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Covid 19

Il vaccino Covid e i richiami riducono il rischio di trasmettere la variante Omicron

Analizzando i dati della popolazione carceraria i ricercatori hanno rilevato che il vaccino Covid e i richiami riducono il rischio di trasmissione della variante Omicron.
A cura di Andrea Centini
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Sebbene i casi di reinfezione e infezione rivoluzionaria sono in significativo aumento in questa fase della pandemia di COVID-19, chi ha fatto il vaccino o un richiamo recente ha un rischio inferiore di trasmettere la variante Omicron rispetto a chi non si è vaccinato. Anche chi è stato recentemente infettato dal coronavirus SARS-CoV-2 ha un rischio ridotto di trasmettere il patogeno pandemico. Le probabilità di trasmissione sono ulteriormente ridotte in chi ha avuto la Covid e si è vaccinato / ha fatto i booster raccomandati per la propria condizione e fascia di età. Si tratta di dati estremamente preziosi nel contesto della recrudescenza della pandemia, con casi in aumento soprattutto a causa delle nuove sottovarianti di Omicron, che stanno creando problemi significativi in Cina.

A determinare che il vaccino anti Covid e i richiami riducono il rischio di trasmettere la variante Omicron è stato un team di ricerca statunitense guidato da scienziati della Divisione di HIV, malattie infettive e medicina globale dell'Università della California di San Francisco, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi del Dipartimento di Medicina e della Divisione di Epidemiologia e Biostatistica dell'Università della California di Berkeley. I ricercatori, coordinati dal professor Nathan C. Lo, sono giunti alle loro conclusioni dopo essersi concentrati sui dati della popolazione carceraria di istituti penitenziari della California. Poiché nelle carceri si vive spesso a stretto contatto con gli altri e la trasmissione della COVID è significativa, è possibile estrapolare dati importanti sull'efficacia dei vaccini.

Il professor Lo e i colleghi hanno analizzato i dati della sorveglianza Covid ottenuti dal California Department of Corrections and Rehabilitation (CDCR), relativi al periodo compreso tra dicembre 2021 e maggio 2022. In tutto sono state coinvolte 35 prigioni statali, per un totale di oltre 111mila carcerati, il 97 percento dei quali maschi. Nel periodo di riferimento sono state rilevate oltre 22mila infezioni da variante Omicron, 31 ricoveri in ospedale per COVID-19 e nessun decesso. Sono state rilevate molte reinfezioni e infezioni rivoluzionarie (quelle che “bucano” i vaccini) nonostante un elevato tasso di vaccinazione, all'81 percento per quel che concerne le due dosi del ciclo di base. Incrociando tutti questi dati con quelli dei richiami, i ricercatori sono riusciti a determinare le probabilità di trasmettere il virus ai contatti stretti (in particolar modo compagni di cella); come indicato è risultato più basso tra i vaccinati – soprattutto con booster recente -, gli infettati, e gli infettati / vaccinati.

Nello specifico, il professor Lo e i colleghi hanno determinato che i non vaccinati avevano un rischio di trasmettere Omicron del 36 percento, rispetto al 28 percento dei vaccinati. Il rischio di trasmissione aumentava del 6 percento per ogni cinque settimane trascorse dall'ultima dose effettuata. Per quanto concerne l'immunità naturale innescata da una precedente infezione, essa determinava una riduzione di trasmettere la variante Omicron del 23 percento, rispetto al 33 percento osservato in chi non era mai stato infettato. In chi era risultato positivo al tampone oro-rinofaringeo e aveva fatto la vaccinazione anti Covid, la riduzione del rischio di trasmissione era massimo, pari al 40 percento. I benefici maggiori erano legati alle vaccinazioni recenti e ai richiami, recentemente aggiornati contro Omicron 4 e 5.

“Entro i due mesi successivi alla vaccinazione, le persone sono le meno contagiose, il che indica che i richiami e le grandi campagne di vaccinazione a tempo possono avere un ruolo nel ridurre la trasmissione dei picchi”, ha dichiarato in un comunicato stampa il professor Lo. Questi dati possono aiutare a migliorare il benessere della popolazione carceraria così come quello della popolazione generale. I dettagli della ricerca “Infectiousness of SARS-CoV-2 breakthrough infections and reinfections during the Omicron wave” sono stati pubblicati sull'autorevole rivista scientifica Nature Medicine.

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