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Il grazioso quercino si illumina con la luce ultravioletta e gli scienziati non sanno perché

Gli zoologi hanno scoperto che la pelliccia del quercino, un grazioso roditore appartenente alla famiglia dei ghiri, si illumina di rosso brillante sotto la luce UV. Le ragioni sono sconosciute.
A cura di Andrea Centini
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Un quercino. Credit: wikipedia
Un quercino. Credit: wikipedia

Gli scienziati hanno scoperto che il quercino, un piccolo roditore appartenente alla famiglia dei ghiridi (Gliridae), si illumina quando esposto alla luce ultravioletta. La pelliccia di questo grazioso e minuscolo mammifero assume una tonalità rosso brillante sotto la luce UV, mentre il muso e le zampette diventano bluastre e verdi. I colori compaiono vividi quando la luce ultravioletta passa attraverso un filtro giallo. L'aspetto più curioso di questa scoperta è che gli scienziati non conosco assolutamente il motivo di questo fenomeno nel grazioso roditore, ma è comunque ben noto nel regno animale ed è chiamato fotoluminescenza.

Credit: wikipedia
Credit: wikipedia

A scoprire che il piccolo ghiro conosciuto come topo quercino (o semplicemente quercino) si illumina sotto la luce ultravioletta sono stati i tre biologi Grete Nummert, Karmel Ritson e Kristel Nemvalts dello Species Conservation Research Center presso il giardino zoologico di Tallinn, in Estonia. I ricercatori hanno condotto esperimenti con diversi quercini, sia vivi (in letargo) che morti di recente o da molto tempo, come quelli custoditi in collezioni museali. In tutto sono stati testati quattordici esemplari sotto la luce UV.

La dottoressa Nummert e i colleghi hanno osservato che la pelliccia era più luminosa e vivida negli esemplari in vita rispetto a quelli deceduti, ma curiosamente la coda di un esemplare morto da poco era di un verde più brillante, se messa a confronto con quella di una femmina in letargo. Secondo gli autori dello studio queste differenze potrebbero essere legate alle età degli animali, dato che il passare del tempo degenera i pigmenti e dunque può rendere meno brillanti i colori dei quercini anziani. Non sono state osservate differenze fra maschi e femmine.

Credit: Grete Nummert / Facebook
Credit: Grete Nummert / Facebook

Come indicato, non è chiaro perché alcuni animali sfruttino la fotoluminescenza, un fenomeno legato all'assorbimento dei fotoni e alla successiva riemissione a lunghezze d'onda superiori, che appunto determinano i colori brillanti visibili sotto la luce UV. Questo fenomeno era stato osservato in altri animali come l'ornitorinco (Ornithorhyncus anatinus), negli scoiattoli del Nuovo Mondo (genere Glaucomys) e nelle lepri saltatrici della famiglia Pedetidae. Anche in questi casi non è chiara la sua funzione, ma glie esperti hanno avanzato delle ipotesi: nel caso delle lepri, ad esempio, la fotoluminescenza altamente irregolare potrebbe favorire la mimetizzazione, mentre negli ornitorinchi potrebbe essere efficace nella comunicazione interspecifica, ovvero tra specie differenti. Ma come indicato si tratta solo di ipotesi.

Il quercino (Eliomys quercinus) è un piccolo roditore dalle abitudini notturne che vive in tutta Europa. In Italia sono presenti quattro sottospecie, una delle quali associata all'isola di Lipari e un'altra alla Sardegna (oltre che alla Corsica). Le dimensioni massime sono di circa 17 centimetri ed è caratterizzato da una bellissima pelliccia multicolore: giallognola sul dorso, bianca sul ventre e con macchie nere attorno agli occhi e sulle zampe. È classificato con codice NT (prossimo alla minaccia) nella Lista Rossa dell'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN). Probabilmente non sapremo mai il motivo della sua luminosità sotto la luce ultravioletta. I dettagli della ricerca “Photoluminescence in the Garden dormouse (Eliomys quercinus)” sono stati pubblicati sulla rivista scientifica specializzata Zoology.

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