Due comete si avvicinano troppo al Sole e vengono disintegrate: le immagini spettacolari

Due comete sono state letteralmente disintegrate a brevissima distanza l'una dall'altra dal Sole. Il raro fenomeno è stato catturato dal coronografo LASCO C3 (Large Angle Spectrometer Coronagraph) installato sul telescopio spaziale Solar and Heliospheric Observatory (SOHO), gestito dalla NASA e dall'Agenzia Spaziale Europea (ESA). La distruzione delle comete è stata ripresa anche dallo strumento Compact Coronagraph-1 (CCOR-1) installato sul satellite GOES-19 della NOAA, come mostra l'animazione qui di seguito pubblicata su Facebook.
Curiosamente questa notizia è stata diffusa dal Laboratorio di Astronomia Solare dell'Istituto di Ricerca Spaziale di Mosca facente capo all'Accademia Russa delle Scienze e non dalla NASA, probabilmente a causa dello shutdown negli Stati Uniti che ha tagliato molti servizi di comunicazione dell'agenzia aerospaziale (circa 15.000 lavoratori sono stati mandati a casa). Non è stato dunque un telescopio russo a immortalare il fenomeno, come riportato da alcuni organi di stampa, ma sicuramente è anche merito degli scienziati russi se questo spettacolare evento è stato reso noto e divulgato, al di fuori di alcune pagine social specializzate.
Ma cosa è successo esattamente? Le due comete si sono disintegrate tra il 10 e l'11 di ottobre, la prima attorno alle 12:00 del Tempo Coordinato Universale UTC (le 14:00 in Italia) del 10, la seconda verso le 02:00 del giorno successivo. Nel filmato catturato dal coronografo LASCO si vedono i due oggetti luminosi che si dirigono rapidamente da destra (in basso) verso il centro dell'immagine, prima di illuminarsi brevemente e sparire. Il cerchio nero al centro della ripresa è il punto in cui si trova il disco solare, coperto proprio dal coronografo C3 del LASCO (che ne ha 3 in tutto). Per vedere la distruzione delle due comete si può utilizzare lo strumento SOHO Theater della NASA, inserendo le date 9-11 ottobre 2025 per generare il filmato.
I coronografi sono progettati per generare eclissi solari artificiali e oscurare l'intensa luminosità della stella; ciò permette di osservare cosa accade nell'atmosfera circostante e in particolar modo nello strato più esterno, noto come corona solare. Quest'ultima ha una temperatura di milioni di gradi, rispetto ai 5.500 °C circa della superficie del Sole (fotosfera), un fenomeno non ancora pienamente compreso dagli esperti. A causa dell'intensità del calore, le comete che transitano troppo vicine finiscono per essere disintegrate, come accaduto ai due oggetti filmati dal coronografo. Del resto le comete non sono altro che “palle di ghiaccio” e detriti, le cui spettacolari code e chiome, come nel caso della cometa C/2025 A6 (Lemmon) protagonista nel cielo serale di fine ottobre, sono dovute proprio dalla sublimazione del ghiaccio innescata dal riscaldamento.
I due oggetti disintegrati dal Sole non sono comete qualsiasi, ma appartengono a una peculiare famiglia che gli astronomi chiamano “comete radenti di Kreutz” (Kreutz sungrazers). L'astrofisico Gianluca Masi del Virtual Telescope Project (VTP) le ha definite “suicide” e “spericolate”, proprio in virtù del fatto che si avvicinano moltissimo al Sole, spesso finendo per essere distrutte. Soltanto poche riescono a sopravvivere a questo passaggio. Secondo gli scienziati tutte le comete di Kreutz sono frammenti di un unico, enorme oggetto che si è disintegrato un migliaio di anni fa. I suoi resti sarebbero rimasti in un'orbita che li porta periodicamente a “morire” contro il Sole. Ne sono stati osservati a migliaia, compresi i due catturati un paio di settimane fa dal telescopio spaziale SOHO.