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La NASA ha condiviso nuove e meravigliose immagini di Io, la luna di Giove: gli scatti di Juno

Io, il corpo celeste più vulcanico del Sistema solare, il 16 maggio è stato immortalato dalla sonda Juno dalla NASA, che non si era mai avvicinata così tanto. Le immagini spettacolari.
A cura di Andrea Centini
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Credit: NASA/JPL-Caltech/MSSS/Kevin M. Gill CC BY 2.0
Credit: NASA/JPL-Caltech/MSSS/Kevin M. Gill CC BY 2.0

La sonda Juno della NASA ha scattato nuove, straordinarie immagini di Io, una delle quattro lune principali di Giove, il più grande pianeta del Sistema solare. Il veicolo spaziale, lanciato da Cape Canaveral ad agosto 2011 e giunto nell'orbita del gigante gassoso nell'estate del 2016, ha come obiettivi principali lo studio del campo magnetico, del campo gravitazionale e della turbolenta atmosfera gioviana, dove si trova la più immensa tempesta ciclonica del nostro sistema (la Grande Macchia Rossa). Ovviamente durante i sorvoli non si lascia sfuggire l'occasione di immortalare Giove stesso, i suoi deboli anelli e ovviamente le molteplici lune. Uno sguardo privilegiato è riservato alle quattro lune più grandi: Io, Europa, Ganimede e Callisto. Sono conosciuti come satelliti medicei poiché scoperti da Galileo Galiei all'inizio del 1.600. Proprio Io, che è il corpo celeste più vulcanico del Sistema solare, è stato fotografato negli ultimi giorni da Juno.

L'occasione per immortalare la luna più interna di Giove, che ha un diametro di 3.660 chilometri circa (poco più grande della Luna), è stato un recente sorvolo – tecnicamente flyby – eseguito martedì 16 maggio, quando la sonda si è avvicinata a 35.500 chilometri dalla sua superficie. Per fare un paragone, la Luna dista in media dalla Terra 384mila chilometri. Durante il sorvolo la fotocamera JunoCam ha catturato diverse istantanee di Io, che sono state condivise pubblicamente dalla NASA per favorirne la post produzione da parte degli appassionati. Tra le più spettacolari quelle dell'ingegnere informatico del Jet Propulsion Laboratory della NASA JPL Kevin M. Gill, che ha condiviso i lavori sulla sua pagina Flickr e su Twitter. Nelle immagini si vede la luna illuminata oltre la metà (appena superata la fase di primo o ultimo quarto) costellata dai numersi vulcani, in grado di scatenare eruzioni di lava lunghe anche centinaia di chilometri. Su Io ci sono più di 400 vulcani, di cui oltre 130 attivi; la loro intensa attività è legata alla forza di attrazione gravitazionale esercitata da Giove e dalle altre lune limitrofe. Negli scatti si nota anche la coloratissima superficie, dovuta proprio al magma costantemente rilasciato.

Le immagini sono le più vicine di Io mai catturate dalla sonda Juno, ma non sono minimamente paragonabili a quelle straordinarie raccolte dalla sonda Galileo, che ha sorvolato la luna diverse volte tra il 1995 e il 2003. Il sorvolo più ravvicinato è avvenuto il 17 ottobre del 2001, quando ha letteralmente sfiorato la luna, passando ad appena 180 chilometri dalla sua superficie. Le immagini raccolte in quelle occasioni non hanno eguali, ad oggi. Tuttavia la sonda Juno offrirà sguardi ancor più ravvicinati nei prossimi mesi. Come spiegato dal professor Scott Bolton del Southwest Research Institute di San Antonio, tra i principali responsabili della missione, a luglio e a ottobre Juno si avvicinerà ancora di più alla superficie, ma i sorvoli più spettacolari sono attesi a dicembre e a febbraio 2024, quando la sonda arriverà ad appena 1.500 chilometri. Grazie alla fotocamera migliore di quella di Galileo, è verosimile che per allora avremo a disposizione gli scatti più belli mai visti della turbolenta luna vulcanica.

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