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È allerta morbillo anche in Italia: crescono i contagi tra gli adulti non vaccinati

In tutta Europa si sta registrando un aumento anomalo dei casi di morbillo, anche tra gli adulti, con i dati peggiori registrati nel Regno Unito. Ma anche in Italia la situazione non è da sottovalutare, soprattutto nel Lazio, dove la Regione ha emanato una circolare per raccomandare la vaccinazione.
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È un effetto domino quello che si sta manifestando nel Regno Unito, dove l'anomalo aumento di casi di morbillo registrati negli ultimi mesi ha portato lo scorso 19 gennaio l'Ukhsa, l’Agenzia nazionale per la sicurezza sanitaria, a dischiarare lo stato di allerta nazionale. La principale causa di quest'emergenza è infatti il calo delle vaccinazioni contro morbillo e altre malattie altamente contagiose, come rosolia e parotite, avvenuto durante la pandemia. Ora – dopo la fine delle restrizioni sociali – gli effetti di questo "vuoto" della copertura vaccinale stanno diventando evidenti.

In realtà, lo stato di allerta non riguarda solo il Regno Unito. Proprio come la pandemia ci ha insegnato già una volta, nel mondo globalizzato, virus e malattie infettive non conoscono confini geografici in grado di "bloccarli". Lo dimostra l'allarme diffuso a fine gennaio dall'Organizzazione mondiale della sanità (Oms).  "In Europa si sta registrando un aumento allarmante dei casi di morbillo" tra gennaio e ottobre 2023. La segnalazione arriva dal Who European Region, l’ufficio regionale dell'ente per l'Europa.

I dati comprendono anche l'Italia, dove l'aumento di contagi inizia a mettere in allerta anche a livello locale: a inizio febbraio la Regione Lazio ha emanato una circolare per invitare tutti i cittadini a vaccinarsi nel caso in cui non lo abbiano ancora fatto.

La circolare della Regione Lazio

Nella nota in questione, il Servizio regionale di sorveglianza (Seresmi) del Lazio ha segnalato "un allarme negli adulti", con una ricomparsa di casi tra i le persone di 30 anni non vaccinate: si tratta di un quadro anomalo, che ormai non si presentava da anni. E proprio per questo da non sottovalutare.

Com'è noto, infatti, il morbillo è una malattia infettiva che colpisce soprattutto i bambini tra uno e tre anni, motivo per il quale è ormai considerata tra le "malattie infantili", come rosolia, varicella, parotite e pertosse. L'aumento anomalo registrato tra gli adulti ha spinto i medici di famiglia della Regione Lazio a raccomandare fortemente il vaccino a tutti gli adulti non vaccinati.

Cosa sta succedendo in Europa

Quanto registrato nel Lazio rientra in un contesto di allarme ben più ampio: secondo l'Oms tra gennaio e ottobre 2023 sono stati segnalati 30.000 casi in tutta la regione europea (da 40 dei 53 Paesi considerati), rispetto ai 941 segnalati durante tutto il 2022. Si tratta di un aumento di oltre 30 volte, segnala l'ufficio europeo dell'organizzazione, che prevede un aggravarsi del trend in atto "se non verrano adottate misure urgenti per prevenire un'ulteriore diffusione".

Anche l'Oms ha raccomandato a tutti i Paesi europei la vaccinazione: per il direttore dell'Oms Hans Kluge il vaccino rimane "l'unico modo per proteggere i bambini da questa malattia potenzialmente pericolosa". L'allarme non riguarda solo il Regno Unito, dove la copertura vaccinale per i bambini sotto i 5 anni non mai stata così bassa negli ultimi dieci anni, ma anche il resto dei Paesi. Il rischio infatti – ha ribadito l'Oms – è il verificarsi di nuove epidemie di morbillo, che potrebbero annullare i progressi contro la malattia compiuti negli ultimi decenni grazie al successo delle campagne vaccinali.

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