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Nuovo, magnifico scatto ravvicinato di Mercurio: il pianeta “accarezzato” dalla sonda BepiColombo

Il 23 giugno la sonda BepiColombo ha effettuato un passaggio ravvicinato su Mercurio, catturando uno scatto spettacolare dei crateri e altre formazioni.
A cura di Andrea Centini
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Credit: ESA, JAXA
Credit: ESA, JAXA

Un nuovo, spettacolare scatto di Mercurio è stato ottenuto dalla sonda BepiColombo, durante un sorvolo ravvicinato effettuato alle 11:49 ora italiana (09:49 UTC) di giovedì 23 giugno. L'immagine è stata catturata dalla fotocamera Monitoring Camera 2 installata sul Mercury Transfer Module (MTM), il modulo di collegamento tra le due componenti principali del veicolo spaziale. La missione BepiColombo dell'Agenzia Spaziale Europea (ESA) e dell'Agenzia Spaziale Giapponese (JAXA), sviluppata con un significativo contributo dell'Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e di altri istituti del Bel Paese, si compone infatti di due sonde distinte: il Mercury Planetary Orbiter (MPO) e il Mercury Magnetospheric Orbiter (MMO), che entreranno nella corretta orbita di Mercurio nel 2025. Quello appena effettuato, infatti, è stato un sorvolo tecnico di fionda gravitazionale che permetterà al veicolo spaziale di entrare nell'orbita del pianeta dopo varie “giravolte” tra Venere, la Terra e Mercurio stesso. Naturalmente il fly-by ha rappresentato un'occasione ghiotta per ottenere scatti inediti del "proiettile" del Sistema solare: il pianeta più vicino al Sole viaggia infatti alla stratosferica velocità di circa 48 chilometri al secondo. In questi giorni è protagonista di uno spettacolare allineamento con gli altri quattro pianeti visibili a occhio nudo.

Lo scatto, che mostra grandi crateri da impatto, catene rocciose e altre caratteristiche geologiche del piccolo pianeta, è stata scattata a un'altezza di 920 chilometri dalla superficie. Nell'immagine si vede anche il braccio del magnetometro della sonda. BepiColombo in realtà si è avvicinata molto più di così; alle 11:44 ora italiana, infatti, cinque minuti prima di scattare la fotografia, il veicolo spaziale ha sorvolato Mercurio ad "appena" 200 chilometri di quota, circa la metà di quella che ci separa dalla Stazione Spaziale Internazionale (ISS). L'Agenzia Spaziale Europea continuerà a condividere nuove immagini del sorvolo fino a lunedì 27 giugno. Tra i dettagli immortalati negli scatti pubblicati sui social figurano il bacino di Caloris largo 1550 chilometri, il cratere Heaney di 125 chilometri, il Neruda, l'Amaraf, il Grainger e altre strutture di sicuro interesse, che diventeranno bersagli privilegiati degli strumenti di imaging ad alta risoluzione e scientifici montati sull'MPO.

Come specificato dall'ESA, la fotocamera Monitoring Camera 2 ha una risoluzione di appena 1024 pixel x 1024 pixel, che sono stati raddoppiati in post produzione per aumentare i dettagli dei crateri e delle altre formazioni. Questa amplificazione ha generato alcuni artefatti, come le strie orizzontali che si dipanano sulla superficie di Mercurio. Questi comunque sono solo scatti di "test", perché gli strumenti più preziosi verranno dispiegati solo alla fine del 2025, quando la sonda entrerà nell'orbita del pianeta. “Le immagini del flyby 1 di Mercury erano buone, ma le immagini del flyby 2 sono ancora migliori”, ha dichiarato il dottor David Rothery della Open University in un comunicato stampa. Lo scienziato è a capo del Mercury Surface & Composition Working Group dell'ESA e fa anche parte del team MCAM. “Le immagini evidenziano molti degli obiettivi scientifici che possiamo studiare quando BepiColombo entrerà in orbita. Voglio capire la storia vulcanica e tettonica di questo fantastico pianeta”, ha aggiunto lo scienziato con un certo entusiasmo.

Quando le due sonde si sganceranno dal modulo MTM avranno obiettivi differenti: l'MPO sarà impegnata nell'analisi dell'esosfera, della superficie e della composizione interna di Mercurio, mentre l'MMO è dotato di strumenti per lo studio del campo magnetico del pianeta. Ben 4 degli 11 strumenti dell'MPO sono stati realizzati da team italiani che ne guideranno i progetti di ricerca. La missione BepiColombo è così chiamata in omaggio allo scienziato padovano Giuseppe Colombo detto “Bepi”, che ebbe un ruolo significativo nello studio dei moti di rotazione e rivoluzione del pianeta e contribuì anche alla costruzione della sonda Mariner 10, che esplorò Venere e Mercurio all'inizio degli anni '70 del secolo scorso. BepiColombo, lanciata nel 2018, entrerà nell'orbita di Mercurio il 5 dicembre del 2025 dopo una serie di altri sorvoli nel 2023 (giugno), nel 2024 (settembre e dicembre) e nel 2025 (gennaio). L'orbita definitiva sarà raggiunta il 14 marzo 2026.

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