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Il primo bambino con trapianto di cuore parziale sta bene dopo 1 anno e cresce: risultato storico

Owen Monroe, il primo bimbo al mondo a essere sottoposto a un trapianto di cuore parziale a causa di un difetto cardiaco irreparabile, dopo un anno dall’intervento è in piena salute e cresce regolarmente. Perché è un risultato storico.
A cura di Andrea Centini
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Il piccolo Owen e sua madre subito dopo il parto. Credit: Università Duke
Il piccolo Owen e sua madre subito dopo il parto. Credit: Università Duke

Dagli Stati Uniti è arrivata una splendida notizia, che dona nuove speranze a migliaia di bambini affetti da gravi difetti cardiaci congeniti (cioè presenti sin dalla nascita). Il piccolo Owen Monroe, il primo bambino al mondo ad essere sottoposto a una trapianto di cuore parziale, a circa un anno dal pionieristico intervento non solo sta bene e sta crescendo regolarmente, ma le valvole cardiache ricevute stanno crescendo con lui. È ritenuto un traguardo storico per la Medicina, poiché le valvole trapiantate da cadavere non crescono assieme a chi le riceve (e non si autoriparano). Ciò costringe i bambini in rapida crescita a più interventi chirurgici nel corso della vita fino all'età adulta, proprio per ricevere valvole compatibili con la propria età (un omotrapianto). Inoltre, come specificato alla CNN dal professor Joseph Turek, il primario di cardiochirurgia pediatrica presso il Duke Health dell'Università Duke e autore del trapianto cardiaco parziale, il bambino avrebbe avuto il 50 percento di probabilità di sopravvivere col trapianto di valvole (scongelate) da cadavere.

Il piccolo era affetto da una condizione chiamata tronco arterioso persistente di tipo A2, caratterizzata da un difetto non riparabile della valvola troncale, una valvola semilunare deputata al controllo del flusso sanguigno tra cuore e tronco arterioso. In parole semplici, nei bambini con questa condizione i due grandi vasi che escono dalla parte superiore del cuore (l'aorta e l'arteria polmonare) risultano fusi e la valvola è difettosa. Ciò permette il mescolamento tra il sangue ossigenato e quello deossigenato e il flusso sanguigno può tornare indietro. Tutto questo sfocia in insufficienza cardiaca, difficoltà respiratorie, cianosi e altre condizioni che portano alla morte. Per salvare i bambini da questa condizione spesso i medici sono in grado di utilizzare l'unica valvola funzionante presente e trasformarla in valvola aortica, ma questo nel piccolo Owen non era possibile perché anche questa valvola era difettosa. L'unica soluzione era il trapianto di cuore, ma com'è ampiamente noto non sempre sono disponibili gli organi per questi interventi.

È in questo contesto che il professor Turek ha proposto alla famiglia di Owen il pionieristico intervento; un trapianto di cuore parziale appunto, recuperando da un cuore troppo debole per essere trapiantato solo le parti (valvole e vasi) di cui aveva bisogno il piccolo per correggere il proprio difetto cardiaco. Nel caso specifico i medici utilizzarono una parte del cuore di una bambina di due giorni, deceduta a causa di complicazioni legate al parto. Il tessuto muscolare del suo cuore era troppo debole, ma la parte utile a Owen era idonea. L'intervento, eseguito a settembre del 2022 quando Owen aveva appena 18 giorni, è perfettamente riuscito e, come indicato, le parti di cuore trapiantate sono cresciute con il piccolo. Ora, a poco più di un anno, il bambino è in salute e cresce normalmente, come evidenziato nel nuovo studio. “L'ecocardiografia ha dimostrato una crescita adattativa e un'eccellente funzione emodinamica delle valvole parziali del trapianto cardiaco. In questo bambino, il trapianto di cuore parziale ha prodotto impianti di valvole cardiache in crescita con un buon risultato all'età di 1 anno. I trapianti cardiaci parziali possono migliorare il trattamento dei neonati con disfunzione irreparabile della valvola cardiaca”, hanno chiosato gli esperti.

Come accade normalmente dopo un trapianto, il piccolo Owen deve assumere farmaci immunosoppressori per ridurre il rischio di rigetto, una delle conseguenze peggiori per chi si sottopone a questo intervento. Come riportato da MedPage Today, tra i farmaci somministrati il micofenolato mofetile e il solumedrolo prima dell'intervento, globulina antitimocitaria dopo il trapianto e successive dosi di solumedrolo, micofenolato mofetile e tacrolimus. I medici sono ottimisti sul futuro del piccolo, anche se trattandosi di un intervento pionieristico dovrà essere monitorato a lungo e probabilmente per tutta la sua vita. I dettagli della ricerca “Partial Heart Transplant in a Neonate With Irreparable Truncal Valve Dysfunction” sono stati pubblicati sulla rivista JAMA.

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