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L’Aspirina può proteggere dal cancro al colon retto, secondo uno studio italiano: com’è possibile

Ricercatori italiani hanno determinato che l’aspirina (acido acetilsalicilico) è in grado di contrastare il cancro al colon retto, riducendo la diffusione delle metastasi ai linfonodi e aumentando la risposta del sistema immunitario contro il tumore.
A cura di Andrea Centini
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Un team di ricerca italiano ha determinato che l'aspirina, nome commerciale dell'acido acetilsalicilico, è in grado di offrire protezione contro il cancro al colon retto, uno dei cinque “big killer” più diagnosticati in Italia e nel mondo. Secondo il rapporto “I numeri del cancro in Italia 2023”, nel nostro Paese lo scorso anno sono stati diagnosticati 50.500 casi di questa malattia oncologica, che nel 2022 aveva provocato 19.800 morti. Nel nuovo studio pubblicato su Cancer è stato scoperto che, nei campioni biologici di pazienti affetti da cancro al colon retto, l'uso a lungo termine e a basse dosi di aspirina ha comportato una riduzione delle metastasi e una maggiore infiltrazione di cellule immunitarie nel tumore, segno che l'organismo stava combattendo con maggiore efficacia la neoplasia. La scoperta potrebbe portare a un trattamento specifico del farmaco contro questa grave malattia, considerando che nel tratto finale dell'intestino il suo assorbimento risulta inferiore a quello rilevato nel resto del colon.

A scoprire che il famoso farmaco antinfiammatorio (non steroideo) può proteggere dal cancro al colon retto è stato un team di ricerca italiano guidato da scienziati dell'Azienda Ospedale Università di Padova, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi di molti istituti. Tra quelli coinvolti l'Istituto Veneto di Oncologia; il Policlinico di Abano; l'Azienda Unità Socio-Sanitaria Locale 2 Marca Trevigiana; l'ASL ROMA 3 – Ospedale “Grassi” di Ostia e altri. I ricercatori, coordinati dal professor Marco Scarpa, docente presso il Dipartimento di Scienze chirurgiche, oncologiche e gastroenterologiche dell'ateneo padovano, sono giunti alle loro conclusioni dopo aver analizzato campioni di tessuto di 238 pazienti che tra il 2015 e il 2019 erano stati sottoposti a un intervento chirurgico dopo la diagnosi di cancro al colon retto. Il 12 percento di questi pazienti era abituale utilizzatore di aspirina. Come spiegato in un comunicato stampa, i partecipanti sono stati arruolati nella sezione METACCRE dello studio oservazionale multicentrico IMMUNOREACT 8 (acronimo di IMMUNOlogical microenvironment in the REctal Adenocarcinoma Treatment), finanziato dall'Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro (AIRC),

Dalle analisi di laboratorio è emerso che nei campioni di tessuto prelevati dagli utilizzatori di aspirina vi era una minore diffusione delle metastasi ai linfonodi, inoltre vi era una più elevata infiltrazione dei linfociti nel tumore, segno della lotta serrata condotta dal sistema immunitario contro le cellule cancerose. In test condotti su linee cellulari esposte all'aspirina, il professor Scarpa e colleghi hanno osservato un aumento dell'espressione dell'RNA messaggero (mRNA) di CD80, un gene correlato a una proteina che modula la sorveglianza immunitaria. Secondo gli studiosi, l'acido acetilsalicilico è in qualche modo capace di migliorare l'immunosorveglianza contro il cancro al colon retto, catalizzando l'azione della risposta delle cellule immunitarie come i linfociti T. Non a caso nella mucosa intestinale attorno alla neoplasia dei pazienti, i ricercatori hanno dimostrato che “il rapporto tra CD8/CD3 e cellule epiteliali che esprimono CD80 era più alto negli utilizzatori di aspirina”, come evidenziato nell'abstract dello studio. Il meccanismo coinvolto non è tuttavia ancora compreso.

“Il nostro studio mostra un meccanismo complementare di prevenzione o terapia del cancro con l'aspirina oltre al suo classico meccanismo farmacologico che comporta l'inibizione dell'infiammazione”, ha dichiarato il professor Scarpa. “L’aspirina viene assorbita nel colon per diffusione passiva in misura significativa. Il suo assorbimento è lineare e dipende dalla concentrazione lungo l'intestino, mentre nel retto la concentrazione dell'aspirina somministrata per via orale può essere molto inferiore rispetto al resto del colon. Quindi, se vogliamo sfruttare i suoi effetti contro il cancro del colon-retto, dovremmo pensare a come garantire che l’aspirina raggiunga il tratto colorettale in dosi adeguate per essere efficace”, ha chiosato l'esperto. Ricordiamo che l'acido acetilsalicilico può avere effetti collaterali – ad esempio legati al sanguinamento – e il suo utilizzo a lungo termine deve essere concordato con un medico. I dettagli della ricerca “IMMUNOREACT 7: Regular aspirin use is associated with immune surveillance activation in colorectal cancer” sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Cancer dell'American Cancer Society.

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