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La Slovenia ha autorizzato i cacciatori a uccidere 230 orsi: “Motivi di sicurezza pubblica”

Il Ministro delle Risorse Naturali e degli Affari Territoriali sloveno Uros Brezan ha annunciato la quota di orsi bruni cacciabili per quest’anno: 230 esemplari. Perché è stato scelto questo numero e quali animali verranno uccisi.
A cura di Andrea Centini
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Il governo della Slovenia ha autorizzato i cacciatori ad abbattere 230 orsi bruni. È la quota più elevata da quando vengono eseguiti i “prelievi” dei plantigradi, la cui popolazione locale si attesta sui 1.100 esemplari (circa dieci volte più numerosa di quella del Trentino Alto Adige). La decisione è stata presa per motivi di sicurezza pubblica, come confermato dal Ministro delle Risorse Naturali e degli Affari Territoriali Uros Brezan, durante una conferenza stampa citata dal quotidiano sloveno RTVSlo. “Lo scopo principale di questa decisione deliberata e scientificamente supportata è prevenire gravi danni e garantire la salute e la sicurezza delle persone. Abbiamo anche studiato a fondo altre opzioni per prevenire i conflitti, ma il trasferimento in un altro luogo in natura né la cattività sono un'opzione, a causa dell'abbondanza di questa specie”, ha affermato il politico sloveno.

Ma perché proprio 230 orsi? Come indicato, la stima attuale di orsi bruni (Ursus arctos) in Slovenia è di 1.100 esemplari: gli esperti ritengono che la quota ‘giusta' di plantigradi per mantenere sana e vitale la popolazione e gestibili i conflitti con l'uomo è di circa 800 animali. “Con i prelievi di quest'anno vogliamo avvicinarci al numero di 800, che è l'obiettivo per una coesistenza gestibile di orsi ed esseri umani. Continueremo la politica di regolamentazione della popolazione e l'obiettivo è raggiungere questo numero accettabile nei prossimi anni”, ha aggiunto il dottor Brezan. La quota di orsi bruni potrà essere cacciata solo in precise aree delimitate di 122 riserve di caccia, come spiegato da RTVSlo. Non si tratterà di eliminazioni casuali, ma si dovrà tenere conto dell'età, della massa e del genere di tutti gli animali che finiranno nel mirino dei cacciatori. La regola generale prevede che il 66 percento degli orsi da abbattere dovrà essere composto da esemplari giovani, con una massa inferiore ai 100 chilogrammi.

La ragione è stata spiegata a RTVSlo dal dottor Klemen Jerina, zoologo presso la Facoltà di Biotecnologie dell'Università di Lubiana, l'ateneo che ha messo a punto il piano sostenibile dei prelievi sottoposto all'Istituto per le foreste della Slovenia e all'Istituto per la protezione della natura della Repubblica di Slovenia. “Sappiamo che gli orsi più giovani che vengono espulsi da determinate aree (da altri orsi più forti NDR) si muovono di più, conoscono anche gli umani e sono più spesso coinvolti in conflitti”, ha specificato lo scienziato. Jerina spiega che avere una popolazione florida in natura è indubbiamente un valore aggiunto per gli ecosistemi e la biodiversità, giocando un ruolo chiave dal punto di vista ecologico, ma in alcuni casi gli orsi possono entrare in contatto e in conflitto con gli esseri umani, soprattutto se la popolazione è molto numerosa.

La Slovenia è molto attenta alla gestione dei plantigradi, educando e istruendo cittadini e visitatori ad approcciarsi nel modo più corretto possibile verso questi meravigliosi animali, inoltre ha predisposto diverse misure “anti orso” per mitigare il rischio di incontri in ambienti antropizzati, come sistemi di protezione per pollai e simili, cassonetti e alveari protetti, isolamento delle fonti di cibo e altro ancora. Quando la densità di orsi è troppo elevata, spiega il dottor Jerina, non è comunque possibile arrivare a recintare interi villaggi, da qui la drastica decisione delle autorità dei prelievi, ritenuti necessari. Come detto è una pratica regolare in Slovenia. RTVSlo specifica che nel 2022 fu acconsentita la caccia a 222 orsi bruni, ma ne furono uccisi 234; nel 2021 furono abbattuti 128 esemplari; nel 2020 88; nel 2019 161; mentre nel 2016 il prelievo fu di 31 individui. L'anno scorso circa cento orsi sono stati uccisi nelle sole aree di Notranjski e Kočevski.

Come avviene in Italia, dove la specie ha numeri sensibilmente più bassi (un centinaio di esemplari nelle regioni del nord e 50/60 orsi bruni marsicani al Centro) anche in Slovenia ci sono molte persone contrarie all'abbattimento dei plantigradi. L'associazione Alpe Adria Green, ad esempio, sottolinea che queste licenze di caccia sono illegali e dovrebbero essere neutralizzati solo e soltanto gli “orsi problematici”. La convivenza pacifica con questi splendidi animali è tuttavia possibile, ma serve una gestione oculata degli spazi, garantendo l'accesso al loro habitat naturale – boschi e foreste – solo nel rispetto più profondo della loro etologia, comportandosi nel modo giusto. Nella stragrande maggioranza degli incidenti registrati in Italia, del resto, è stato accertato un approccio scorretto da parte delle persone aggredite.

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