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Le condizioni degli agnelli che arrivano in Italia per Pasqua sono agghiaccianti

Le mostra l’inchiesta sul campo di Essere Animali che mette in luce le inaccettabili condizioni di trasporto di centinaia di migliaia di animali importati vivi dai Paesi dell’Est Europa e destinati al macello in Italia.
A cura di Valeria Aiello
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Gli agnelli importati vivi dall'Est Europa per essere macellati in Italia / Credit: Essere Animali
Gli agnelli importati vivi dall'Est Europa per essere macellati in Italia / Credit: Essere Animali

Decine di ore di viaggio, in condizioni di sovraffollamento e senza alcun accesso all’acqua, che in più di qualche caso finiscono per essere fatali per animali messi in viaggio spesso senza essere neanche svezzati: sono queste le agghiaccianti condizioni in cui a ridosso della Pasqua centinaia di migliaia di agnelli vengono importati vivi dai Paesi dell’Est Europa per essere macellati in Italia, denunciate negli ultimi giorni alle autorità dall’associazione animalista Essere Animali che, anche quest’anno, ha seguito da vicino il fenomeno.

Tre agnelli abbattuti perché troppo gravi

Diverse le problematiche emerse, così come le violazioni del Regolamento europeo, già a partire dalla prima giornata di controlli della polizia stradale, all’interno di un camion a più piani proveniente dalla Romania e fermato ad Altedo, in provincia di Bologna. Animali stipati e oltre 200 capi in più rispetto al carico previsto, che a causa del sovraffollamento estremo si calpestavano tra loro. “Tre animali non erano più in condizioni di proseguire il viaggio e per questo le autorità sanitarie italiane hanno deciso di abbatterli sul posto – spiegano gli attivisti – . Uno degli agnelli era rimasto incastrato con una delle zampe nelle partizioni del camion durante le fasi di carico alla partenza: si tratta di un fatto molto grave, su cui il trasportatore non ha vigilato adeguatamente e che dopo 14 ore di viaggio ha concorso alla tragica fine dell’animale”.

Anche i controlli dei giorni successivi hanno fatto emergere la gravità della situazione in relazione al sovraffollamento e al trasporto di animali anche non svezzati. “I camion erano inadatti al trasporto di agnelli, con partizioni interne inadeguate e diversi agnelli incastrati con il rischio di ferirsi o di finire schiacciati – raccontano gli attivisti – . A questo si aggiunge un problema riscontrato in tutti i controlli, legato al sistema di abbeveraggio, composto da beverini non adatti a giovani agnelli di poche settimane in quanto strutturati per altre specie”.

Ciò significa che molti animalifiniscono per trascorrere decine di ore su questi camion senza alcun accesso ad acqua e cibo. “Quanto riscontrato anche quest’anno da Essere Animali lascia delusi e scioccati – sottolinea l’associazione – . Le immagini e le denunce raccolte dimostrano ancora una volta quanto il trasporto di animali vivi sia una pratica da superare e quanto sia importante rivedere al rialzo e in maniera ambiziosa le norme che dovrebbero tutelare gli animali durante i viaggi”.

I problemi legati al trasporto di animali vivi per essere macellati nel nostro Paese è sotto gli occhi di tutti. Nel 2022, secondo i dati Istat, su un totale di 2.199.832 agnelli macellati in Italia, oltre 653.000 provenivano dall’estero (fonte Eurostat Comext), principalmente da Ungheria e Romania. Spesso si tratta di animali non svezzati, strappati alle madri nelle prime settimane di vita e costretti a sopportare viaggi della durata anche di 30 ore all’interno di camion non adatti e sovraffollati. Nell’Unione europea, l’Italia è il primo importatore di agnelli vivi, davanti a Francia e Grecia.

Per mettere fine a un sistema che non permette la tutela reale del benessere animale – afferma Essere Animali – è fondamentale non solo rivedere le norme europee con spirito ambizioso, ma anche che l’Italia sostenga è fondamentale che l’Italia sostenga cambiamenti concreti e più forti a difesa del benessere degli animali trasportati, come il divieto di trasporto di animali vivi su lunghe distanze e di animali non svezzati.

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