123 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Esame del sangue rivoluzionario rileva l’Alzheimer: come funziona

Un team di ricerca internazionale ha messo a punto un test in grado di intercettare i biomarcatori dell’Alzheimer con un semplice esame del sangue.
A cura di Andrea Centini
123 CONDIVISIONI
Immagine

Un esame del sangue sperimentale è in grado di rilevare la neurodegenerazione scatenata dall'Alzheimer, rappresentando una potenziale rivoluzione nella diagnosi della malattia. L'Alzheimer è infatti la forma di demenza più comune al mondo e colpisce circa 50 milioni di persone, ma nel giro di 30 anni, a causa dell'invecchiamento della popolazione, si ritiene che il numero dei pazienti triplicherà, con un impatto sanitario, sociale ed economico che si prospetta devastante.

La diagnosi precoce della patologia è fondamentale per attuare i migliori programmi terapeutici, ma è un processo costoso fondamentalmente legato a scansioni cerebrali per rilevare la neurodegenerazione, oltre che a test per valutare il deficit cognitivo. Non tutti possono permettersi queste indagini preventive, soprattutto dove il sistema sanitario non è pubblico. Per questa ragione gli scienziati sono a caccia di un metodo diagnostico a basso costo e per tutti; proprio partendo da questi presupposti è nato il nuovo test del sangue in grado di rilevare con elevata specificità i segni del morbo di Alzheimer.

A mettere a punto e testare l'esame del sangue in grado di rilevare la neurodegenerazione innescata dall'Alzheimer è stato un team di ricerca internazionale guidato da scienziati dell'Istituto di Neuroscienze e Fisiologia – Accademia Sahlgrenska dell'Università di Goteborg (Svezia), che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi dell'azienda britannica Bioventix Plc, del San Diego and Shiely-Marcos Alzheimer’s Disease Research Center dell'Università della California, dell'IRCCS Istituto Centro San Giovanni di Dio Fatebenefratelli, dell'Unità di Neurologia dell'Università di Brescia e di altri istituti. I ricercatori, coordinati dal professor Thomas K. Karikari, sottolineano che esistono da tempo buoni test per rilevare la neurodegenerazione nel sangue, in grado di intercettare i biomarcatori delle proteine “appiccicose” beta-amiloide e tau, tuttavia non sono specifici per l'Alzheimer / cervello, inoltre sono facilmente alterabili da altri composti presenti nell'organismo. Così il team ha sviluppato un nuovo biomarcatore chiamato “tau derivata dal cervello” (BD-tau), che non solo risulta specifico per rilevare la forma di demenza più diffusa, ma è anche ben correlato con i biomarcatori nel liquido cerebrospinale (CSF) legati alla neurodegenerazione dell'Alzheimer.

Per creare il test, in parole molto semplici gli scienziati hanno progettato un anticorpo peculiare che si lega selettivamente alla BD-tau prodotta dal cervello, e non alle proteine tau “fluttuanti” derivate da altre cellule. In questo modo l'esame del sangue è in grado di rilevare con precisione la neurodegenerazione specifica e derivata dall'Alzheimer. Il test è stato convalidato in cinque coorti indipendenti, per un totale di oltre 600 partecipanti. La tau plasmatica derivata dal cervello è in grado di distinguere con precisione la malattia di Alzheimer (confermata dall'autopsia) da altre patologie e disturbi neurodegenerativi,  tra i quali la degenerazione lobare frontotemporale e i disturbi parkinsoniani atipici. “La tau derivata dal cervello è un nuovo biomarcatore basato sul sangue che supera la tau totale plasmatica e, a differenza della luce del neurofilamento, mostra specificità per la neurodegenerazione legata alla malattia di Alzheimer”, ha scritto gli scienziati nell'abstract dello studio. Verranno condotti ulteriori studi su larga scala per validare definitivamente BD-Tau come metodo diagnostico per il morbo di Alzheimer.

“Attualmente, la diagnosi della malattia di Alzheimer richiede il neuroimaging. Questi test sono costosi e richiedono molto tempo per essere programmati e molti pazienti, anche negli Stati Uniti, non hanno accesso agli scanner MRI e PET. L'accessibilità è un grosso problema”, ha dichiarato il professor Karikari in un comunicato stampa. I dettagli della ricerca “Brain-derived tau: a novel blood-based biomarker for Alzheimer’s disease-type neurodegeneration” sono stati pubblicati sulla rivista scientifica specializzata Brain.

123 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views