Cos’è la Flurona, la coinfezione di Covid e influenza: sintomi e rischi

Come affermato al Washington Post dall'infettivologa dell'Università dell'Alabama Jeanne Marrazzo, ci troviamo in un inverno con “virus respiratori impazziti”, due dei quali hanno rialzato la testa dopo più di due anni di chiusure dovute alla pandemia di COVID-19. Si tratta del virus sinciziale respiratorio umano (RSV) e dell'influenza, che stanno scatenando severe epidemie in varie parti del mondo. Secondo gli esperti la ragione principale è legata alle misure anti Covid degli ultimi anni, come il distanziamento sociale e le mascherine, che hanno tenuto i patogeni lontani dal nostro sistema immunitario – anche a livelli leggeri – non permettendogli di “allenarsi”. Così, con le riaperture, adesso ci troviamo esposti a virus stagionali particolarmente aggressivi e con un sistema immunitario poco pronto. Uno dei rischi principali che possiamo correre a causa di questa diffusione sostenuta di più virus respiratori è quello di contrarre una coinfezione, cioè l'infezione contemporanea di due o più patogeni. Una delle co-infezioni possibili è la cosiddetta “Flurona”, ovvero il contagio simultaneo di Covid e influenza. Ecco cosa sappiamo.
Innanzitutto è doveroso sottolineare che la Flurona non è una nuova malattia, ma semplicemente l'infezione simultanea di due virus diversi: il coronavirus SARS-CoV-2 responsabile della COVID-19 e uno dei patogeni influenzali (quest'anno in Italia risulta particolarmente diffuso il ceppo H3N2 di influenza A). Il nome Flurona, che non è riconosciuto ufficialmente nei manuali di medicina, deriva dall'unione del termine inglese per influenza (flu) e la contrazione della parola coronavirus. I primi casi di Flurona balzarono agli onori della cronaca internazionale alla fine dello scorso anno, quando furono rilevati in Israele presso l'ospedale Beilinson di Petach Tikva. Tra essi quello di una giovane donna incinta che non era vaccinata né contro la Covid né contro l'influenza. In realtà, come dimostrato dallo studio “The Outbreak of Coronavirus Disease 2019 Interfered with Influenza in Wuhan” pubblicato sull'autorevole rivista The Lancet a marzo del 2020, i casi di co-infezione erano già ben noti a medici e scienziati all'inizio della pandemua. Le co-infezioni, del resto, non sono certo una novità arrivata con la pandemia di COVID-19.
Sebbene possibile, la coinfezione con la variante Omicron del coronavirus SARS-CoV-2 (attualmente dominante) e un virus dell'influenza resta comunque un evento piuttosto raro. La ragione, come spiegato dal virologo Fabrizio Pregliasco a Repubblica, risiede nel fatto che si innesca una sorta di competizione virale per occupare i recettori delle cellule, quindi spesso ne prevale uno dei due. Inoltre non va dimenticata la risposta crociata della reazione immunitaria, con quella innescata dalla prima infezione che può tenere a bada il secondo invasore. Come spiegò lo scorso anno all'ANSA il dottor Roberto Cauda, infettivologo presso il Policlinico Gemelli di Roma e consigliere scientifico dell’Agenzia Europea dei Medicinali (EMA), il coronavirus potrebbe provocare un difetto di produzione di interferone e questo potrebbe favorire l'accesso al virus dell'influenza.
Ma quanto è realmente diffusa la Flurona? Secondo quanto dichiarato a Repubblica dal professor Giovanni Maga del Centro Nazionale delle Ricerche (CNR) di Pavia, nell'ultimo anno e mezzo in base ad alcuni studi vi sarebbe una probabilità di co-infezione compresa tra lo 0,5 e lo 0,7 percento, contro il 4 percento osservato prima della diffusione dei vaccini anti Covid. L'esperto specifica che la coinfezione Covid-influenza non comporta rischi particolari per le persone in salute e senza fattori di rischio legati alle complicanze. Ricordiamo che la sola influenza, in base a quanto affermato dall'Istituto Superiore di Sanità (ISS), è associata ogni anno alla morte di 8mila persone in Italia, per cause dirette e indirette. Mentre di COVID-19 ancora oggi muoiono centinaia di persone a settimana (dall'inizio della pandemia i decessi sono stati quasi 6,7 milioni a livello globale e 183mila solo nel nostro Paese).
Il professor Maga spiega che la doppia infezione nei soggetti giovani e adulti in salute può determinare uno stato infiammatorio più forte, con febbre che può durare più a lungo, “accompagnata da forte mal di gola, difficoltà a deglutire, tosse, mal di testa, dolori alle ossa”. Sono dunque i classici sintomi di base della Covid e dell'influenza. Più a rischio i bambini e i soggetti fragili come gli anziani e chi soffre di condizioni sottostanti, per i quali è sempre opportuno contattare l'assistenza medica in presenza di sintomi significativi (in particolar modo le difficoltà respiratorie, ma questo vale per tutti i pazienti).
Ad oggi non è possibile dire con certezza quante persone vengono infettate sia dall'influenza che dal coronavirus poiché ad esempio, quando si fa un tampone oro-rinofaringeo e si risulta positivo alla COVID, di certo se non ci sono situazioni particolari i medici non vanno anche a cercare un secondo patogeno respiratorio. Del resto, come indicato, i sintomi di base delle due malattie respiratorie sono i medesimi. In un'intervista a Starbene il professor Cauda spiegò che la Fluorona è sostanzialmente la stessa malattia dell'influenza e del Covid "puro", per quel che concerne i sintomi.