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Conclave, elezione del nuovo Papa

Fumata bianca e fumata nera al Conclave, cosa significano i colori e come si ottengono

La fumata bianca e la fumata nera rappresentano il metodo che la Chiesa utilizza per comunicare rispettivamente l’elezione del nuovo Papa o la necessità di una nuova votazione. Al termine delle sessioni di voto del Conclave vengono bruciate le schede usate dai cardinali e accesi dei fumogeni, con sostanze specifiche a seconda della fumata necessaria. Ecco quali sono.
A cura di Andrea Centini
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La fumata bianca che annunciò l'elezione di Papa Francesco. Credit: LaPresse
La fumata bianca che annunciò l'elezione di Papa Francesco. Credit: LaPresse
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Per comunicare l'elezione del nuovo Papa o la sua mancata elezione, con conseguente necessità di ulteriori scrutini, vengono rispettivamente utilizzate la fumata bianca e la fumata nera, che fuoriescono da un apposito comignolo posto sul tetto della magnifica Cappella Sistina. Oggi mercoledì 7 maggio, primo giorno del Conclave per eleggere il successore del compianto Papa Francesco, attorno alle 21:00 abbiamo assistito alla prima fumata. Nera, come si prevedeva ampiamente. In parole semplici, per ottenere le fumate i cardinali scrutatori bruciano le schede delle votazioni in una stufa, mentre addetti del Vaticano accendono dei fumogeni – con specifiche sostanze chimiche – in una seconda stufa; il colore del fumo che ne scaturisce, convogliato verso un'unica canna fumaria attraverso un sistema di tubature, indica appunto l'elezione del nuovo Vescovo di Roma oppure no.

Quella delle fumate è una tradizione relativamente recente rispetto alla storia della Chiesa; è infatti iniziata nel XIX secolo e nel corso del tempo ha subito diverse e significative modifiche. Ad esempio, inizialmente la fumata – indipendentemente dal colore – indicava la mancata elezione del nuovo Pontefice, mentre l'assenza di fumo era segnale di elezione. Nel 1914 c'è stata la prima fumata bianca atta a indicare l'elezione (nel caso specifico Papa Benedetto XV, Giacomo Paolo Giovanni Battista della Chiesa). A partire dal 2005 è stata introdotta una seconda stufa destinata alla combustione di fumogeni con composti chimici specifici alla stregua di perclorato di potassio, lattosio e altri, al fine di rendere più evidente il colore del fumo. Fino a quell'anno esisteva anche la fumata di un altro colore, la gialla, che serviva un po' a “collaudare” la stufa principale in ghisa (che ha oltre 80 anni) prima delle votazioni. Da quando il sistema è stato ammodernato, tuttavia, questo test è stato eliminato.

Poiché i colori delle fumate possono comunque apparire poco chiari, nonostante tutti gli accorgimenti introdotti, è stato deciso di accompagnare la fumata bianca anche dal suono delle campane a festa della Basilica di San Pietro. Tra la fumata bianca e la presentazione del nuovo Pontefice, che avviene attraverso la pronuncia della formula latina "Annuntio vobis gaudium magnum: habemus Papam!" da parte del cardinale Protodiacono affacciato alla Loggia delle Benedizioni, trascorrono in genere un paio di ore.

La fumata bianca che annunciò l'elezione di Papa Benedetto XVI. Credit: Wikipedia
La fumata bianca che annunciò l'elezione di Papa Benedetto XVI. Credit: Wikipedia

Cos'è la fumata bianca e come si ottiene

La fumata bianca è il metodo con cui la Chiesa di Roma comunica l'elezione del nuovo Papa. I cardinali riuniti nel Conclave votano fino a quattro volte al giorno, con due sessioni al mattino e due al pomeriggio. Le fumate principali sono attese attorno alle 12:00 e alle 19:00, possono esserci fumate intermedie (solo bianche) qualora il Pontefice venisse eletto al primo dei due scrutini di ogni sessione. La fumata bianca, come anticipato, è stata introdotta per la prima volta nel 1914 per l'elezione di Papa Benedetto XV.

In passato veniva ottenuta bruciando paglia bagnata e le schede elettorali nell'unica stufa, che un tempo si trovava nella Sala Regia. Poiché il colore del segnale è sempre stato di difficile interpretazione, a partire dal 2005 è stata introdotta una seconda stufa moderna collegata al medesimo comignolo; al suo interno vengono accesi dei fumogeni con specifiche sostanze chimiche che catalizzano la produzione del fumo bianco. Esse sono il lattosio, uno zucchero che in forma pura appare come una polvere bianca; la resina vegetale colofonia conosciuta anche come “pece greca”; e il clorato di potassio, un solido bianco a temperatura ambiente piuttosto instabile. Le tre sostanze sono combinate in appositi fumogeni che concorrono a dar vita a un'intensa fumata bianca. Le schede delle votazioni vengono bruciate dai cardinali scrutatori, mentre i fumogeni sono accesi nella seconda stufa da personale del Vaticano.

Una fumata nera durante il Conclave del 2005 che elesse Papa Benedetto XVI. Credit: Wikipedia
Una fumata nera durante il Conclave del 2005 che elesse Papa Benedetto XVI. Credit: Wikipedia

Cos'è la fumata nera e come si ottiene

La fumata nera è il modo in cui la Chiesa annuncia la mancata elezione del nuovo Pontefice dopo la fine di una sessione di voto (mattutina o pomeridiana) da parte dei cardinali riuniti nel Conclave. Se un cardinale non riceve almeno i due terzi dei voti, dal comignolo sulla Cappella Sistina fuoriesce il fumo nero. Ciò avviene tipicamente attorno alle 12:00 e alle 19:00. In passato il colore nero veniva ottenuto bruciando le sole schede di votazione dei cardinali, tuttavia, analogamente a quanto avviene per le fumate bianche, le moderne fumate nere sono coadiuvate dall'uso di fumogeni che accesi all'interno della stufa moderna. Anche in questo caso contengono sostanze specifiche. Si tratta del perclorato di potassio, un solido bianco più stabile del clorato di potassio e per questo preferito in pirotecnica; l'idrocarburo antracene utilizzato nell'industria dei coloranti, nella ricerca scientifica e come semiconduttore; e lo zolfo, che nella forma pura è giallo e inodore. Bruciati assieme e mescolati assieme al fumo delle schede delle votazioni danno vita a un fumo nero intenso.

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