Oggi 3I/ATLAS è al perielio, Avi Loeb: “È il banco di prova per capire se sia un’astronave o una cometa”

Oggi, mercoledì 29 ottobre 2025, l'oggetto interstellare 3I/ATLAS raggiunge il perielio, la distanza minima dal Sole, pertanto si tratta di uno dei giorni più importanti dalla sua scoperta, avvenuta il 1 luglio di quest'anno nei dati del sistema Asteroid Terrestrial-impact Last Alert System. L'avvicinamento massimo alla stella, infatti, come spiegato dall'astrofisico Abraham Avi Loeb dell'Università di Harvard è il momento ideale per compiere manovre di accelerazione o decelerazione sfruttando la gravità del grande corpo celeste (effetto Oberth), oppure di rilasciare eventuali sonde al fine di spiare i pianeti del Sistema solare. In sostanza, da questo passaggio si può determinare effettivamente se 3I/ATLAS è un oggetto naturale, ovvero una cometa come ritiene la stragrande maggioranza degli esperti, oppure un'astronave madre aliena con intenzioni potenzialmente ostili. Il perielio, infatti, viene raggiunto con l'oggetto interstellare “nascosto” agli occhi della Terra, quindi potrebbe eseguire determinate operazioni tecnologiche senza farsi notare dai nostri telescopi. Tuttavia, già i primi di novembre l'oggetto tornerà visibile dalla missione Juice dell'Agenzia Spaziale Europea (ESA): fra qualche giorno potrebbero dunque essere colte le prime variazioni di traiettoria o eventuali segnali tecnologici, inoltre nelle prossime settimane 3I/ATLAS finirà nel mirino di altri strumenti, migliorando ancor di più la nostra comprensione.
Prima di evidenziare l'importanza del perielio, praticamente metà del lunghissimo viaggio – iniziato miliardi di anni fa – nel cuore del Sistema solare, è doveroso sottolineare perché viene dato risalto a queste osservazioni altamente improbabili della tecnologia aliena, che qualcuno considera deliri e offese all'intelligenza delle persone. A spiegarlo bene è l'astrofisico Tony Phillips che gestisce l'autorevole portale specializzato in meteo spaziale spaceweather.com. Anche il dottor Phillips ha riportato più volte le discusse osservazioni del professor Avi Loeb, sottolineando la coerenza e l'importanza del metodo scientifico per valutare la questione 3I/ATLAS. Nel suo ultimo intervento ha pubblicato il seguente messaggio ricevuto da un lettore: “Caro Dr. Phillips, sono sorpreso nel vedere che una persona così seria su un portale così autorevole spinga questa spazzatura sull'astronave aliena. È una cometa e questo e quanto”. La risposta dello scienziato è stata elegante e significativa: “Per la cronaca, pensiamo che 3I/ATLAS sia una cometa esotica. Ma, che ci piaccia o no, l'ipotesi dell'astronomo di Harvard Avi Loeb, che si tratti di una sonda spaziale che cattura l'attenzione, è verificabile. Una manovra di Oberth al perielio ci farebbe cambiare idea su questo oggetto interstellare. ‘Buttiamo via la spazzatura' o seguiamo il metodo scientifico? A voi la scelta.” In altri termini, il dottor Phillips spiega che è col metodo scientifico e non con le prese di posizione a priori che possono essere smentite le teorie, comprese quelle più assurde e improbabili sull'astronave aliena.
L'oggetto 3I/ATLAS ha in effetti molteplici anomalie, dalla traiettoria altamente improbabile al rilascio di nichel in modalità associate solo alla produzione di leghe metalliche artificiali; il professor Avi Loeb sostiene che potremmo essere innanzi a un “cigno nero”, un'astronave con intenti minacciosi travestita da cometa (giusto in tempo per Halloween). Per quanto possa apparire assurda, questa teoria può essere smentita con calcoli e osservazioni. Denigrarla a priori dicendo che è “tutta spazzatura” è sbagliato perché contrasta col metodo scientifico e tarpa le ali al motore della scienza, che è curiosità e voglia di conoscere. Inoltre, siamo così arroganti da poter credere di essere soli nell'Universo? Probabilmente non è così, come ritengono moltissimi esperti. Pertanto non si può escludere che un'astronave di una civiltà extraterrestre prima o poi possa entrare nel Sistema solare. 3I/ATLAS è interstellare e ha diverse anomalie: discuterne con dati scientifici alla mano, sfruttando momenti importanti come quello del perielio, è sicuramente il metodo migliore per smentire quelle che ai più intransigenti possono apparire "farneticazioni". In più si possono fornire dati preziosi ai complottisti che hanno già deciso che 3I/ATLAS è un'astronave aliena.
Anche chi scrive pensa che l'oggetto interstellare sia assolutamente una cometa, ma le ipotesi avanzate da Avi Loeb, in alcuni casi, sono intriganti e affascinanti. Per questo ne discutiamo su queste pagine e come tanti aspettiamo con curiosità che vengano raccolti e divulgati ulteriori dati e informazioni sull'oggetto, comprese le immagini scattate all'inizio di ottobre dalla fotocamera HiRISE della sonda MRO della NASA, in orbita attorno Marte. Ricordiamo che per l'oggetto interstellare è stata attivata anche una campagna osservativa da parte dell'International Asteroid Warning Network (IAWN), un organo gestito dalle Nazioni Unite che si occupa di difesa planetaria.
Torniamo alle osservazioni di Avi Loeb. Nel suo ultimo articolo pubblicato su Medium, lo scienziato indica che 3I/ATLAS, raggiungendo il perielio quest'oggi, si troverà a 203 milioni di chilometri dal Sole, celato agli occhi della Terra. “Purtroppo non possiamo osservare 3I/ATLAS dalla Terra in questo momento opportuno, il che solleva la questione se la sua traiettoria sia stata regolata con precisione da un'intelligenza extraterrestre”, evidenzia il ricercatore israeliano, aggiungendo che potremmo essere innanzi a una sorta di “Cavallo di Troia”, un'astronave travestita da cometa, appunto. Anche se non possiamo vederla adesso, nelle prossime settimane ci saranno vari momenti significativi per cogliere eventuali tecnofirme: il 3 novembre 2025 l'oggetto si troverà ad appena 97 milioni di chilometri da Venere e in quei giorni potrà essere messa nel mirino dalla sonda Juice dell'ESA, mentre il 16 marzo 2026 arriverà a 54 milioni di chilometri da Giove e potrà essere analizzata da Juno.
Sempre in tema di date, il 19 dicembre 2025 3I/ATLAS sarà invece alla distanza minima dalla Terra, a 267 milioni di chilometri. “Invierà delle mini-sonde verso la Terra come regali di Natale all'umanità?”, si chiede Avi Loeb. “Il perielio – aggiunge l'esperto – costituisce il banco di prova per 3I/ATLAS. Se si tratta di una cometa naturale tenuta insieme da forze deboli, il suo riscaldamento di 770 watt per metro quadrato potrebbe frammentarla in frammenti che evaporano più rapidamente grazie alla loro ampia superficie per unità di massa. Le ‘esplosioni' risultanti potrebbero generare un pennacchio cometario di gas e polvere molto più luminoso attorno a sé. Tuttavia, se 3I/ATLAS fosse stato prodotto tecnologicamente – come suggerisce la sua elevata abbondanza di nichel rispetto al ferro – potrebbe manovrare o rilasciare mini-sonde. Altre firme tecnologiche includono luci artificiali o calore in eccesso da un motore. Conosceremo meglio la natura di 3I/ATLAS nei prossimi mesi”, ha chiosato Avi Loeb. Non ci resta che attendere i risultati delle prossime analisi per determinare con maggiore precisione la natura di questo affascinante oggetto venuto da lontano, più vecchio del Sistema solare e proveniente dal Disco Sottile della Via Lattea.