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I mirtilli rossi riducono il rischio di infezioni alle vie urinarie: lo conferma uno studio

Un team di ricerca australiano ha dimostrato che i mirtilli rossi (cranberry) riducono il rischio di infezioni alle vie urinarie nelle donne che le sviluppano di frequente, nei bambini e in coloro che sono a rischio a seguito di un intervento chirurgico.
A cura di Andrea Centini
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I mirtilli rossi possono ridurre le probabilità di sviluppare infezioni alle vie urinarie (IVU) in determinate categorie di persone, come donne che soffrono in modo ricorrente di questa condizione, bambini e pazienti esposti alle IVU a seguito di interventi chirurgici che catalizzano tale  rischio. I mirtilli rossi (cranberry) e i prodotti a base di questi frutti, come succo, compresse e polvere, sono da decenni associati alla potenziale prevenzione delle infezioni alle vie urinarie – persino i nativi americani li consumavano in presenza di questi problemi -, ciò nonostante le prove a sostegno dell'efficacia dei saporiti frutti sono controverse. Ma un nuovo, approfondito studio, che rappresenta il quinto aggiornamento di una corposa indagine pubblicata “a tappe” tra il 1998 e il 2012, sembra confermare ampiamente l'efficacia protettiva dei mirtilli rossi.

A condurre l'ultimo aggiornamento dello studio è stato un team di ricerca australiano guidato da scienziati del Cochrane Kidney and Transplant – Centre for Kidney Research del Children's Hospital di Westmead, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi del Dipartimento di Nefrologia del College di Medicina e Salute Pubblica dell'Università Flinders e dell'Università di Sydney. I ricercatori, coordinati dalla professoressa Gabrille Williams, epidemiologa presso l'istituto australiano, sono giunti alle loro conclusioni dopo aver condotto uno studio di revisione sui dati di 50 studi (26 legati al nuovo aggiornamento) per un totale di circa 9.000 partecipanti coinvolti. Sono stati presi in esame solo studi randomizzati controllati con placebo – il gold standard della ricerca scientifica – e affini, tutti dedicati a prodotti a base di mirtillo e con pazienti non sottoposti a “trattamenti specifici o altro intervento (antibiotici, probiotici) per la prevenzione delle infezioni del tratto urinario”, come specificato nell'abstract della ricerca. I vari studi provengono da database internazionali come MEDLINE, EMBASE, ICTRP e ClinicalTrials.gov.

Incrociando tutti i dati è emerso che i prodotti a base di mirtillo hanno ridotto il rischio di infezione alle vie urinarie sintomatiche del 25 percento nelle donne (8 studi per 1.555 partecipanti); in circa il 50 percento dei bambini (5 studi per circa 500 partecipanti); e in oltre il 50 percento delle persone a rischio di IVU a causa di specifici interventi chirurgici (6 studi per circa 1.400 partecipanti). “Questo incredibile risultato non ci ha davvero sorpreso, poiché ci viene insegnato che quando ci sono più e migliori prove, la verità alla fine verrà fuori. Le IVU sono orribili e molto comuni; circa un terzo delle donne ne soffrirà, così come molte persone anziane e anche persone con problemi alla vescica dovuti a lesioni del midollo spinale o altre condizioni”, ha dichiarato la professoressa Williams in un comunicato stampa. “È anche importante considerare che poche persone hanno riportato effetti collaterali, il più comune dei quali è stato il mal di pancia in base ai risultati. Inoltre, non abbiamo trovato informazioni sufficienti per determinare se i prodotti a base di mirtillo rosso siano più o meno efficaci rispetto agli antibiotici o ai probiotici nella prevenzione di ulteriori infezioni del tratto urinario”, ha aggiunto la scienziata.

Ma perché i mirtilli rossi sarebbero così efficaci contro le infezioni alle vie urinarie? La ragione risiede nella presenza di antiossidanti chiamati proantocianidine (PAC), polifenoli presenti anche nel vino rosso, nei fiori, nei semi e nelle cortecce di molte specie vegetali. Queste molecole hanno la capacità di inibire l'adesione del batterio Escherichia coli p-fimbriato alle cellule uroteliali che rivestono la vescica, riducendo di fatto il rischio di infezione, come evidenziato dal nuovo studio. Non sono stati tuttavia rilevati benefici negli anziani, nelle donne incinte e nelle persone con determinati problemi alla vescica. I risultati supportano comunque l'uso di prodotti a base di mirtilli rossi per ridurre il rischio di infezioni del tratto urinario (sintomatiche e colturali) nelle donne con IVU ricorrenti, bambini e pazienti a rischio. I dettagli della ricerca “Cranberries for preventing urinary tract infections” sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Cochrane Database of Systematic Reviews.

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