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Cos’è l’Hwasong-17, il missile intercontinentale lanciato dalla Corea del Nord verso il Giappone

Si tratta del più grande missile balistico intercontinentale mai sviluppato e potenzialmente in grado di minacciare con testate nucleari qualsiasi città degli Stati Uniti.
A cura di Valeria Aiello
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Il missile intercontinentale Hwasong-17 lanciato dal veicolo TEL in Corea del Nord/ KCNA
Il missile intercontinentale Hwasong-17 lanciato dal veicolo TEL in Corea del Nord/ KCNA

La Corea del Nord ha confermato di aver lanciato ieri, 24 marzo 2022, un missile balistico intercontinentale (ICBM) nel Mar del Giappone. Il lancio, che segue di appena una settimana quello di un ordigno probabilmente esploso poco dopo il decollo, è stato il più grande test di un missile balistico intercontinentale mai effettuato dal Paese dal 2017, l’undicesimo lancio dall’inizio del 2022, prima di missili a corto e medio raggio e poi di altri ordigni più potenti. Secondo Washington, gli ultimi test erano prove generali per il lancio di uno Hwasong-17 non armato, un missile che era stato fatto sfilare nella parata a Pyongyang nell’ottobre 2020, il più grande mai sviluppato e potenzialmente in grado di minacciare con una o più testate nucleari degli Stati Uniti.

Il lancio del missile Hwasong-17

L’agenzia di stampa ufficiale della Corea del Nord KCNA ha affermato che il missile ha raggiunto un’altitudine massima di 6.248 chilometri e ha viaggiato per 67,5 minuti prima di piombare in mare a una distanza di circa 1.100 chilometri dal luogo del lancio, all’interno di zona economica esclusiva del Giappone, a quasi 170 chilometri dalla costa nipponica. Nel novembre 2017, la Corea del Nord aveva testato l’Hwasong-15, il predecessore dell’Hwasong-17, che aveva raggiunto un’altitudine di circa 4.475 km e percorso una distanza di 950 km in 53 minuti. A differenza dei precedenti test, l’Hwasong-17 è stato lanciato direttamente da un veicolo Transporter Erector Launcher (TEL – trasporto, elevazione e lancio ) a 11 assi, come mostrato dalle foto della KCNA.

Cos’è il missile intercontinentale Hwasong-17

Secondo gli analisi militari, l’Hwasong-17 è il più grande missile balistico intercontinentale (ICBM) dell’arsenale mondiale: lungo 26 metri con un diametro di 2,7 metri, ha due stadi e un peso stimato di 110 tonnellate, più altre 100 di propellente liquido. L’esatta portata non è nota, ma il potenziale raggio di azione è stato valutato in 15.000 chilometri, che permetterebbero al missile di raggiungere qualsiasi città degli Stati Uniti.

Le dimensioni dell’Hwasong-17 hanno anche portato a ipotizzare che il missile sia stato progettato per trasportare più testate ed esche per eludere le difese missilistiche statunitensi. Le dimensioni e la configurazione del veicolo TEL indicherebbero inoltre che la Corea del Nord avrebbe sviluppato una capacità interna di produzione di tali veicoli, il che è motivo di preoccupazione, in quanto il tentativo di bloccare l’acquisto di TEL di fabbricazione straniera rappresentava una limitazione agli armamenti ICBM del Paese.

L’Onu ha proibito da anni alla Corea del Nord di sviluppare missili balistici e l’azione di Kim Jong-un, raccontata in un video propagandistico diffuso dal regime di Pyongyang, è stato condannata dal segretario generale Antonio Guterres che ha subito parlato di "rischio di una significativa escalation" nella regione del Pacifico.

Lo sviluppo dell’Hwasong-17

Come premesso, il missile chiesto da Kim Jong-un è stato mostrato per la prima volta nell’ottobre 2020 durante una parata militare a Pyongyang per celebrare il 75° anniversario della fondazione del Partito dei Lavoratori, ed esposto una seconda volta in occasione di una mostra sulla difesa, sempre a Pyongyang, nell’ottobre dell’anno successivo. Studiando le immagini, gli analisti hanno concluso che la designazione ufficiale dell’ICBM era molto probabilmente Hwasong-17, progettato come nuova iterazione dell’Hwasong-15 che già in grado di colpire la maggior parte degli Stati Uniti contigui e di portare a bersaglio una o più testate nucleari.

Alcuni osservatori ritengono che in due precedenti test – del 27 febbraio e 5 marzo 2022 – siano state provate diverse parti dell’arma e che possano essere stato provato anche un sistema MIRV (Multiple Independent Targetable Reentry Vehicle) che consentirebbe a un singolo missile balistico di sganciare diverse testate nucleari, ciascuna in grado di colpire un diverso bersaglio.

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