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In arrivo un nuovo prodotto che rende la pizza più digeribile senza alterarne gusto e consistenza

Si tratta di una fibra alimentare assolutamente insapore, ottenuta a partire dagli amidi contenuti nei tuberi e nei cereali.
A cura di Valeria Aiello
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È probabilmente capitato a tutti, almeno una volta nella vita, di non riuscire a digerire correttamente una pizza e di ritrovarsi a dover lottare contro sintomi come gonfiore, pesantezza e sete, a causa della cattiva digestione. Una soluzione al problema potrebbe presto arrivare da un nuovo prodotto che, se aggiunto all’impasto, rende la pizza più digeribile, senza alternarne il gusto e la consistenza. Sviluppato da un team di ricercatori della RMIT University di Melbourne, in Australia, si chiama FiberX, ed è ottenuto a partire dagli amidi contenuti nei tuberi e nei cereali, come manioca, grano e mais, che vengono lavorati per produrre una “fibra invisibile” attraverso una tecnologia avanzata di modifica dell’amido, hanno spiegato gli studiosi. FiberX è infatti assolutamente insapore e può essere aggiunto all’impasto di pizze, pane e torte, per potenziare i cibi a basso contenuto di fibre. Come quelle normalmente presenti nei vegetali, le fibre di FiberX resistono agli enzimi digestivi, nutrendo la flora intestinale benefica e potenzialmente migliorando il processo digestivo. “Il nostro prodotto – hanno spiegato gli sviluppatori – non si nota nemmeno una volta aggiunto. È proprio come un genitore che nasconde le verdure nel pasto di un bambino per renderlo più nutriente”.

Fino ad oggi, uno dei principali problemi della maggior parte degli integratori di fibre disponibili in commercio risiedeva nel fatto che l’aggiunta di tali fibre può alterare la consistenza dei cibi, rendendoli duri, oppure incidere sul loro sapore. La nuova tecnologia di modifica dell’amido utilizzata dai ricercatori australiani ha invece permesso di ottenere un prodotto che può essere aggiunto “senza alterare il sapore, il colore o la consistenza degli alimenti” ha affermato il professore Asgar Farahnaky, responsabile del progetto del Centro di ricerca e innovazione alimentare del RMIT.

Oltre a migliorare la funzione del sistema digestivo, FiberX può anche “aiutare a prevenire l’obesità, il diabete di tipo 2 e riduce i fattori di rischio di alcune malattie cardiovascolari” hanno precisato gli studiosi, evidenziando che il nuovo prodotto è anche adatto a rendere i cibi a basso contenuto calorico o a basso indice glicemico, oltre a poter essere impiegato nelle preparazioni senza glutine.

Nell’ambito dello sviluppo, i ricercatori hanno condotto un test del gusto e un’ analisi della consistenza su pane e torte con quantità variabili di FiberX. E hanno scoperto di poter aggiungere fino al 20% di fibre extra al cibo mantenendone il sapore e la consistenza originali. “La nuova tecnologica di modifica dell’amido impiegata ci consente di aumentare la quantità di fibre nei cibi, in modo da poter ricevere la nostra dose giornaliera raccomandata, anche consumando meno alimenti, il che ha il potenziale per essere di aiuto alla gestione del peso e il diabete” ha aggiunto Farahnaky.

In collaborazione con il Microtec Engineering Group, società di ingegneria australiana che fornisce attrezzature per la lavorazione dell’amido, la produzione di FiberX verrà presto avviata per l’utilizzo del nuovo prodotto nell’industria alimentare su larga scala. “Si tratterà di un processo efficiente, in termini di costi ed energia su larga scala – ha concluso Farahnaky – . Ciò significherà che l’industria alimentare avrà accesso a grandi quantità di fibre alimentari a un prezzo accessibile per fornire alimenti ricchi di fibre ai consumatori”.

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