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Il Covid-19 cambia ancora: cosa sappiamo della nuova variante KP.2 arrivata in Italia

La nuova variante Covid KP.2, è stata rilevata per la prima volta in Italia: si tratta dell’ultima mutazione del virus SARS-CoV-2, che negli Stati Uniti si sta diffondendo molto rapidamente e in poche settimane è diventata prevalente rispetto alla sua antecedente, la variante JN.1.
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Era prevedibile, forse inevitabile. La nuova variante del SARS-CoV-2, la variante KP.2, è arrivata in Italia. Lo ha segnalato l'Istituto Superiore di Sanità (Iss) nel suo consueto monitoraggio sulla presenza del Covid-19 in Italia, che nella settimana dal 25 aprile al 1 maggio 2024 ha rilevato due casi di infezioni dovuti alla nuova variante. KP.2 discende da JN.1, ma rispetto a quest'ultima sembra essere più trasmissibile e capace di resistere meglio alla barriera immunitaria data dai vaccini oggi disponibili.

È chiaro, non si deve cedere alla trappola degli inutili allarmismi, la pandemia è finita da un pezzo. Ma sarebbe un errore anche sottovalutare la notizia: la variante KP.2 sta infatti generando qualche timore in più rispetto alle sue antecedenti, soprattutto negli Stati Uniti, dove nell'arco di poche settimane ha superato già JN.1. Secondo i dati dai Centers for Disease Control and Prevention (Cdc), i centri che monitorano l'evoluzione delle malattie infettive negli Stati Uniti, la nuova variante è stata rilevata in un caso su quattro.

Cosa sappiamo della variante KP.2

Senza fare allarmismi prematuri e immotivati, va detto che questa variante è sotto osservazione speciale da parte degli esperti: un recente studio, pubblicato sulla rivista bioRxiv, ha osservato la presenza nella variante KP.2 di una nuova alterazione nella proteina Spike, attraverso cui il virus infetta le cellule. Ma soprattutto, da questo studio è emerso che la nuova variante si diffonderebbe più facilmente e sarebbe in grado di vincere la protezione prodotta dai vaccini.

In realtà, già altri due studi, uno condotto in Cina e uno in Giappone, avevano osservato una maggiore capacità di superare la barriera immunitaria conferita dei vaccini delle varianti FLIRT, di cui KP.2 fa parte, rispetto a JN.1. Con questa sigla ci si riferisce a un gruppo di mutazioni del SARS-CoV-2 che si sono sono sviluppate a partire da JN.1

La situazione fuori dall'Italia

Secondo i dati diffusi dai Cdc nella settimana dal 14 al 27 aprile 2024 i casi la KP.2 è stata rilevata nel 24.9% dei contagi contro il 22% attribuito alla sua concorrente. Ovvero quasi un caso su quattro.

Proprio a fronte di questa sua rapidità di diffusione, si è tornati a parlare del rischio di una nuova ondata estiva negli Stati Uniti. Tuttavia, secondo gli esperti è troppo presto per fare previsioni affidabili, anche perché, se è vero che la variante è più contagiosa delle precedenti, c'è da aspettarsi – spiegano gli esperti – che chi è stato infettato dalla sua antecedente, ovvero la JN.1, non verrà di nuovo contagiato dalla nuova variante.

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