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La scia di una meteora accarezza e avvolge la cometa Lemmon: magnifico miraggio prospettico colto dal VTP

Grazie agli strumenti del Virtual Telescope Project (VTP) l’astrofisico Gianluca Masi è riuscito a cogliere un fenomeno spettacolare: il passaggio di una meteora innanzi alla cometa Lemmon, la cui scia persistente e sinuosa sembra avvolgere le code dell’astro chiomato. Un gioco prospettico eccezionale.
A cura di Andrea Centini
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La cometa Lemmon "avvolta" dalla scia di una meteora, un miraggio prospettico. Credit: Gianluca Masi / Virtual Telescope Project
La cometa Lemmon "avvolta" dalla scia di una meteora, un miraggio prospettico. Credit: Gianluca Masi / Virtual Telescope Project

La cometa C/2025 A6 (Lemmon) continua a offrire uno spettacolo meraviglioso in queste serate di fine ottobre, mentre viaggia rapida e fluente tra le costellazioni del Serpente e dell'Ofiuco. In rete stanno circolando da giorni bellissime immagini dell'astro chiomato, ma ciò che è riuscito a cogliere l'astrofisico Gianluca Masi con i telescopi del Virtual Telescope Project (VTP) – di cui è responsabile scientifico e fondatore – lascia veramente senza parole. Mentre gli strumenti del VTP riprendevano la cometa, infatti, una meteora è transitata nella stessa zona del cielo, lasciando una scia che è rimasta impressa esattamente innanzi alla Lemmon. Ma non si tratta di una "semplice" impronta lineare. L'effetto prospettico, infatti, ha trasformato la scia in una spirale che sembra avvolgere le code di ioni e polveri della visitatrice venuta da lontano, fino ad accarezzarne il nucleo, per poi sfuggire nello spazio profondo. Un abbraccio astronomico di una bellezza sconvolgente, colto sì per caso, ma che senza la perseveranza e la passione del dottor Masi, che da anni ci mostra i migliori spettacoli del cielo, non sarebbe stato possibile ammirare.

La cometa Lemmon ripresa il 24 ottobre nei cieli di Roma. Credit: Fabrizio Montanucci
La cometa Lemmon ripresa il 24 ottobre nei cieli di Roma. Credit: Fabrizio Montanucci

L'evento è stato immortalato la sera di venerdì 24 ottobre, uno dei giorni migliori per ammirare la cometa dopo diverse giornate di maltempo (che purtroppo si sta riproponendo anche in queste serate). Proprio per quella sera il VTP aveva programmato il recupero della diretta streaming inizialmente prevista per il 20 ottobre, ma rinviata a causa del meteo avverso. La meteora è transitata nella zona della Lemmon esattamente tra le 19:39:30 e le 19:41:30 ora italiana, mentre l'astrografo a campo largo dell'osservatorio, sito nel cielo buio e stellato di Manciano nella maremma toscana, stava effettuando le sue riprese. Il passaggio del frammento celeste ha lasciato la sopracitata scia persistente, che nell'intervallo di tempo tra le 19:43:33 e le 19:45:33 è rimasta impressa sul sensore con la caratteristica e bellissima silhouette sinuosa. A spiegare la natura esatta del fenomeno è lo stesso Masi, interpellato da Fanpage.it per un commento sull'emozionante immagine.

Questa immagine è a suo modo un piccolo miracolo, un prezioso miraggio prospettico, dal momento che per pura fatalità, mentre acquisivo immagini della cometa Lemmon da Manciano, nella stessa direzione, ma evidentemente all'interno dell'atmosfera terrestre, si è prodotto questo evento meteorico che ha lasciato una traccia persistente nell'alta atmosfera, effetto della ionizzazione delle molecole di ossigeno da parte del fenomeno meteorico in sé e che per diversi minuti ha creato questa bellissima sovrapposizione. L'aspetto della scena meteorica è cambiato drammaticamente nel corso dei minuti e c'è stato un momento immortalato dalla fotografia in cui sembrava quasi spiraleggiare intorno alla cometa. Ma lo ribadisco: è un effetto prospettico. La cometa, infatti, distava circa 100 milioni di chilometri, mentre la meteora avveniva all'interno dell'atmosfera terrestre, quindi come ordine di grandezza 100 chilometri, forse anche meno. Questo permette di valutare la grande separazione spaziale e allo stesso tempo la fortunatissima condizione di avere una sovrapposizione quasi studiata, millimetrica”.

La scia rossastra, spiega Masi, è legata alla ionizzazione dell'ossigeno molecolare nell'atmosfera – dovuta al passaggio della meteora – e alla successiva ricombinazione, “che produce l'emissione di luce a quella lunghezza d'onda”. Un fenomeno affascinante, repentino ed effimero, che è stato possibile immortalare grazie alla strumentazione alla sofisticata strumentazione del VTP installata in provincia di Grosseto.

La cometa Lemmon "bersagliata" dai satelliti nella sera del 24 ottobre. Credit: Andrea Centini
La cometa Lemmon "bersagliata" dai satelliti nella sera del 24 ottobre. Credit: Andrea Centini

C'è da dire che non è stata solo la meteora, prospetticamente, ad “accarezzare” la cometa Lemmon. La sera del 24 ottobre, come mostra la nostra immagine qui in alto colta al Parco Nazionale del Circeo, l'astro chiomato è stato “circondato” e “bersagliato” da una miriade di satelliti, in particolar modo gli Starlink di SpaceX, come indicato da spacewather.com. Un fenomeno che mostra quanto l'uomo è stato in grado di invadere e disturbare anche il firmamento, considerato un diritto universale di tutti. Anche l'UNESCO ha riconosciuto il cielo notturno incontaminato, buio e stellato, un patrimonio culturale e scientifico dell'umanità. Qui evidentemente violato.

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