110 CONDIVISIONI

Meravigliose e insolite aurore polari in Nuova Zelanda: cosa sta succedendo

Nei cieli della Nuova Zelanda sono comparse aurore polari particolarmente intense e colorate. Alcune si sono manifestate anche più a nord del solito. Ecco cosa sta succedendo.
A cura di Andrea Centini
110 CONDIVISIONI
Credit: Matty Pester / Aurora Australis (NZ) / Facebook - https://www.facebook.com/groups/NZaurora/posts/6903034723043900/
Credit: Matty Pester / Aurora Australis (NZ) / Facebook – https://www.facebook.com/groups/NZaurora/posts/6903034723043900/

Nelle ultime settimane i cieli della Nuova Zelanda sono stati impreziositi da magnifiche aurore polari tinte di verde, rosso e magenta, in grado di regalare uno spettacolo letteralmente mozzafiato a tutti i fortunati osservatori. Questi fenomeni ottici non solo sono risultati più intensi rispetto allo scorso anno, come spiegato alla BBC dal fotografo naturalista Richard Zheng, che si è appostato sulla spiaggia di Brighton Beach (Dunedin) proprio per catturarli, ma si sono manifestati anche più a nord del solito, garantendo a un maggior numero di persone l'osservazione. Cos'è accaduto esattamente?

Innanzitutto è doveroso sottolineare che la comparsa delle aurore a ridosso dell'inizio della primavera non è inconsueto, dato che, come spiegato dall'Australian Space Weather Forecasting Center, questi fenomeni si verificano con maggior frequenza proprio a marzo e a settembre, in prossimità dei solstizi d'inverno e d'estate (nell'emisfero australe). La ragione è squisitamente astronomica e dipende dall'inclinazione dell'asse terrestre, che è piegato di 23 gradi e 27 primi. Durante il moto di rivoluzione attorno al Sole, infatti, la Terra espone la propria “faccia” alla stella con inclinazioni diverse, proprio per via dell'asse non perfettamente verticale. Ciò determina l'alternarsi delle stagioni e un'esposizione differente alla radiazione solare e alle particelle del vento solare, che è il “motore” delle aurore polari. Esso è sprigionato da eventi come buchi coronali, brillamenti, espulsioni di massa coronale (CME) e altri fenomeni legati all'attività magnetica della stella.

Le aurore polari, che prendono il nome di Aurora Borealis (aurora boreale) nell'emisfero settentrionale e Aurora Australis (aurora australe) in quello meridionale, nascono dall'interazione tra le particelle cariche elettricamente – il plasma – del vento solare e i gas presenti nella ionosfera, uno degli strati elevati dell'atmosfera terrestre. In parole semplici, quando si verifica questa reazione viene rilasciata luce, il cui colore è legato alla concentrazione dei gas. Il verde, più comune, è dovuto all'ossigeno, mentre il blu e il rossastro sono innescati all'azoto.

La caratteristica forma ad arco delle aurore è dovuto al fatto che le particelle eccitate si allineano alle linee del campo magnetico terrestre (che confluiscono proprio ai poli), dando vita ai cosiddetti archi aurorali. Uno spettacolo assolutamente magnifico. Ma perché in Nuova Zelanda in questa stagione sono risultate più intense e a latitudini più a nord del solito?

Il motivo è legato al fatto che il Sole si sta avviando verso il picco massimo dell'attività magnetica del suo ciclo undecennale, che è atteso per l'estate del 2025. Maggiore è l'intensità di questa attività, superiore è il numero di eventi che sprigionano flussi di vento solare rapidi ed energetici verso la Terra. Proprio come i sopracitati CME, macchie solari e brillamenti. Per questa ragione si stanno verificando aurore più intense e a latitudini più prossime all'equatore. Quando il vento solare è particolarmente violento si innescano le tempeste geomagnetiche, che possono avere conseguenze catastrofiche sulla Terra. In questo periodo si stanno formando anche più buchi coronali verso il centro della stella, come quelli del 20 e del 28 marzo, che inviano più facilmente vento solare verso la Terra. Insomma, c'è una serie di condizioni fisiche e astronomiche alla base dei meravigliosi spettacoli variopinti, come quelli riportati in foto e video nel gruppo Facebook “Aurora Australis (NZ)”.

Tra i filmati più suggestivi vi è indubbiamente quello di Dan Dirks, un time-lapse catturato a Motunau Beach in cui l'aurora si manifesta in un magnifico rosso e giallo, con alcune sfumature bluastre. Meravigliosa anche l'auroa di Richard Zheng sormontata dall'arco della Via Lattea. “Di fronte a una scena del genere, puoi dimenticare all'istante tutti i tuoi problemi e lamentarti solo dell'insignificanza degli esseri umani di fronte alla natura”, ha chiosato l'astrofotografo alla BBC. Assolutamente imperdibile anche il video di Matty Pester catturato da Otago, con l'aurora per metà verde e metà magenta.

110 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views