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Il vaccino anti Covid rende più efficace un trattamento contro il cancro

Gli scienziati hanno scoperto che il vaccino anti Covid migliora l’efficacia dell’immunoterapia contro un cancro alla gola e ne riduce gli effetti collaterali.
A cura di Andrea Centini
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Un trattamento contro il carcinoma rinofaringeo o nasofaringeo – un tipo di cancro che colpisce la gola – risulta più efficace nei pazienti cui è stato somministrato il vaccino anti Covid. I ricercatori non conoscono il motivo esatto di questo incredibile beneficio, tuttavia ritengono che il vaccino contro il coronavirus SARS-CoV-2 riesca a migliorare la risposta immunitaria contro le cellule tumorali e favorirne la distruzione. Come specificato dall'Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro (AIRC), nel mondo i tumori della faringe e della laringe (di cui fa parte il carcinoma nasofaringeo) “rappresentano il 10 per cento circa di tutte le neoplasie maligne negli uomini e il 4 per cento nelle donne”. La neoplasia in oggetto è la più comune che colpisce la faringe ed è più diffusa in alcune regioni dell'Asia (come Taiwan) e dell'Africa. Tra le cause scatenanti vi sono virus (come il virus Epstein-Barr – EBV), fattori genetici e alimentari. Sapere che il vaccino anti Covid può migliorare una terapia per sconfiggerlo dona nuova speranza ai pazienti.

A determinare che il vaccino anti Covid migliora l'efficacia di un trattamento contro il carcinoma rinofaringeo (nello specifico l'immunoterapia anti-PD-1) è stato un team di ricerca internazionale guidato da scienziati cinesi del Cancer Center presso l'Università Sun Yat-sen, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi dell'Istituto di Medicina Molecolare e Immunologia Sperimentale dell'Università Clinica Rheinische Friedrich-Wilhelms (Germania) e del Tongji Shanxi Hospital. I ricercatori, coordinati dal professor Y.J. Hua, volevano valutare la relazione tra vaccino anti Covid e trattamento anticancro immunoterapico anti-PD-1 poiché il vaccino stimola una risposta immunitaria che coinvolge il recettore PD-1. In parole molto semplici, le cellule cancerose possono “spegnere” la risposta immunitaria dell'organismo interagendo con il recettore PD-1. I farmaci immunoterapici anti-PD-1, molto usati contro il cancro rinofaringeo, bloccano questi recettori e favoriscono l'azione immunitaria contro le cellule malate. Ma come indicato il vaccino anti Covid coinvolge tale recettore, pertanto i ricercatori ritenevano che la vaccinazione non fosse compatibile con tali trattamenti. Incredibilmente, hanno scoperto tutto il contrario.

Cancro rinofaringeo. Credit: Università di Bonn
Cancro rinofaringeo. Credit: Università di Bonn

In uno studio condotto su oltre 1500 pazienti (età media di 45 anni, 23,9 percento donne) con cancro rinofaringeo i ricercatori hanno analizzato la risposta all'immunoterapia, osservando effetti sensibilmente migliori in quelli vaccinati contro il coronavirus SARS-CoV-2. Nello specifico, si trattava di un sottogruppo di 373 pazienti (pari 24,3 percento) cui era stato somministrato il vaccino cinese di SinoVac. Rispetto al gruppo dei non vaccinati, i pazienti vaccinati hanno mostrato un tasso di risposta all'immunoterapia più elevato (ORR 59,0% contro il 38,8%) e un miglior tasso di controllo della malattia (DCR 80,2% contro 74,7%, P = 0,031). Incredibilmente, dopo il trattamento anti-PD-1 i pazienti vaccinati hanno anche manifestato effetti collaterali più lievi legati alla terapia (73,6% contro 60,1%, P <0,001).

"Si temeva che il vaccino non fosse compatibile con la terapia anti-PD-1", ha dichiarato in un comunicato stampa il dottor Jian Li dell'Istituto di medicina molecolare e immunologia sperimentale (IMMEI) dell'ospedale universitario di Bonn. "Questo rischio è particolarmente vero per il cancro rinofaringeo, che, come il virus SARS Cov-2, colpisce il tratto respiratorio superiore", ha aggiunto lo scienziato. "Sorprendentemente, (i pazienti vaccinati NDR) hanno risposto in modo significativamente migliore alla terapia anti-PD-1 rispetto ai pazienti non vaccinati", gli ha fatto eco il professor Christian Kurts, direttore dell'IMMEI, sottolineando che "non hanno avuto effetti collaterali gravi più spesso".

Come indicato, i ricercatori non conoscono le ragioni dei benefici del vaccino nel trattamento anticancro, ma ritengono che abbiano a che fare con l'attivazione del sistema immunitario. "Partiamo dal presupposto che la vaccinazione attivi alcune cellule immunitarie, che poi attaccano il tumore", ha dichiarato il dottor Qi Mei dello Shanxi University Hospital. "Ora esamineremo ulteriormente questa ipotesi", ha concluso l'esperto. I dettagli della ricerca “Potentially improved response of COVID-19 vaccinated nasopharyngeal cancer patients to combination therapy with anti-PD-1 blockade and chemotherapy” sono stati pubblicati nella rivista scientifica specializzata Annals of Oncology.

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