammesso la dottoressa Patricia Manning, capo del personale del Cincinnati Children’s Hospital. Per ora, indicano i dirigenti ospedalieri e i medici di terapia intensiva, quasi tutti i bambini ricoverati per Covid hanno una cosa in comune: sono non vaccinati o non hanno completato il ciclo vaccinale.

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