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Milioni di persone credono nell’esistenza dei fantasmi: un esperto spiega perché

Lo spiega un sociologo americano che come parte del suo lavoro esamina perché le persone sono convinte che entità come fantasmi e alieni esistano davvero.
A cura di Valeria Aiello
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Con Halloween ormai alle porte, negozi e supermercati prosperano di una serie di cose inquietanti: fantasmi, demoni, vampiri sono praticamente ovunque, tra maschere, costumi e dolcetti originali, pronti a farci celebrare al meglio la festa più spaventosa dell’anno. Per molte persone, è l’occasione per sbizzarrirsi con decorazioni e travestimenti paurosi, ma per tante altre, Halloween è un giorno per scongiurare che i morti possano lasciare il proprio spirito nel mondo nei vivi.

Secondo le stime, a credere nell’esistenza dei fantasmi sarebbero decine di milioni di persone nel mondo: uno studio condotto negli Stati Uniti ha infatti rilevato che almeno due americani su cinque sono convinti queste entità non siano solo oggetto di storie spaventose o film horror e un americano su cinque afferma di aver incontrato personalmente un fantasma. Se così fosse, si tratterebbe di più di 50 milioni di incontri con gli spiriti, solo negli Usa. Ma cos’è che porta le persone a ritenere che esistano davvero?

Barry Markovsky, sociologo americano e professore emerito dell’Università della Carolina del Sud che, come parte del suo lavoro, esamina perché le persone credono nell’esistenza di entità come fantasmi e alieni, ha fornito una spiegazione del fenomeno, rispondendo su The Conversation ad alcune domande sulla questione.

È possibile che esistano i fantasmi?

“Quando si sentono strane voci, oppure quando si vedono oggetti in movimento, sfere di  luce o anche figure traslucide, le persone sono portate a credere di essere davanti a un fantasma – dice Markovsky -. Eppure nessuno descrive i fantasmi come persone che invecchiano, mangiano o respirano… I fantasmi sarebbero quindi fatti di un tipo speciale di energia che aleggia e vola senza dissiparsi? Se così fosse, significherebbe che quando brillano, muovono oggetti ed emettono suoni, i fantasmi si comportano come materia, qualcosa che occupa spazio e ha massa, come il legno, l’acqua, le piante e le persone. Al contrario, quando attraversano i muri o svaniscono, non si comporterebbero come materia. Ma secoli di ricerca fisica hanno dimostrato che non esiste nulla di simile, motivo per cui i fisici dicono che i fantasmi non possono esistere. E ad oggi non c’è alcuna prova di persone che siano sopravvissute dopo la morte”.

Quali sono le prove dell’esistenza dei fantasmi?

“Mai prima d’ora, nella storia, le persone hanno registrato così tanti incontri con i fantasmi, in parte grazie alle fotocamere e ai microfoni dei telefoni cellulari. Sembra che ormai ci siano grandi prove. Ma gli scienziati non le hanno – prosegue Markovsky – . Ci sono invece registrazioni ambigue sabotate da cattive luci e apparecchiature difettose.

Anche se i dispositivi utilizzati dai cacciatori di fantasmi per registrare suoni, campi elettrici e radiazioni infrarosse, possono sembrare scientifici, non lo sono. Le misurazioni sono inutili senza una certa conoscenza dell’oggetto che si sta misurando. Ma qualunque cosa accada, come una porta in movimento, uno scricchiolio o un bagliore di luce, i cacciatori di fantasmi ci costruiranno un mondo attorno e lo interpreteranno come “prova” senza indagare oltre”.

Esistono spiegazioni alternative?

“Le esperienze personali con i fantasmi possono essere fuorvianti a causa del limite dei sensi umani. Ecco perché gli aneddoti non possono sostituire la ricerca oggettiva – aggiunge l’esperto – . Gli incontri con i fantasmi hanno di solito molte spiegazioni non spettrali. Ad esempio, il proprietario di un negozio al dettaglio che si trova nel mio quartiere crede che il suo locale sia infestato dai fantasmi. Quando gli ho chiesto cosa lo convincesse di più, mi ha inviato dozzine di video inquietanti, ripresi dalle telecamere di sicurezza, che mostrano piccole sfere di luce che si muovono nella stanza. In alcuni, si sentono deboli voci e forti colpi quando nel negozio non c’è nessuno.

Esaminando i filmati e facendo qualche ricerca è emerso che le “sfere” erano in realtà minuscole particelle di polvere che si diffondono vicino all’obiettivo della telecamera, illuminate dalle luci infrarosse del dispositivo. Il fatto che sembrino fluttuare nella stanza è un'illusione ottica, in quanto non vanno mai dietro gli oggetti presenti ma restano vicine all’obiettivo.

Anche voci e colpi non hanno a che fare con presunti fantasmi. Il negozio si trova all’interno di un affollato mini-centro commerciale. Tre muri confinano con marciapiedi, zone di carico e parcheggio e il quarto lo separano da un negozio adiacente. I microfoni della telecamera di sicurezza hanno probabilmente registrato suoni provenienti dall’esterno o dall’unità adiacente ma il proprietario non ha mai verificato queste possibilità.

Un’ultima considerazione – ha concluso Markovsky – . Praticamente tutte le esperienze spettrali implicano ostacoli nell’effettuare percezioni e giudizi accurati: cattiva illuminazione, eccitazione emotiva, fenomeni percepiti nel sonno, influenze sociali, cultura, malintesi su come funzionano i dispositivi di registrazione, convinzioni preesistenti e tratti della personalità di coloro che affermano vedere i fantasmi. Tutti questi fattori hanno il potenziale per portare a incontri spettrali indimenticabili che, tuttavia, possono tutti essere spiegati senza che i fantasmi siano reali”.

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