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Influenza, Malattia X e Covid sono le cause più probabili di una nuova pandemia

È quanto emerge da un sondaggio che ha coinvolto 187 esperti di malattie infettive, ai quali è stato chiesto di stilare una classifica dei diversi patogeni in base al rischio percepito di provocare una pandemia: più della metà degli intervistati (57%) ritiene che i virus dell’influenza siano gli agenti con maggiore potenziale pandemico; la Malattia X (ancora sconosciuta alla scienza) e il Covid preoccupano rispettivamente il 21% e il 15% degli esperti.
A cura di Valeria Aiello
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I virus dell’influenza sono i patogeni che con maggiore probabilità provocheranno la prossima pandemia. È quanto emerge da un sondaggio che ha coinvolto 187 esperti di malattie infettive a livello globale, ai quali è stato chiesto di stilare una classifica dei diversi agenti patogeni in base al rischio percepito di provocare una nuova pandemia. Il 57% degli scienziati ritiene che i virus dell’influenza siano gli agenti con maggiore potenziale pandemico. La Malattia X (ancora sconosciuta alla scienza) e il Covid preoccupano rispettivamente il 21% e il 15% degli esperti.

Quali sono gli agenti patogeni che possono scatenare una nuova pandemia

I virus dell’influenza sono, secondo gli scienziati, gli agenti che con maggiore probabilità potranno scatenare una nuova pandemia. Su 187 esperti di malattie infettive, il 57% ritiene infatti che i virus dell’influenza siano la più grande minaccia pandemica, una convinzione basata su dati scientifici, che dimostrano come i virus influenzali siano in continua evoluzione e mutazione, ha spiegato Jon Salmanton-García dell’Università di Colonia, in Germania, e autore principale dell’indagine.

Ogni inverno abbiamo una stagione influenzale – dice Salmanton-García – . Potremmo quasi dire che ogni inverno ci sono piccole pandemie, più o meno controllate, perché i diversi ceppi non sono abbastanza virulenti. Tuttavia, da una stagione all’altra, i ceppi coinvolti cambiano, ecco perché possiamo contrarre l’influenza più volte nella vita e i vaccini cambiano di anno in anno. Nel caso in cui un nuovo ceppo diventi più virulento, la possibilità di controllare le epidemie potrebbe andare perso”.

I risultati dell’indagine, dettagliati in articolo appena pubblicato sulla rivista scientifica Travel Medicine and Infectious Disease e presentati all’ESCMID Global Congress 2024, il congresso annuale che riunisce gli esperti di microbiologia clinica e malattie infettive in programma dal 27 al 30 aprile a Barcellona, in Spagna, evidenziano inoltre che il 21% degli esperti ritiene che la causa più probabile della prossima pandemia sarà un microrganismo non ancora conosciuto, in grado di scatenare la “malattia X” (Disease X in inglese). Il 15% degli scienziati coinvolti nell’indagine è invece convinto che il coronavirus Sars-Cov-2 responsabile della pandemia di Covid, rimanga una grave minaccia globale anche nel prossimo futuro.

Altri pericolosi microrganismi, come i virus Lassa, Nipah e Zika figurano invece tra gli agenti patogeni con un minor potenziale pandemico. “La loro posizione classifica – hanno aggiunto gli autori dell’indagine – potrebbe essere stata influenzata dal fatto che la maggior parte di questi microrganismi necessita di uno stretto contatto con animali infetti come pipistrelli, roditori e primati, cosa che potrebbe non verificarsi così comunemente in tutti i Paesi. D’altra parte, i virus dell’influenza, i coronavirus e anche il virus dell’Ebola (in quarta posizione in classifica, ndr) sono caratterizzati da una trasmissibilità attraverso le goccioline respiratorie e da una storia di precedenti epidemie o focolai pandemici”.

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