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Cambiamenti climatici

Così le alghe possono salvare il pianeta: l’ambizioso piano della Climate Foundation

Coltivate su piattaforme collocate in mare aperto, le alghe possono catturare l’anidride carbonica dall’atmosfera e poi essere utilizzate come biocarburante e fertilizzanti, ma anche come cibo e mangimi per animali.
A cura di Valeria Aiello
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Nelle Filippine, dove le alghe marine sono uno dei principali prodotti dell’acquacoltura, la Climate Foundation sta implementando uno dei più ambiziosi progetti di contrasto del cambiamento climatico e riequilibrio del ciclo del carbonio della Terra: il piano si chiama Sea Forestation ed è un intervento di rigenerazione ambientale praticato attraverso la coltivazione di alghe su piattaforme collocate in mare aperto. Una di queste piattaforme si trova a Compostela, al largo dell’isola filippina di Cebu, dove ogni mattina le alghe riaffiorano in superficie per rimuovere l’anidride carbonica (CO2) dall’atmosfera. Secondo i dati della fondazione, a parità di superficie, le alghe assorbono più CO2 rispetto alle foreste pluviali della Terra, costituendo uno strumento importante nella lotta contro l’acidificazione degli oceani, il cambiamento climatico e la perdita di biomassa, e hanno il potenziale per contribuire a invertire il riscaldamento globale.

Le alghe catturano la CO2 e rigenerano gli ecosistemi

“Rimboschire” gli oceani attraverso piattaforme per la coltivazione di alghe marine: il piano della Climate Foundation punta a rigenerare gli ecosistemi su più fronti, catturando l’anidride carbonica dall’atmosfera, attraendo e facendo crescere i pesci, filtrando i loro rifiuti e riciclando i nutrienti. Una volta cresciute, le alghe vengono quindi raccolte e possono essere utilizzate come biocarburante, fertilizzanti, ma anche cibo e mangime per il bestiame, oltre a poter essere utilizzate come materia prima in diverse applicazioni di biomassa.

La rigenerazione su larga scala e la coltivazione in mare aperto delle foreste di alghe forniranno cibo, carburante e fertilizzanti per i 9 miliardi di esseri umani che probabilmente abiteranno il pianeta entro il 2040, riducendo al contempo l’anidride carbonica dall’atmosfera e lasciando spazio sulla terra per tutti gli altri usi” spiega la Climate Foundation che, per la piattaforma operativa nelle Filippine, lo scorso anno ha vinto il premio Milestone da 1 milione di dollari dell’XPrize, sponsorizzato dalla fondazione Elon Musk, insieme a altri 14 team. Ora i team gareggiano per vedere chi riesce a estrarre più efficacemente la CO2 nell’atmosfera e guadagnarsi il primo premio da 100 milioni di dollari.

Come funziona la piattaforma per la coltivazione delle alghe

La piattaforma della Climate Foundation nelle Filippine si trova a circa 30 chilometri a nord di Compostela, una cittadina dell’isola di Cebu. Ha forma circolare, del diametro di circa 40 metri, ed è divisa in una dozzina di spicchi. Durante la notte, si trova a una profondità di 120 metri, dove si trova l’acqua è più fresca (24 °C) e al mattino viene sollevata in superficie attraverso un sistema alimentato da energia solare, in modo da permettere alle alghe di catturare la CO2 attraverso la fotosintesi.

Le alghe possono crescere fino a 50 cm al giorno e raggiungere i 60 metri di lunghezza, e sono in grado di fissare 3.000 tonnellate di CO2 per chilometro quadrato. “Hanno il potenziale per trasformare la difficile situazione dei nostri oceani, aiutando a rigenerare la vita in modo sostenibile e annullare la nostra impronta di carbonio – dice il dottor Brian, fondatore e direttore della Climate Foundation – . Dal Giappone alla Tasmania, dagli Stati Uniti al Sud Africa, abbiamo l’opportunità di creare queste foreste di alghe con la loro enorme biodiversità”.

Per gli agricoltori degli stati insulari, che fanno affidamento sulla produzione di alghe, la coltivazione su piattaforme potrebbe inoltre rappresentare una soluzione all’irregolarità dei raccolti, minacciati dalle ondate di caldo legate ai cambiamenti climatici. Le piattaforme prevedono infatti un sistema di risalita dell’acqua marina, sempre alimentato da energia rinnovabile, che ricrea le condizioni attraverso le quali l’acqua profonda, più fredda e ricca di sostanze nutritive, viene portata verso l’alto, favorendo la crescita delle alghe e di altra vita marina vicino alla superficie.

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